Il Rinascimento a Bologna

Percorsi d’arte tra musei, chiese e palazzi storici

Pubblicato il 30 settembre 2022

Anche se maggiormente legata al Medioevo nell'immaginario collettivo, Bologna conosce momenti di gloria anche durante la magnifica stagione del Rinascimento.

 

Una nuova opportunità di riappropriazione e valorizzazione di questo patrimonio artistico di straordinario valore viene offerta dall'esposizione presso la Pinacoteca Nazionale di Bologna di un ospite d’eccezione come il Ritratto di Papa Giulio II di Raffaello, proveniente dalla National Gallery di Londra, al centro della mostra Giulio II e Raffaello. Una nuova stagione del Rinascimento a Bologna (8 ottobre 2022 - 5 febbraio 2023).

 

Il Sistema Museale di Ateneo - SMA è uno dei promotori, assieme alla Pinacoteca Nazionale di Bologna, ai Musei Civici d’Arte Antica | Settore Musei Civici Bologna e a Genus Bononiae. Musei nella Città, del progetto congiunto La Bologna del Rinascimento,  coordinato dal Comune di Bologna, con il supporto di Bologna Welcome; l'obiettivo è consentire una più ampia e approfondita immersione nel contesto della scena artistica dall’epoca. Tale iniziativa si accompagna ad una campagna di promozione culturale e turistica dedicata.

 

SMA partecipa raccontando "l'altro Rinascimento", quello dei primi scienziati, collezionisti e osservatori della natura. Nelle sale di Palazzo Poggi, l’Università di Bologna conserva infatti un tesoro eccezionale: l'immenso patrimonio di oggetti, carte e libri di Ulisse Aldrovandi, professore e inventore del museo scientifico moderno.

 

Aldrovandi è fra i primi, in Europa, ad avere l’idea di una collezione destinata ad una fruizione pubblica; e infatti, morendo, la dona al Comune. I suoi oggetti influenzano generazioni di artisti, fanno riflettere ecclesiastici di rango sul significato delle immagini che restituiscono la materialità e la realtà delle cose, danno origine a fortunate operazioni editoriali. E però Aldrovandi è pure un intellettuale legato all’autorità dei classici e soggiogato, come i suoi contemporanei, dal meraviglioso che sembra talora irrompere persino nel quotidiano. Possiamo entrare nel suo “laboratorio”, quasi intatto fra gli affreschi di uno dei maggiori palazzi storici del Cinquecento bolognese: Palazzo Poggi.