11. Antenna 3

La storia di Antenna 3 (Lombardia)

Anche se in una congiuntura storica complessa, quando Antenna 3 prende avvio nell’autunno del 1977 tutto sembra possibile: “Partiamo solidamente, alla lombarda, con i piedi per terra e le idee chiare”, ripeteva alla stampa il fondatore Renzo Villa, poche settimane prima del varo del canale. Cantante, presentatore, manager, paroliere e ideatore di programmi, Villa è originario di Luino, e fin da giovane coltiva una passione profonda per lo spettacolo e la comunicazione, che lo porta a istituire la prima associazione italiana di tv private (tra i firmatari anche Enzo Tortora, in un periodo di allontanamento dalla Rai, e Peppo Sacchi, direttore di TeleBiella). Spazio di creatività e vivaio di talenti, Antenna 3 nasce sulla scia dell’esperienza precedente di TeleAltoMilanese, attiva a Busto Arsizio dal 1975 e prima televisione privata via etere ad aver trasmesso a colori nel Paese. È l’attore comico Lucio Flauto a ricordare il legame tra Antenna 3 e TeleAltoMilanese in una puntata del 1982 del suo Salotto.

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1 Clip “Il salotto di Lucio Flauto”, I ricordi sull’avvio di Telealtomilanese (1975-1977)

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Gli impianti di diffusione di TeleAltoMilanese – lanciata da Villa con Giuseppe Mancini e Giuseppe Florita – sono sigillati dopo pochi mesi di attività, su provvedimento della Magistratura. È l’intervento del pretore di Busto Arsizio a riconoscere nel 1976 la legittimità dell’emittente, in una sentenza passata alla storia per aver de facto decretato la tanto attesa “libertà d’antenna” e la fine del monopolio televisivo in Italia, come testimonia la prima pagina de “La spinta” del primo marzo di quell’anno.

“La spinta”, 1 marzo 1976: Telealtomilanese può continuare a trasmettere

Una serie di attriti societari spingono però Villa e Tortora, nel frattempo diventato uno dei volti di punta del canale, ad abbandonare TeleAltoMilanese per concentrarsi sul progetto di Antenna 3. In un ex capannone industriale di 5600 metri quadri ben visibile dall’Autostrada dei Laghi, al confine tra i comuni di Legnano e Castellanza, a seguito dell’intervento di una decina di big della finanza lombarda e di una sottoscrizione pubblica messa a punto con le ditte di casalinghi Pastamatic e Italinox, ha inizio la parabola del canale, che già dalla denominazione promette una posizione di primo piano sul telecomando di spettatrici e spettatori. A ricordare i primi passi dell’emittente è il regista Davide Rampello, che proprio ad Antenna 3 muove i suoi primi passi nel settore televisivo.

 

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3 Embed audio Intervista a Davide Rampello, L’avvio di Antenna 3, gli studi e le apparecchiature

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La notizia dell’inaugurazione di quella che, nel giro di pochi anni, diventa “la maggiore fra le televisioni minori” ha grande spazio nei quotidiani dell’epoca, che a più riprese evidenziano la vicinanza del centro di produzione di Antenna 3 a Milano, “forza motrice dell’economia del Paese”, come si legge in un articolo de “l’Espresso” del 19 giugno 1977. In un altro editoriale, tratto da “Il Giorno” del 27 luglio 1977, Villa giura di “non voler fare né cultura né controcultura”, mentre nel pezzo che “Il Settimanale” dedica alla “battaglia di Legnano” si sottolinea come “il pubblico potrà entrare liberamente negli studi di Antenna 3 per vedere di persona come funziona ‘la televisione’”.

L’avvio delle trasmissioni di Antenna 3 sulla stampa locale e nazionale

Il battesimo dell’emittente si tiene tra il 2 e il 4 novembre 1977, quando Antenna 3 inaugura le proprie trasmissioni con una lunga maratona trasmessa in tutta Italia da una ventina di tv locali, tra cui TeleSanterno e Videogruppo. Il segnale copre un’area estesa del Nord Italia, con un bacino di utenza potenziale di oltre dieci milioni di persone, che al tempo produceva quasi un terzo del PIL nazionale, in un’area in cui si concentra il 20% di tutti gli apparecchi televisivi in funzione nel Paese. È un lancio in grande stile: dall’esterno degli studi, Villa ringrazia tutti i soci e i collaboratori, mentre Tortora rivolge il suo pensiero all’indipendenza politica dell’operazione. Come si nota nell’estratto, il numeroso pubblico, elegantemente vestito, si affretta a prendere posto in sala: quella sera andava in onda l’incontro di boxe tra Charles Adkins a Sandro Mazzinghi, di ritorno sul ring dopo anni di ritiro dalla scena pubblica.

 

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5 Embed clip Serata di inaugurazione delle trasmissioni, Il saluto di Renzo Villa ed Enzo Tortora

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Per estensione – oltre 13.000 metri quadrati – e dotazioni, quello di Antenna 3 è uno dei centri di produzione tv più moderni d’Europa; qui sono organizzati anche i corsi di formazione per l’avviamento professionale di operatori e addetti tecnici guidati da Cino Tortorella, che realizza alcune tra le regie più significative dell’emittente. Cinque studi (con l’auditorium principale da 1200 posti), regie, uffici, locali di servizio, magazzini, un bar per pubblico e maestranze: le infrastrutture di Antenna 3 non hanno eguali in tutto il territorio nazionale, come documenta il catalogo fotografico della sede del canale.

I primi palinsesti sono compilati a mano (negli appunti che seguono, la grafia è di Enzo Tortora): nel primo semestre di attività, Antenna 3 mette a punto la sua identità e il suo posizionamento, in una fase di sperimentazione e tentativi calibrati a partire dalla risposta del pubblico. In particolare, l’idea iniziale è di proporre ogni sera un programma diverso, fatta eccezione per un unico appuntamento settimanale dedicato al cinema, con la messa in onda di una library di titoli pre-acquistati.

Bozza di palinsesto compilata a mano da Enzo Tortora (1977)

Con nove ore di trasmissioni giornaliere, in Antenna 3 lo spettacolo diventa industria. Da subito si propone come rete orientata all’evasione e all’intrattenimento, il genere “orizzontale” per eccellenza, in grado di parlare a tutte le generazioni. È una tv delle e per le famiglie, trasversale, quotidiana, che intercetta una porzione d’Italia che ha soprattutto voglia di divertirsi, distrarsi e giocare. Tanti sono i programmi che reinterpretano il varietà tradizionale con numeri di cabaret, canzone e avanspettacolo, forti di una comicità irriverente e fuori dagli schemi. Wally Giambelli, vedova di Renzo Villa, cita qui tre show-bandiera dell’emittente: Il bingooo (un tombolone musicale con la partecipazione del pubblico in sala, 1978-1987), La bustarella (una sfida a squadre derivata dalle tradizioni delle sagre di paese e delle corse campestri, 1978-1984) e Il pomofiore (una gara per dilettanti allo sbaraglio ispirata al modello de La Corrida, 1977-1981).

 

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8 Embed file audio Intervista a Wally Giambelli, I programmi-bandiera di Antenna 3

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Ric e Gian, I Gufi, Gerry Bruno, Giorgio Faletti, Zuzzurro e Gaspare, Cochi e Renato, Massimo Boldi, I Gatti di Vicolo Miracoli: l’elenco di quanti si legano alla stagione d’oro di Antenna 3 è ricco, segno di grande vivacità artistica e spinta innovativa della sua offerta di intrattenimento. Nelle esibizioni, c’è un elemento che accomuna tutti gli artisti: il costante coinvolgimento del pubblico in studio e a casa. Ne è riprova un frammento di una puntata del Bingooo del 1980; per partecipare, ai concorrenti è sufficiente scegliere 15 tra i 90 numeri sul tabellone, nella speranza di azzeccarli tutti, uno in fila all’altro: in palio vi è una generosa selezione di omaggi messi a disposizione dagli sponsor. Annunciato dal conduttore, entra poi Walter Chiari, che anticipa la firma di un contratto annuale con l’emittente, accolto con giubilo dalla platea dello Studio 1.

 

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9 Embed clip “Bingooo”, Renzo Villa coinvolge il pubblico in studio prima dell’ingresso di Chiari

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Il successo del Bingooo (con una media mensile di oltre 50mila cartoline inviate dagli spettatori) coincide con un momento in cui Villa ha la sensazione che “quell’omnibus [Antenna 3] avrebbe presto preso una velocità da direttissimo”. Così prosegue, in un reportage di “Sorrisi e Canzoni” del 1980: “Abbiamo sempre pensato alla televisione come a un posto dove ci potevano stare pochi eletti e ora, noi, con la nostra emittente, siamo riusciti, in una regione, a battere […] anche l’ascolto nazionale della Rai”. Non sorprende quindi che in una delle puntate dello spettacolo Villa inviti in scena con un ampio gesto da presentatore l’amico e fidato sodale Tortora (allora impegnato anche in Portobello), nome tutelare della rete a cui è affidata la responsabilità dei programmi informativi.

 

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10 Embed immagine “Bingooo”, Il saluto di Enzo Tortora

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Tra i numeri di contorno che allietano il pubblico nelle lunghe serate del Bingooo, spicca anche una serie di gag comiche affidate ai volti più noti dell’epoca. Colpisce per cura dei dettagli, qualità della scrittura e maestria della messinscena (la regia è di Guido Stagnaro) l’esibizione del Quartetto Cetra, che si offre alle telecamere con una personale, spassosa rivisitazione della storia di Cleopatra, regina del Nilo.

 

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11 Embed clip “La biblioteca dei Cetra” (da “Bingooo”), Quartetto Cetra rivisita la storia di Cleopatra

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La popolarità di Antenna 3 passa anche dalla costruzione di un’articolata campagna promozionale su tutto il territorio di riferimento. Dalle cartoline-invito per assistere alle dirette in studio, agli adesivi con il logo del canale e alle iniziative con gli inserzionisti, l’emittente sperimenta strategie di marketing e comunicazione e punta su un’immagine coordinata, in abbinamento al profilo di Ciuffo, il simpatico coniglietto disegnato da Maria Perego che dalla fine degli anni Settanta diventa la mascotte del canale.

Materiale promozionale e cartoline degli sponsor

Antenna 3 si fa interprete della vitalità artistica lombarda, ospitando per esempio numerosi artisti in arrivo dal Teatro Derby di Milano. È il 24 ottobre 1984 e inizia la puntata settimanale del Guazzabuglio, cabaret condotto da Teo Teocoli e diretto da Beppe Recchia: l’occhio della macchina da presa volge al dietro le quinte dello spettacolo, con Teocoli intento a discutere con Armando Celso, sua spalla comica, mentre tecnici e addetti ai lavori si preparano a entrare in scena. È un backstage simulato, esibito, surreale: quando la sigla inizia a risuonare, Teocoli raggiunge il palcoscenico, dando vita a un’esibizione in stile Broadway, tra pompon, lustrini e baton rotanti.

 

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13 Embed clip “Il guazzabuglio”, Backstage e sigla di apertura con Teo Teocoli

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Con un organico stabile costituito da una cinquantina di persone (che raggiunge quasi 200 collaboratori a libro paga nei periodi di massima attività), l’amministrazione di Antenna 3 è una sfida complessa. Negli stabilimenti di Legnano ci sono decine di telecamere e videoregistratori, “telecinema” predisposti per la proiezione di pellicole cinematografiche, un mezzo mobile per le riprese esterne, un sofisticato impianto di antenne, tralicci, trasmettitori e ripetitori. Tra sale di regia audio e video, laboratori, camerini e depositi vari, Giambelli ricorda il lavoro quotidiano dietro le quinte del canale, con attenzione alla segreteria, al trovarobato e al reparto costumi.

 

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14 Embed file audio Giambelli, Il dietro le quinte di Antenna 3: amministrazione, scenografie e costumi

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“3, 2, 1: in scena!”. In onda fino al 1984, quando con Bingooo vince il Telegatto, La bustarella si presenta al pubblico come una sorta di Giochi senza frontiere, programma con cui condivide uno dei conduttori, Ettore Andenna. Le scalette di una puntata dell’aprile 1982 mostrano l’articolazione dei vari giochi, la gestione delle interruzioni pubblicitarie, il regolamento delle competizioni e il susseguirsi dei movimenti in scena. I concorrenti, in rappresentanza di alcune località della Lombardia e delle regioni circostanti, devono affrontare una serie di prove per conquistare una serie di premi forniti dalle aziende partner. Si riconoscono i bozzetti compilati da Popi Perani, uno degli autori: appunti che sottolineano i dettagli anatomici dei contendenti, con prove intrise di sottile malizia, trasgressività buffa e goffo erotismo.


La bustarella: bozzetti di gioco di una puntata del 1982

“Padrone di Antenna 3 è la gente, che ha bisogno di tirar pomodori, di sentirsi coinvolta in decisioni di ogni tipo”, afferma Lucio Flauto in un’intervista a un quotidiano locale del 1981. In effetti, negli spettacoli di spicco del canale si impone la provincia, animata da un desiderio di piacere e benessere: è il legame affettivo con il pubblico a costituire il punto di forza della tv, che intercetta così il desiderio di nuovi spazi di parola e di espressione. Nei primi tempi neanche i cavalli di battaglia di Canale 5 riescono a scalfire il successo di Antenna 3, come ha avuto modo di raccontare Silvio Berlusconi: “Andenna, io nel marzo del 1982 le ho mandato contro i primi James Bond, le prime soap opera, ma non riuscivo a levare spettatori in Lombardia a La bustarella, che per me è la Cro-Magnon delle tv locali”. Il motivo, in apparenza, è semplice: spettatrici e spettatori, con le loro aspirazioni e curiosità, sono parte integrante di quanto va in onda dall’enorme complesso di Legnano, come sottolinea Ettore Andenna.

 

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16 Embed file audio Intervista a Ettore Andenna, Il coinvolgimento del pubblico in “La bustarella”

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Antenna 3 non è solo una “televisione sogno”, dominata da una vena ludica e sganciata da ogni riferimento alla realtà: pochi giorni dopo il disastroso terremoto che colpisce l’Irpinia nel 1980, ad esempio, il canale non esita a interrompere la programmazione abituale per trasmettere un segmento speciale di approfondimento sulle notizie in arrivo dalla Campania. L’emittente lancia un appello alla generosità e un’asta collettiva per sostenere la popolazione di Sant’Angelo dei Lombardi, tra i comuni più colpiti dall’evento: in questa sequenza, Villa e Tortora rassicurano il pubblico circa la trasparenza dell’operazione, rivendicando il proprio ruolo di servizio pubblico; segue la testimonianza di un abitante del luogo, che ringrazia la rete per la gara di solidarietà attivata nelle ore successive all’accaduto.

 

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17 Embed clip “Ore 20”, Speciale sul terremoto dell’Irpinia e la gara di solidarietà di Antenna 3

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“Ho sempre coltivato il sogno di avere una tv per comunicare con le persone, per andare al cuore delle persone”: così dice Villa in un’intervista del 1984, ancora ignaro delle ingenti difficoltà economiche che attendono Antenna 3, portandola prima al passaggio a Espansione Tv (1987) e ad altre syndication (1989), e poi all’assorbimento nel 2004 nel gruppo Mediapason di Sandro Parenzo. Ad ascoltare le testimonianze di chi lo ha affiancato lungo il percorso, è stata proprio la gentilezza mai forzata di Villa, oltre al rispetto e all’empatia nei confronti del pubblico, uno dei segreti di un progetto televisivo di questa portata. A confermarlo è Marella Cayre, storica segretaria di produzione del canale: si scopre così che anche nel retroscena, tra professionisti avvezzi alle luci della ribalta, il carico emotivo per quanto accade sul palcoscenico, con tutti i significati che ciò assume per migliaia di persone davanti allo schermo, è intenso. Proprio come il filo invisibile che ancora a distanza di decenni continua a legare l’impresa dell’“Antenna” alla memoria collettiva.

 

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18 Embed audio Intervista a Marella Cayre, La popolarità, Ciuffo e le emozioni dietro le quinte

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Percorso a cura di Emiliano Rossi (Università di Bologna)