A i dì mesti d’autunno il prete canta
I morti in terra ed i suoi santi in ciel,
E muta il suon de’ bronzi, e l’are ammanta
Oggi di lieto e doman d’atro vel.
5 Noi d’un cuor solo e con un solo rito
A’ tuoi santi e a’ tuoi morti, o libertà,
Libiamo il vin del funeral convito,
Come la Grecia ne le antiche età.
Ahi, ma libando a’ glorïosi estinti
10 Ne i dì fausti la greca gioventù
Rammemorava i regi uccisi e i vinti,
E in Atene regnavi unica tu.
De’ nostri morti in su le fosse erbose
Pasce il crociato belga il suo destrier:
15 Il vostro sangue, o eroi, nudrì le rose
Di tiranni lascivi a l’origlier.
Da i monti al mar la bianca turba, eretta
In su le tombe, guarda, attende e sta:
Riposeranno il dì de la vendetta,
20 De la giustizia e de la libertà.
Faenza, I novembre 1869.