Ancor mi ride ne la fantasia
L’onesto sguardo, o giovinette, e il viso
E de le vostre inchine fronti il riso;
E ad altri dì la mente si disvia
5 Quando m’apparve amor cosa celeste;
E con sospir strisciare odo una veste
Bianca tra i fiori al lume de la luna,
Mesco mormorii dolci a l’aria bruna.
Povero peregrino in chiusa valle,
10 Timido de la notte erma tra i sassi,
Se leva gli occhi su del monte a i passi
Ond’è calato e vede le sue spalle
Ancor vestite del soave raggio,
Pensa il principio del lontan viaggio
15 E del luogo natio la primavera
Ed il foco paterno in su la sera.
Al sole al verde a gli amorosi vènti,
A le dolci armonie pe ’l mondo sparte
Sospira il cuor; ma la bufera in parte
20 Mi respinge ove infuriano i viventi
Odî e amor di mill’anni e da le tombe
Sorgono accenti d’ira e suon di trombe.
Non uditeli voi, ma pure e liete
De la fugace rosa il fior cogliete.