Due voglie, anzi due furie, entro il cor mio
Seggon, Felice, e a me di me l’impero
E contendono e strappano: desio
Che di bellezza nacque, e vie più altero
5 Di egregie cose amor. L’una con rio
Fuoco depreda il vinto petto: intero
Seco tràggemi l’altra in parte ov’io
Fantasmi evoco e pur gràvami il vero.
Tale, schiavo di me, me ogn’or d’inganno
10 Nudro volente; e ’l venen suo m’instilla
La cura che diversa entro mi strugge;
E corre intanto il ventunesim’anno,
E il solitario spirito sfavilla,
Ed ombra lenta i dì sterili adugge.