[PER LE NOZZE DI P. S. FILOSOFO AL FRATELLO DELLA SPOSA UFFICIALE]
Ecco, al caro garzon che la inanella
Move la tósca vergine pudica,
A cui nel riso de la fronte bella
Raggia il fulgor di Beatrice antica:
5 Ed ei dal suol che il ionio mar flagella
Ultimo e accesi i monti e i cuor nutrica
Qui venne, e lo scorgea l’ardua facella
Onde Vico fugò l’ombra inimica.
Tale, ove i cuor fe’ tirannia sì scarsi,
10 Vola or da i fin de l’itala contrada
Sapïenza ed amore ad abbracciarsi.
Che se rea forza s’interpone e bada,
Ben tra i canti e tra i fiori a l’aura sparsi
Anche, o Giorgio, fiammeggia oggi una spada.