Call for Papers | Mostrare, promuovere e conservare: i luoghi della fotografia femminista in Italia

Relativamente al PRIN FFI e in continuità con i numeri della rivista Piano b, dedicati a teoria e pratiche femministe nell’arte del XX secolo, si invitano studiosə a proporre le loro ricerche per il convegno Mostrare, promuovere e conservare: i luoghi della fotografia femminista in Italia.

  • Data: 30 MAGGIO 2024  

Mostrare, promuovere e conservare

I luoghi della fotografia femminista in Italia

a cura di Lara Conte, Raffaella Perna e Claudio Zambianchi

 

Sapienza Università di Roma,

Facoltà di Lettere e Filosofia, Dipartimento SARAS

Aula Adolfo Venturi

26-27 settembre 2024

 

Comitato scientifico: Alessandra Acocella (Università degli Studi di Parma), Cristina Casero (Università degli Studi di Parma), Lara Conte (Università Roma Tre), Federica Muzzarelli (Università di Bologna), Raffaella Perna (La Sapienza Università di Roma)

 

Comitato organizzativo: Elisa Genovesi (La Sapienza Università di Roma), Martina Rossi (La Sapienza Università di Roma), Ingrid Ranalli (Università di Siena), Giulia Ricozzi (La Sapienza Università di Roma)

 

Nell’ambito delle attività promosse dal PRIN 2020 - La fotografia femminista italiana. Politiche identitarie e strategie di genere (Principal Investigator Federica Muzzarelli), e in continuità con i numeri monografici della rivista “Piano b”, dedicati a Storia, teoria e pratiche femministe nell’arte del XX secolo (curati da Cristina Casero e Raffaella Perna), si invitano studiose e studiosi a proporre le loro ricerche per il convegno Mostrare, promuovere e conservareI luoghi della fotografia femminista in Italia, che si terrà presso la Facoltà di Lettere e Filosofia della Sapienza Università di Roma, il 26-27 settembre 2024.

Il convegno costituisce la prima di due occasioni di confronto fra le ricerche promosse dal PRIN 2020 “Fotografia femminista italiana” e la comunità scientifica. Il primo appuntamento, che si terrà a Roma, darà spazio alle nuove ricerche di dottorande e dottorandi di ricerca, specializzande e specializzandi o studiose e studiosi che abbiamo ottenuto il titolo di Dottore di ricerca o di Scuola di Specializzazione da meno di 5 anni. Nel 2025 seguirà un convegno internazionale, ospitato dall’Università di Bologna, che vedrà la partecipazione di studiose e studiosi dal percorso di ricerca consolidato, post-doctoral e docenti universitari.

 

Nel parlare di fotografia femminista adottiamo il punto di vista della studiosa americana Claire Raymond: in Women Photographers and Feminist Aesthetics (Routledge 2017), l’autrice rilegge le produzioni di donne fotografe di epoche, stili e culture differenti, mettendo a fuoco il loro femminismo, implicito e potenziale più che esplicito e militante. Partendo da queste premesse si vuole offrire una ricognizione ad ampio raggio sui luoghi che hanno ospitato, mostrato e promosso le fotografie di autrici donne, attive in Italia dagli esordi della fotografia al 1980.

I “luoghi della fotografia” sono gli spazi fisici, come le sedi espositive, ma possono anche essere spazi “mobili”, come le pubblicazioni su riviste, volumi e libri d’artista, o ancora realtà ibride come gli archivi e le collezioni, che vivono di una doppia natura: materiale, nell’insieme degli oggetti conservati, e concettuale, nei criteri alla base della loro raccolta.

Tali luoghi hanno favorito la visibilità e la circolazione del lavoro delle fotografe e a tutt’oggi consentono di conservare e rivivificare, quando non addirittura di riscoprire, la loro attività, alimentando nuovi studi necessari a colmare un campo della storia della fotografia e dell’arte non ancora indagato in maniera sistematica.

 

Di seguito un elenco non esclusivo delle tematiche che potranno essere proposte:

 

-       Luoghi e metodologie di presentazione della fotografia femminista in Italia: musei, gallerie, fiere, istituzioni, riviste (di settore e generaliste), volumi e libri d’artista;

-       Luoghi e metodologie di conservazione della fotografia femminista in Italia: archivi, privati o pubblici, e collezioni;

-       Casi studio che affrontano la problematica della circolazione della fotografia in ambito espositivo ed editoriale;

-       I luoghi che consentono il dialogo e lo scambio tra le fotografe italiane e il contesto internazionale;

-       La fotografia di autrici donne in rapporto con i luoghi di aggregazione e canali di diffusione della militanza femminista in Italia;

-       Le pratiche di valorizzazione del lavoro delle fotografe e delle artiste che usano la fotografia, in ambito italiano, messe in atto da musei, gallerie, archivi, centri di ricerca.

 

Le studiose e gli studiosi interessati a partecipare al convegno dovranno inviare la propria proposta entro il 30 maggio 2024 all’indirizzo (elisa.genovesi@uniroma1.it; o martina.rossi@uniroma1.it)

comprensiva di un abstract (1500 battute, spazi inclusi) e di una biografia sintetica della o del proponente.

La valutazione delle proposte sarà comunicata entro la metà di giugno.

Mostrare, promuovere e conservare I luoghi della fotografia femminista in Italia a cura di Lara Conte, Raffaella Perna e Claudio Zambianchi Sapienza Università di Roma, Facoltà di Letere e Filosofia, Dipartimento SARAS Aula Adolfo Venturi 26-27 setembre 2024 Comitato scientifico: Alessandra Acocella (Università degli Studi di Parma), Cristina Casero (Università degli Studi di Parma), Lara Conte (Università Roma Tre), Federica Muzzarelli (Università di Bologna), Raffaella Perna (La Sapienza Università di Roma) Comitato organizzativo: Elisa Genovesi (La Sapienza Università di Roma), Martina Rossi (La Sapienza Università di Roma), Ingrid Ranalli (Università di Siena), Giulia Ricozzi (La Sapienza Università di Roma) Nell’ambito delle atività promosse dal PRIN 2020 “Fotografia femminista italiana. Politiche identitarie e strategie di genere” (Principal Investigator Federica Muzzarelli), e in continuità con i numeri monografici della rivista “piano b. Arti e Culture Visive”, dedicati a Storia, teoria e pratiche femministe nell’arte del XX secolo (curati da Cristina Casero e Raffaella Perna), si invitano studiose e studiosi a proporre le loro ricerche per il convegno Mostrare, promuovere e conservare. I luoghi della fotografia femminista in Italia, che si terrà presso la Facoltà di Letere e Filosofia della Sapienza Università di Roma, il 26-27 setembre 2024. Il convegno costituisce la prima di due occasioni di confronto fra le ricerche promosse dal PRIN 2020 “Fotografia femminista italiana” e la comunità scientifica. Il primo appuntamento, che si terrà a Roma, darà spazio alle nuove ricerche di dotorande e dotorandi di ricerca, specializzande e specializzandi o studiose e studiosi che abbiamo otenuto il titolo di Dotore di ricerca o di Scuola di Specializzazione da meno di 5 anni. Nel 2025 seguirà un convegno internazionale, ospitato dall’Università di Bologna, che vedrà la partecipazione di studiose e studiosi dal percorso di ricerca consolidato, post-doctoral e docenti universitari. Nel parlare di fotografia femminista adotiamo il punto di vista della studiosa americana Claire Raymond: in Women Photographers and Feminist Aesthetics (Routledge 2017), l’autrice rilegge le produzioni di donne fotografe di epoche, stili e culture differenti, metendo a fuoco il loro femminismo, implicito e potenziale più che esplicito e militante. Partendo da queste premesse si vuole offrire una ricognizione ad ampio raggio sui luoghi che hanno ospitato, mostrato e promosso le fotografie di autrici donne, ative in Italia dagli esordi della fotografia al 1980. I “luoghi della fotografia” sono gli spazi fisici, come le sedi espositive, ma possono anche essere spazi “mobili”, come le pubblicazioni su riviste, volumi e libri d’artista, o ancora realtà ibride come gli archivi e le collezioni, che vivono di una doppia natura: materiale, nell’insieme degli oggeti conservati, e concetuale, nei criteri alla base della loro raccolta. Tali luoghi hanno favorito la visibilità e la circolazione del lavoro delle fotografe e a tut’oggi consentono di conservare e rivivificare, quando non addiritura di riscoprire, la loro atività, alimentando nuovi studi necessari a colmare un campo della storia della fotografia e dell’arte non ancora indagato in maniera sistematica. Di seguito un elenco non esclusivo delle tematiche che potranno essere proposte: - Luoghi e metodologie di presentazione della fotografia femminista in Italia: musei, gallerie, fiere, istituzioni, riviste (di setore e generaliste), volumi e libri d’artista; - Luoghi e metodologie di conservazione della fotografia femminista in Italia: archivi, privati o pubblici, e collezioni; - Casi studio che affrontano la problematica della circolazione della fotografia in ambito espositivo e editoriale; - I luoghi che consentono il dialogo e lo scambio tra le fotografe italiane e il contesto internazionale; - La fotografia di autrici donne in rapporto con i luoghi di aggregazione e canali di diffusione della militanza femminista in Italia; - Le pratiche di valorizzazione del lavoro delle fotografe e delle artiste che usano la fotografia, in ambito italiano, messe in ato da musei, gallerie, archivi, centri di ricerca. Le studiose e gli studiosi interessati a partecipare al convegno dovranno inviare la propria proposta entro il 30 maggio 2024 all’indirizzo (elisa.genovesi@uniroma1.it; o martina.rossi@uniroma1.it) comprensiva di un abstract (1500 batute, spazi inclusi) e di una biografia sintetica della o del proponente. La valutazione delle proposte sarà comunicata entro la metà di giugno.