La Cattedra di Etruscologia e Antichità italiche è assegnataria dell'edizione di tutta la documentazione epigrafica dell'Etruria padana all'interno del progetto editoriale del Corpus Inscriptionum Etruscarum avviato da Carl Pauli nel 1885 e che vide l'edizione del Volumen I nel 1893. L'impresa editoriale, attualmente curata dal CNR con il patrocinio dell'Istituto Nazionale di Studi Etruschi ed Italici, si è così arricchita del Volumen IV. - Sectio I, che, sotto la cura di Giuseppe Sassatelli, accoglie appunto le iscrizioni padane. Nella pianificazione iniziale dell'opera, esposta nella seconda di copertina del fascicolo II,1,1 (1907), il Volumen II - Sectio II doveva contenere le iscrizioni provenienti da aree esterne all’Etruria propria. Tuttavia, al momento della pianificazione del lavoro, tale sezione è apparsa insufficiente. Infatti, la modifica al piano editoriale operata da Massimo Pallottino introducendo il Volumen III (cfr. la seconda di copertina del fascicolo III,1), comportò, all'interno della rigida numerazione consecutiva del progetto editoriale, che per il Volumen II restassero 1.073 numeri, appena bastevoli per fascicolo su Adria e il suo territorio, il primo pubblicato del Volumen IV.
La Sectio I del Volumen IV sarà suddivisa in 3 fascicoli, di cui il primo già edito nel 2017 da A. Gaucci sulle iscrizioni di Adria e del suo territorio. I restanti due, in lavorazione, conterranno uno le iscrizioni e i graffiti di Spina, di ingente numero, e l'altro tutta la restante documentazione dell'Etruria padana.
Come scritto da Enrico Benelli, curatore editoriale dell'opera, nella seconda di copertina del fascicolo IV, I, 1, "il presente fascicolo contiene molti aspetti di novità editoriale, resi possibili dalla condizione particolare del materiale epigrafico adriese. Per la prima volta, infatti, le iscrizioni pubblicate sono in larghissima parte non solo reperibili, ma anche provviste di un contesto ben documentato; per questo motivo, sarebbe stato miope omettere la grande massa di informazioni che si possono ricavare dallo studio archeologico di materiali e contesti. Ne è derivato un fascicolo non solo straordinariamente ricco di dati extratestuali, ma anche corredato da un apparato illustrativo molto esteso".