Sparsa la faccia bianca
De la fuggente vita,
Con la persona stanca
Abbandonarsi a l’ultima partita
5 Lei che sposa virginea
Pur or ne arrise di beato amor;
Sentir com’angue gelida
E questa e quella mano;
Gli occhi mirar che vitrei
10 Orribilmente nuotano nel vano
Forse in cerca de i pargoli
A lo sguardo nascosi ahi non al cor,
De i pargoli che muti
Intorno al letto stanno
15 Rigando i volti arguti
Di lacrimette, ed il perché non sanno,
E come sogno i fervidi
Baci materni penseranno un dì;
E intorno l’ombra stendersi
20 De la morte odïosa,
Mentre pur su ’l cadavere
Si lamenta con Dio la madre annosa
Ch’abbia a compor ne l’ultima
Pace chi a premer gli occhi suoi nutrì;
25 Deh quanta pièta! E pure
Dolori altri secreti
Conosco, altre sventure,
Che di solenni lacrime a’ poeti
Non chieggon pompa. Apritevi,
30 De la miseria antri nefandi, a me.
E tu che in quelle fetide
Paglie mal sai celare
La nudità che informasi
Da l’ossa attratte e orribile si pare
35 Tra i pochi cenci luridi,
Forma dolente umana, oh qual tu se’?
Il secco occhio splendente
Con le pupille ignave,
Il sudor che di lente
40 Righe solca le tempia oscure e cave
E rappreso su l’umida
Fronte il cinereo mal piovente crin,
E quel vermiglio lurido
Ne le saglienti gote,
45 Quel faticoso anelito
Da l’osseo petto cui la tosse scuote
Acre profonda ed arida,
Quel sangue de la bocca in su i confin,
Annunzian, fere scorte,
50 La grande ora suprema.
Al passo de la morte
Niun la prepara? e niuno è che qui gema?
Ecco: un parvol si strascica
Su quelle paglie, e chiede pur del pan;
55 E un infante co ’l rabido
Vagito de la fame
Contende, ansa, travagliasi
Co ’l viso macro, con le dita grame,
Intorno de l’esausta
60 Poppa. Ella guarda, e a sé lo stringe in van.
Lente cadon le braccia,
Il guardo le si vela,
E pia morte la faccia
De gli affamati suoi figli le cela.
65 Devoti essi a la livida
Colpa ed al vorator morbo son già.
L’uomo, doman, che tolsela
Vergin bella e pudica,
Su ’l deforme cadavere
70 Darà un guardo tornando a la fatica
Usata. Ozio di piangere,
Dritto d’amare il misero non ha.