Tangorra, Miriam, Un nuovo standard tra esotismo e semplificazione: l’italiano formale degli studenti universitari - Tesi di laurea magistrale in Scienze Linguistiche discussa il 09.11.2023
Relatrice: Silvia Ballarè
Correlatore: Nicola Grandi
Abstract: L’italiano standard, fin dalle sue origini, è sempre stato una lingua ricca e complessa, creata e normata a partire dalla lingua letteraria. Dalla fine del Novecento, però, è iniziato un processo di ristandardizzazione che sta portando al consolidamento di una nuova norma, che sembra accogliere tratti provenienti dalle varietà sub-standard o dal contesto colloquiale. Il presente lavoro si propone di indagare il livello di esoticità di uno standard in rinnovamento, attraverso la ricerca di tendenze di semplificazione di matrice neo-standard di punti complessi del sistema linguistico normativo tradizionale. Per fare ciò, si è deciso di indagare alcuni tratti definiti esotici nel corpus UniverS-ITA, contenente testi di italiano formale scritti da studenti universitari, che in quanto giovani colti sono maggiormente esposti sia alle innovazioni del neo-standard che alle fossilizzazioni dello standard, risultando gli ideali utilizzatori della nuova norma. In primo luogo, è stato definito il termine 'esotico' e il suo significato in ambito linguistico, fornendo una definizione funzionale e comparando questo concetto con altri simili come la rarità, la complessità e la marcatezza. In seguito, sono stati analizzati alcuni tratti considerati esotici e le loro occorrenze nel corpus UniverS-ITA. I tratti presi in considerazione sono la remoteness, le frasi relative e i pronomi personali. Per finire è stata presentata un’altra serie di tratti di cui sono state ritrovate delle occorrenze più o meno marginali all'interno del corpus e si è discussa la loro eventuale esoticità e complessità.
Zantei, Giorgia, Spotto la quarantena e poivorrei Bologna: per un profilo dell'italiano parlato digitato degli studenti UniBo. Università di Bologna - Tesi di laurea triennale in Lettere.
Relatore: Nicola Grandi
Abstract: La presente ricerca si occupa di individuare peculiarità e fragilità grafiche, testuali, morfosintattiche e lessicali all'interno dell'italiano parlato digitato degli studenti universitari, studio che è stato condotto per il progetto PRIN UniverS-Ita.
Lo studio, realizzato attraverso l'analisi delle produzioni anonime degli utenti delle tre pagine Instagram @spotted_unibo_official, @poivorreibolo e @poivorrei_bolo, mette in luce una competenza linguistica a volte fragile, specialmente nei processi di organizzazione e gerarchizzazione dell'enunciato, che spesso e volentieri avvengono tramite segni d'interpunzione deboli o posti antisintatticamente.
I fenomeni di ristrutturazione che tradizionalmente coinvolgono la morfologia, benché presenti, risultano quantitativamente non sufficienti perché si possano trarre conclusioni definitive.
Ciò che è invece possibile individuare con un certo margine di sicurezza sono le forze trainanti di questa varietà: di base, l'ipertesto della rete fornisce alla comunità una grande ricettività rispetto all'inglese, soprattutto non 'scolastico', e un'intraprendenza verso l'imitazione di modelli testuali e contenutistici prestabiliti, anche qualora fosse necessario sacrificare coerenza e coesione testuali in favore di quell’ordine estetico tendenzialmente incoraggiato dai social network; secondariamente, la componente ludico-espressiva e i riferimenti alla cultura pop permeano la maggior parte delle scelte retoriche e lessicali, guidandole verso la ricerca costante di un effetto umoristico.
Li Destri, Emanuela, Tratti neo-standard nei testi degli studenti universitari: analisi in prospettiva sociolinguistica e tipologica. Università di Bologna - Tesi di laurea magistrale in Scienze Linguistiche discussa il 24.05.2021
Relatore: Nicola Grandi
Correlatrice: Silvia Ballarè
Abstract: Il presente studio si occupa della ricerca di tratti neo-standard nell’italiano scritto formale di studenti universitari. Studiare la lingua usata dagli studenti universitari permette, infatti, di valutare l’avanzamento di questi fenomeni verso lo standard: se un tratto neo-standard si trova in modo consistente nei testi scritti formali degli studenti universitari, si può supporre che esso sia ben acclimatato nella lingua.
Sono stati analizzati più di 250 testi prodotti da studenti universitari su temi di attualità, raccolti per lo studio pilota del progetto PRIN “UniverS-ITA. L’italiano scritto degli studenti universitari: quadro sociolinguistico, tendenze tipologiche, implicazioni didattiche”. I testi sono stati vagliati alla ricerca di due gruppi di tratti neo-standard: il primo è composto da fenomeni largamente studiati, che hanno diversi livelli di accettabilità in contesti formali e informali. Nel secondo, invece, sono stati inseriti quei tratti neo-standard che sono caratterizzati da maggior prestigio e che sono ritenuti appartenenti a contesti formali, come il congiuntivo pro indicativo in frasi completive. È stata, inoltre, dedicata particolare attenzione alla costruzione perifrastica formata dai verbi di movimento + a + infinito. Per molti dei tratti considerati, è stato fornito anche un quadro degli studi di linguistica tipologica sulla costruzione ed informazioni sulla diffusione del fenomeno nelle lingue del mondo.
Dai testi del corpus emerge che l’attestazione dei tratti neo-standard in generale rispecchia i giudizi di accettabilità espressi dai parlanti e che i fenomeni su cui non agisce la censura scolastica sono maggiormente presenti. Inoltre, si constata la tendenza ad usare i tratti meno marcati sociolinguisticamente.
Bienati, Arianna, Suo di chi? Tendenze di ristandardizzazione nei possessivi di terza persona. Università di Bologna - Tesi di laurea magistrale in Scienze Linguistiche discussa il 19.03.2021
Relatore: Nicola Grandi
Correlatrice: Claudia Borghetti
Abstract: La presente ricerca indaga l’uso dei modificatori possessivi di terza persona suo/loro e proprio nella lingua formale scritta e orale di 74 studenti universitari. Lo scopo è verificare se gli studenti usano maggiormente suo o loro rispetto a proprio anche nei contesti segnalati dalle grammatiche come tipici di quest'ultima forma, ovvero il contesto distributivo, sinonimico e disambiguante. A questo scopo, sono stati condotti due esperimenti che misuravano le frequenze di occorrenza dei modificatori possessivi nei tre contesti cardine. I dati raccolti sono stati analizzati mediante statistiche descrittive e inferenziali, al fine di valutare la significatività delle differenze di occorrenza riscontrate. La ricerca mostra che suo e loro sono sovraestesi rispetto a proprio solo nel contesto sinonimico. Anche se negli altri due contesti proprio sembrerebbe mantenersi saldo, la presenza non trascurabile di ipercorrettismi potrebbe indicare una certa instabilità della norma in questa specifica area del sistema linguistico.