"Dal gorilla all’ape: come si autocurano gli animali" - Conferenze dell'AdDU "La pensée est féminine"

La conferenza, che ha ricevuto il patrocinio dell’Alma Mater Studiorum - Università di Bologna, sarà tenuta dalla dott.ssa Michela Pusceddu, assegnista di ricerca presso l’Università di Sassari. Si tratta della prima delle Conferenze AdDU, edizione 2020-2022, dal titolo "La pensée est féminine".

Nell'immagine, opera della relatrice, è raffigurata, sulla destra, un’ape bottinatrice di resina e sulla sinistra altre due api.
  • Data: 20 MAGGIO 2021  dalle 18:00 alle 19:00

  • Luogo: Conferenza on-line

DOTT.SSA MICHELA PUSCEDDU

Scheda di Presentazione

Michelina Pusceddu è assegnista di ricerca presso l’Istituto di Entomologia (attuale Sezione di Patologia Vegetale ed Entomologia) del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi di Sassari. Laureata in Etologia presso l’Università di Torino ha conseguito successivamente un Master di II livello in Chimica presso La Sapienza (Roma) ed infine il titolo di Dottore di Ricerca in Scienze Agrarie presso l’Università degli Studi di Sassari. La sua attività di Ricerca si è arricchita di alcune importanti esperienze internazionali in Africa ed in Germania e si è focalizzata negli ultimi 6 anni sullo studio delle api e delle loro difese comportamentali e chimiche nei confronti di parassiti, patogeni e predatori dell’alveare. Più recentemente il suo ambito di studio è stato esteso alle specie aliene nell’ambito del Progetto Interreg ALIEM ed al monitoraggio degli apoidei selvatici in ecosistemi agrari e naturali nell’ambito di convenzioni regionali e del Progetto Nazionale BeeNet. Dal 2015 è membro dell’Associazione Italiana per lo Studio degli Artropodi Sociali e Presociali (AISASP).

 

Abstract del seminario

Il primo caso di automedicazione animale fu descritto nei vertebrati da Janzen nel 1978. In seguito, per diversi anni, lo studio di questo comportamento è stato rivolto principalmente a primati e uccelli. Questo ha contribuito alla convinzione che gli animali possano curarsi da soli solo quando possiedono elevate capacità cognitive che consentono loro di osservare, apprendere e mettere in atto meccanismi comportamentali di selezione del cibo. Tuttavia, dato l'alto valore adattativo dell'automedicazione, è logico aspettarsi che molte specie appartenenti ad altri gruppi del regno animale possano attuare questo tipo di comportamento. Le ricerche condotte in particolare negli ultimi 15 anni hanno chiaramente dimostrato che il comportamento di automedicazione sensu stricto è tassonomicamente diffuso anche negli insetti, coinvolgendo molte specie appartenenti agli ordini dei Lepidotteri, Ditteri e Imenotteri. Ciò suggerisce che i comportamenti curativi nel regno animale possano essere sia appresi sia innati. Sono stati proprio gli studi sugli insetti che hanno portato a molte nuove scoperte sull’utilizzo di sostanze farmaceutiche da parte degli animali e che hanno contribuito ad aggiornare la definizione di automedicazione. Un aspetto originale derivato dallo studio del comportamento curativo negli insetti riguarda la possibilità di curare non solo se stessi (self-medication), ma anche i propri consanguinei, inclusa la prole (medication of kin) sino ad arrivare al caso degli insetti sociali come l’ape da miele, in cui l’intera colonia risponde alla malattia come un singolo individuo o meglio come un “superorganismo” (social-medication).

Per partecipare all'evento

Chi desidera partecipare all'evento, può inviare un'e-mail, qualificandosi, a marialuisa.dindo@unibo.it  entro sabato 15 maggio, per essere registrata/o e ricevere l'invito.