La luminosa testa
Dritta al ciel sorridea,
E il collo si volgea – roseo fulgente.
La fronte splendïente,
5 Alta, serena, bella,
E la rosa novella – del suo viso
E il freschissimo riso
Di pura giovinezza
Mi svegliaron dolcezza – nova in cuore.
10 Ma di soave orrore
Tutto mi sbigottiva
De la persona diva – il portamento.
Ondeggiava co ’l vento
A l’aere mattutina
15 La vesta cilestrina – e il bianco velo.
Così donna dal cielo
Mi passava d’avanti
Angelica in sembianti – e tutta accesa.
La mente mia sospesa
20 Pur a lei riguardava,
E l’alma quïetava – sospirando.
Poi dissi “Or come, or quando
Fu la terra sì degna
Che tal d’amore insegna – in lei si posi?
25 Che padri avventurosi
Al secol ti donaro?
Che tempi ti portaro – così bella?
Qual più serena stella
Prima forma t’accolse?
30 Qual divo amor t’avvolse – del suo lume?
Ben fia l’uman costume
Volto a segno felice
Se di te beatrice – si ricrea.”
“Non donna, io sono idea
35 Che a l’uomo il ciel propose
Quando de l’alte cose – ardean gli studi,
E i cuor non anche nudi
Di lor potenza ignita
Combattean con la vita – aspra e co ’l vero,
40 E al valido pensiero
E a la balda speranza
Diêr l’armi di costanza – amor e fede.
Allor d’aerea sede
Tra quei gagliardi io venni,
45 Ed accesi e sostenni – le tenzoni,
E stretta a’ miei campioni
Fei ne l’amplesso forte
Bella parer la morte – e la disfatta.
Da i vaghi ingegni tratta
50 In versi ed in colori
Io vagai tra gli allori – in riva d’Arno.
Voi mi cercate indarno
Ne’ vostri angusti lari.
Non Bice Portinari, – io son l’idea.”