E tu pur riedi, amore; e tu l’irosa
Anima invadi, e fiero ivi t’accampi,
E i desueti spirti e il cor che posa
Lunga già s’ebbe or fiedi e scuoti e avvampi.
5 Io te fuggo per selve aspre e per campi:
Ma vive alta nel petto, e sanguinosa
Stride la piaga; e il mio duol grido: e cosa
Mortal non è che di tua man mi scampi.
O degni affetti, o studi almi! In servaggio
10 Duro vi piango e in basso errore, ov’io
Caddi e giacqui co ’l vulgo, e non mi levo:
Ché pur mi preme di quegli occhi il raggio,
Di quei cari e superbi occhi ond’io bevo
Lenti incendî e furor lungo ed oblio.