Didattica per la scuola

n. 12 nuova serie ( dicembre 2024 )

 

I percorsi di Griselda

Nella sezione ospitiamo il lavoro di Simonetta Teucci, Sull’ epistolario di Laura Cereta (1469-1499). Saggio specialistico, ma corredato da un’ampia selezione di brani (nell’originale latino e nella traduzione dell’autrice) che possono offrire importanti spunti di lettura e di riflessione sulle problematiche di genere. L’epistolario della Cereta, pur perfettamente inserito nel contesto della cultura umanistica (e in un dialogo aperto con Petrarca e il Boccaccio del De claris mulieribus), costituisce infatti testimonianza di un’aurorale coscienza del problema femminile: una querelle de femme tessuta, per una volta, da una voce femminile, capace di intrecciare cultura classica e dimensione del quotidiano.  

Il saggio di Francesca Romana Camarota Riman da parlare della cucina»…), ripercorre vari romanzi scritti da donne, tra gli anni Trenta e i nostri giorni, in cui la rappresentazione del cibo e della cucina acquista peculiari valenze: di denuncia nei confronti degli stereotipi di genere o della retorica del regime fascista (da Nascita e morte di una massaia di Paola Masino del 1939 a Pimpì Oselì della Belotti, del 1995), alla fame raccontata da Elsa Morante nella Storia. Fino a casi in cui è proprio l’assenza o la marginalità della rappresentazione del cibo a divenire significativa (Bellonci; Ferrante).

 

Dalla scuola

Nella sezione “Dalla scuola” accogliamo un insieme di proposte e interventi provenienti dall’Adi-SD delle Marche, relativi a iniziative, sia seminari e giornate di studio che concrete esperienze didattiche, realizzate nel biennio 2022/2024 (si veda l’introduzione complessiva dei lavori di Cristina Giacomucci). Proposte di diversa tipologia, dalla sperimentazione di laboratori didattici (Raffaella De Sanctis su Calvino; Caporaletti–Debellis– Rosciani su Svevo; Alessia Ruffini su Primo Levi; Lucia Principi sui temi della migrazione a partire da La frontiera di Alessandro Leogrande), ma anche riflessioni di metodo o di principio, come quella di Giovanna Giuliodori, che prende le mosse dal problema frammentazione dell’immaginario degli studenti attuali.

 

Libri di oggi  a scuola

Michele Abbati propone la lettura di un libro di Valerio Varesi (Il labirinto di ghiaccio). Giallista di fama internazionale, ma anche autore dei tre romanzi storici che compongono la Trilogia della repubblica, Varesi si cimenta nel Labirinto di ghiaccio in una storia anomala, in cui aspetti del noir (l’emergere di oscure vicende che via via si disvelano) si mescolano con la dimensione riflessiva del romanzo filosofico (la ricerca di sé; la condizione dell’individuo nella solitudine anonima del Web; il tracollo ecologico ecc.).

Due libri ancora freschi di stampa sono quelli suggeriti da Gianpaolo Missorini (Ilaria Gaspari, La reputazione, Guanda, 2024), e da Rossella Romice (Giuseppe Catozzella, Il fiore delle illusioni, Feltrinelli, 2024). Il primo mescola elementi del giallo e del moderno true crime con una rappresentazione convincente di situazioni quotidiane, ma capaci di offrire all’insegnante spunti di riflessione sui temi del pregiudizio e dello stereotipo. Il libro di Catozzella si configura come un romanzo di formazione, di un giovane figlio di immigrati della Basilicata, cresciuto nella periferia della Milano degli anni Novanta del Novecento: un testo attrattivo, per stile e temi, per un giovane lettore.

 

Per capire il secondo Novecento

Elisa Cremone propone un lavoro incentrato sulla lettura dell’ultimo libro scritto da Guido Morselli (Riflessioni sull’apocalisse. Storie di superstiti e assenze in Dissipatio H.G di Guido Morselli e Io sono leggenda di Francis Lawrence). Romanzo apocalittico, in cui un unico sopravvissuto racconta un mondo rimasto intatto, ma del tutto privo di esseri umani. La lettura del romanzo (che non dimentica l’ascendenza leopardiana del Dialogo di un folletto e di uno gnomo) è affiancata al film di Francis Lawrence Io sono leggenda (2007). Analisi di dinamiche narrative, ma soprattutto spunti per una riflessione sulle sfide che aspettano l’umanità: dal tracollo ecologico all’invasività dell’antropocene, dal problema dello sviluppo sostenibile ai fenomeni pandemici.

Il ricchissimo intervento di Claudia Mizzotti («Il mondo di adesso è fatto di cose diverse non vuole ricordare quelle di prima», un titolo preso a prestito da una poesia di Fabio Pusterla) presenta testi dedicati al passato coloniale italiano, tratti dalle pagine di autori formatisi in contesti postcoloniali. Corredato di molti e suggestivi brani sui quali l’insegnante può costruire ricchi e articolati percorsi di lettura, il lavoro di Mizzotti si sofferma anche sulla problematicità dell'approccio da assumere. La questione è inevitabile per chi si ponga il fine di affrontare nelle classi un tema tuttora fuori dal canone, non più eludibile – per le direttive ministeriali connesse agli insegnamenti di Educazione civica e Orientamento –, ma al tempo stesso esposto ai rischi della 'retorica' del politicamente corretto.

Maria Rusignuolo (Eclettismo ed anticonformismo nelle letterate siciliane del Novecento) prende in esame alcuni romanzi di scrittrici siciliane del secondo Novecento in cui il racconto di una individuale esperienza emancipatoria si intreccia con la rappresentazione di ambienti sociali e culturali (dal mondo intellettuale palermitano alla Sicilia profonda di Cianciana, in provincia di Agrigento). Al capolavoro di Goliarda Sapienza (il caso internazionale de L’arte della gioia) l’autrice affianca testi meno noti, ma notevoli, di Maria Occhipinti e Giuliana Saladino; nonché il caso (geograficamente laterale) di Passaggio in ombra di Teresa di Lascia,

 

Dibattiti e questioni

Nella sezione ospitiamo il ricco intervento di Ludovica Saverna (Didattica della letteratura oggi: scuola e università tra digitale e intelligenza artificiale) che non solo fornisce un’aggiornata panoramica sui più recenti interventi e iniziative (libri; articoli; convegni e panels presso Congressi disciplinari; siti ecc.) in materia di Digital Humanities e di IA, ma anche propone una riflessione articolata sulla complessità delle sfide che l’avvento delle nuove tecnologie comporta nell’ambito della didattica, sia scolastica che universitaria: nella necessità di una “educazione digitale” adeguata ai radicali cambiamenti che coinvolgono gli statuti stessi e i fondamenti della fruizione e della produzione letteraria, della pratica critica e della filologia.

Su temi analoghi (e con un’utile indicazione di siti ed esperienze) si incentra l’intervento, ricco di riflessioni problematiche, di Marianna Villa (Le discipline umanistiche alla prova della rivoluzione digitale), che rileva la mancanza di un vero confronto critico tra i paradigmi elaborati dalla ricerca nell’ambito delle Digital humanities e la pratica didattica delle discipline umanistiche: un rapporto spesso superficialmente strumentale (con l’addestramento all’uso di programmi destinati alla veloce obsolescenza), senza che si affronti un adeguato ripensamento metodologico che coinvolga in modo sensato le risorse digitali e i paradigmi culturali e di apprendimento della cultura umanistica, legata al ‘pensiero lento’, ma chiamata a un confronto con le risorse digitali che dovrebbero auspicabilmente  esaltarne le peculiari potenzialità formative (qualcosa che consenta un «ritorno al testo d’autore, guardato anche con “occhi” diversi»).

Come già lo scorso anno, infine, Alessandro Ferioli propone una riflessione articolata sulle tracce della prima prova dell’Esame di Stato dell'anno scolastico 2023/24, arricchita da una rassegna di commenti autorevoli relativi alle varie tipologie.