Normalmente, nel visitare una città d’arte, adottiamo il punto di vista della storia, o quello della storia dell’arte, con cui è naturale guardare ai monumenti che abbiamo davanti, inserendoli nel contesto culturale di riferimento. Non è, tuttavia, l’unica possibilità: il nostro obiettivo è svelare in che modo la formazione del matematico consenta di guardare all’arte – qui intesa in senso ampio, a comprendere architettura, scultura, pittura, musica, ecc. – con altri occhi.
Questo nuovo sguardo consentirà di ampliare il range di interpretazioni che riusciamo a dare: pensiamolo come una lente di ricambio di un telescopio mentale puntato in direzione di oggetti o fenomeni di cui abbiamo una comprensione solo parziale. Aggiungere al nostro telescopio una nuova lente, oltre a quelle che già possiede, può migliorare o modificare il livello di lettura delle opere, degli artisti e del contesto culturale in cui hanno operato. È abbastanza ovvio, per esempio, che la matematica sia uno strumento tecnico imprescindibile per discipline quali l'architettura e il design. Molto meno evidente è che possa rappresentare uno strumento "creativo", in grado di fornire all'artista nuove ispirazioni e soluzioni originali. Eppure, questa visione è condivisa da molti artisti, di diverse epoche e discipline, ed è interessante scoprire questo punto di vista nelle opere cui siamo soliti guardare solo da un'altra prospettiva.