Un progetto di ricerca-formazione-azione frutto di una convenzione tra la Regione Emilia Romagna e il Dipartimento di Scienze dell'Educazione "G.M. Bertin" dell’Università di Bologna
Il principale intento del progetto è di introdurre nell’ambiente del nido e della scuola dell'infanzia le sonorità dell’inglese, e di eventuali lingue madri dei bambini diverse dall’italiano, attraverso un percorso di ascolto guidato e animato in cui le nuove sonorità si inseriscono in piccoli spazi quotidiani della vita di sezione. La sperimentazione prevede che siano le educatrici e insegnanti di sezione a introdurre le nuove sonorità partendo da cose semplici, come la condivisione di un albo illustrato contenente 7 parole (corredato da suggerimenti propedeutici alla lettura dialogica), per poi arrivare a brevi interazioni. Per quanto minimo possa essere l’input in termini di parole che lo compongono, quello che importa è che sia stato ben preparato (ad esempio accertandosi di pronunciare correttamente le poche parole che si utilizzano) e venga riproposto ogni giorno, con modalità coinvolgenti.
Anche dove siano già presenti specialisti di inglese, è importante che i bambini sentano quotidianamente i suoni dell’inglese e altre lingue perché questi suoni divengano familiari. A questo scopo, le educatrici e insegnanti seguono una formazione specifica che, indipendentemente dal livello di conoscenza dell’inglese, permette loro di cominciare a introdurre le nuove sonorità, anche con l’ausilio di materiali audio pensati per i più piccoli. Dal punto di vista della relazione con l’adulto, è importante che siano anche gli adulti significativi nella quotidianità dei bambini ad avvicinarli all’inglese e altre lingue. E’ infatti necessario che in tenera età questi momenti siano associati alla cura quotidiana e all’ambiente circostante in tutti i suoi aspetti. Le parole nuove devono narrare l’ambiente, favorire il commento di azioni quotidiane e l’uso di termini concreti facilmente rappresentabili. I bambini si affidano all’educatrice/insegnante e sono abituati a seguire il suo sguardo, i suoi movimenti: l’adulto è colui il quale, col suo sguardo e con i suoi gesti, permette ai bambini di vedere e sentire i significati delle parole. I bambini comprendono la lingua e cominciano ad acquisirla spinti dal desiderio di mettersi in relazione con gli adulti. L’insegnante è un intermediario indispensabile poiché sa entrare in relazione con i bambini, così come fanno i genitori.
Il progetto lavora sulla comprensione di suoni e parole, perché i bambini mantengano la loro naturale ricettività ai suoni di altre lingue. La ricerca ci indica che, fin dalla nascita, i bambini sono in grado di riconoscere tutti i fonemi di tutte le lingue: esporli ad altri suoni in tenera età può facilitare il loro rapporto futuro con le lingue dal punto di vista emotivo e cognitivo. Prima che l’inglese divenga materia, ad esempio, è importante che i bambini si avvicinino a questa lingua attraverso il divertimento e la percepiscano come alleata. Alla base di un rapporto sereno con un’altra lingua vi è la comprensione. Comprensione dei suoni prima e dei significati poi, ma non attraverso la traduzione, bensì attraverso immagini, gesti, movimenti e oggetti concreti che possano rappresentare significati e lasciare una traccia piacevole nella memoria. Non si può parlare di apprendimento, quindi, ma di comprensione di suoni e significati ad essi collegati. In molti casi è possibile che i bambini ripetano suoni e poi vere e proprie parole, perché hanno potuto constatare, attraverso la ripetizione contestualizzata durante il racconto condiviso, che un suono corrisponde a un oggetto, a un movimento, a un gesto. I materiali utilizzati facilitano la capacità di previsione dei bambini e promuovono la partecipazione attraverso la ripetizione di suoni, gesti e vere e proprie parole inserite in contesti chiari e caratterizzati dall'interazione con i compagni e l'adulto. I materiali sono pensati a seconda delle conoscenze linguistiche delle educatrici e degli insegnanti: anche chi ha meno dimestichezza con la lingua straniera può fare tanto e bene, se ben supportata/o. Bastano pochi minuti ogni giorno, con materiali significativi, comprensibili e divertenti, perché i bambini accettino le nuove sonorità e comincino a percepirle come familiari e parte della loro vita quotidiana.
Dalla seconda annualità di sperimentazione (2022/2023), il progetto coinvolge 303 servizi nido e scuole dell'infanzia distribuite in tutte le province della Regione Emilia-Romagna.