Sì crudelmente fero è quel flagello
Onde me già del breve correr lasso
Il disinganno sferza a ciascun passo,
Che fine io chiamo al reo cammin l’avello;
5 E tra forme gentili e nel più bello
Aprir de’ floridi anni io l’occhio abbasso,
Quasi cercando oltre la terra il passo
A l’inamabil cieco ultimo ostello.
Ma di speme atteggiato e di dolore
10 Mi sofferma un sembiante; e lacrimoso
Pur in me guarda, e pio tace. Furore
Quinci ed amor nel petto procelloso
Surgono a gran tenzone; e vince amore:
Ond’io fremendo e sospirando poso.