Non son quell’io che già d’amiche cene
Destai la gioia tra’ bicchier spumanti.
Torpe la mente irrigidita, e piene
D’amaro tedio stan l’ore cessanti.
5 Ira è che il viver mio fero sostiene
Sol una, e il cor con sue tede fumanti
M’arde e depreda. O miei verd’anni, o spene
Mia che mi giaci, ahi già sfiorita, innanti!
Anche del caro imaginar la brama
10 Al tempo m’abbandona; e resta, immane
Muto fantasma, intorno a me, la vita.
Ma un’ombra io sento che il mio nome chiama,
E duolsi a me che sola ella rimane,
E di là da le quete onde m’invita.