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Qual voce da i fatali
Tuoi colli, o Roma, un sacro eco rintona
D’editto consolar sopra le genti?
I sepolti immortali
Luminosi di tutta la persona
5 Che sorgono a chiamar da i monumenti?
O madre alma, o parenti
Del popol nostro, in su ’l bimare lido,
Ovunque il sol d’itala vita accende
A’ petti una scintilla,
10 Ogni man chiede l’armi al vostro grido,
Ogni cuor batte procelloso, splende
Di lacrime e furore ogni pupilla,
E gloria e morte ogni desio sfavilla.
L’udì pria l’aspettante
15 Di Caprera leon: con un ruggito
Fiutando la battaglia alzò la testa,
E saltò fuor. Le sante
Ombre accorrendo al dittator romito
Lo circondâr con rombo di tempesta.
20 E già l’inclita gesta
Prende ogni mente giovanil: chiamare
Novellamente pare
Giù da Marsala un lieto suon di tromba
Sparso agl’itali venti.
25 I pii vecchi lasciâr, le donne care;
E te Roma cercando od una tomba,
Tentan con man le piaghe ancora ardenti
Sotto il saio vermiglio, e van fidenti.
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