Il Progetto LUMEN al Convegno per i 25 Anni della Rivista DPCE

Silvia Zanini di UNITS discuterà le sfide della tutela animale nell'era dell’innovazione scientifica al convegno su Diritto pubblico comparato che si terrà il 21-22 novembre 2024 a Trento

Pubblicato il 04 novembre 2024 | News

Il 21 e 22 novembre 2024, presso la Sala Conferenze Fulvio Zuelli della Facoltà di Giurisprudenza a Trento, si terrà il convegno per il 25° anniversario della rivista Diritto Pubblico Comparato ed Europeo (DPCE) dal titolo "Diritto Pubblico Comparato in un mondo che cambia". 

Tra i relatori, Silvia Zanini, assegnista di ricerca presso l'Università di Trieste e membro del progetto LUMEN, presenterà il paper selezionato dal titolo "Le sfide della tutela animale tra innovazione scientifica e diritto contemporaneo". Il lavoro di Zanini, sviluppato all’interno delle attività del progetto LUMEN, esplora l'intersezione tra avanzamenti scientifici e normative sulla tutela animale.

L'evento sarà un'occasione per discutere dei cambiamenti nel diritto pubblico comparato negli ultimi 25 anni e delle sfide future, con contributi di esperti da tutta Italia e sessioni dedicate alle nuove prospettive della disciplina, con un focus particolare sulle implicazioni del progresso tecnologico.

Per maggiori informazioni, è possibile scaricare la locandina in allegato o visitare https://webmagazine.unitn.it/evento/giurisprudenza/121351/il-diritto-pubblico-comparato-in-un-mondo-che-cambia

Zanini, Silvia (2024), Le sfide della tutela animale tra innovazione scientifica e diritto contemporaneo - abstract:

L’innovazione tecnologica e le recenti scoperte scientifiche stanno trasformando profondamente il rapporto giuridico tra esseri umani e animali non umani, ponendo nuove sfide per il diritto. Questo contributo analizza come l’impiego di tecnologie avanzate, come intelligenza artificiale e sistemi IoT, contribuisca alla creazione di nuovi paradigmi per la tutela degli animali. Questi strumenti infatti non solo migliorano le condizioni di vita degli animali, ma forniscono anche una base scientifica per un sempre maggiore riconoscimento giuridico dei loro interessi. Tuttavia, le normative europee e nazionali non sempre si allineano con le evidenze scientifiche, rilevando troppo spesso un significativo divario tra scienza e diritto. Se paesi come i Paesi Bassi optano infatti per un approccio regolamentare adattivo integrandola scienza nel processo normativo e sviluppando leggi flessibili e adattative che rispondono rapidamente alle evidenze emergenti (l’adozione di normative “by-design” e di strumenti para-giurisdizionali ne sono un esempio), sistemi giuridici più tradizionali, come quelli di Polonia e Italia, tendono a essere più statici e meno aggiornati. Ciò non solo stimola una riflessione sul costituzionalismo contemporaneo, valorizzando la tecnologia come strumento di innovazione e garanzia per le istanze emergenti, ma richiede anche un ripensamento del rapporto tra diritto e scienza in termini di cruciale e necessaria integrazione.