Indagini sul popolamento tra Medio Olocene ed età del Ferro nel sud-est della Penisola Araba
Rilievo topografico e GIS, scavi stratigrafici, fotogrammetria 3D e documentazione LiDAR, analisi antropologiche e bioarcheologiche, studio dei manufatti e della ceramica, datazioni radiocarboniche.
Necropoli in uso durante l'Antica Età del Bronzo, in particolare nella prima metà del III millennio a.C. (ca. 3000–2500 a.C.), nella fase di transizione tra i periodi Hafit e Umm an-Nar.
La necropoli di HD-7, situata su una terrazza rocciosa affacciata sul mare a Ra's al-Hadd (Sharqiyah Orientale, Sultanato d'Oman), fa parte di un più ampio paesaggio archeologico e funerario che comprende i vicini siti di HD-5, HD-6 e HD-10 (e non solo).
Le tombe sono disposte in piccoli gruppi, ciascuno composto da 3 a 6 strutture. Sebbene scavi precedenti avessero esplorato alcune strutture, lo sviluppo urbano recente ha messo in pericolo alcune tombe ancora non scavate, motivando la ripresa delle indagini da parte dell'Università di Bologna a partire dal 2023.
Il progetto è iniziato nel 2022 con un primo sopralluogo, seguito da tre campagne di scavo svoltesi nei mesi di gennaio 2023, gennaio 2024 e gennaio 2025, con il principale supporto finanziario dell'Università di Bologna e del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale (MAECI).
Le tombe sono costruite con pietre locali e presentano tipicamente murature concentriche doppie o triple. In diversi casi, il perimetro esterno è realizzato con una beach-rock biancastra: questa particolare articolazione architettonica rappresenterebbe una variante locale della tipologia classica delle tombe Hafit.
La Tomba 1 del gruppo HD-7.12 e la Tomba 1 del gruppo HD-7.2 sono le meglio conservate e hanno restituito diversi oggetti di corredo, oltre che una significativa quantità di resti umani. L'elevata presenza di ossa combuste indica la coesistenza di due pratiche funerarie: l'inumazione e la cremazione.
Il complesso di reperti comprende un numero considerevole di ornamenti personali – oltre mille perline! – realizzati in conchiglia, pietra e osso animale. Alcuni di essi presentano tecniche di lavorazione complesse (sviluppo della pirotecnologia), suggerendo una conoscenza avanzata delle proprietà dei materiali. I frammenti ceramici provenienti dalle strutture più recenti testimoniano un'occupazione anche in una più avanzata fase Umm an-Nar.
Le ricerche si inseriscono nella cornice della collaborazione italo-francese "Joint Hadd Project", iniziata nel 1985 con partner istituzionale il Ministry of Heritage and Tourism del Sultanato d'Oman, il Ministero Affari Esteri e l'Associazione Internazionale di Studi sul Mediterraneo e l'Oriente (ISMEO).
Il progetto si dedica all'esplorazione dei siti dell'età del Bronzo di Ra's al-Jinz e Ra's al-Hadd, e a come la società preistorica dell'Oman si è trasformata da un insieme di comunità locali piuttosto isolate ad un'entità sovraregionale di importanza primaria nella sfera degli scambi dell'Asia Media.
Nell'area costiera di Ra's al-Hadd, gli scavi nei siti di HD-5 e HD-6 hanno restituito importanti dati sull'occupazione tra IV e III millennio a.C.
Il complesso archeologico di HD-1 si segnala per l'elevata presenza di ceramica della Civiltà dell'Indo (seconda metà del III millennio a.C., periodo Umm an-Nar) e costituisce un eccezionale contesto per comprendere le interazioni tra la Penisola Araba e la Valle dell'Indo nel più ampio quadro dei contatti e degli scambi tra la Mesopotamia e il Subcontinente Indo-Pakistano.
Le ricerche si sono svolte dal 2016 al 2019, in collaborazione con l'Università di Madison-Wisconsin, ed erano mirate ad un più aggiornato campionamento paleobiologico e ad uno studio analitico delle attività produttive. Le tracce archeologiche ci suggeriscono che si dovesse trattare di una postazione stagionale di pescatori e marinai, con intense attività di immagazzinamento e di lavorazione legate a quello che doveva essere un porto del III millennio a.C., come suggerito dalla sua localizzazione sulla barra costiera che divide l'oceano dall'ampia laguna adatta ad ospitare anche grandi imbarcazioni per la navigazione d'alto mare.
Nel 2025 il Lions Club "Alberto Pio" di Carpi (MO) è stato sponsor della missione archeologica e ha ospitato una conferenza alla biblioteca "A. Loria" di Carpi. Puoi recuperare le info nella sezione eventi!