Stato dell'Arte

Sul mercato dei sanificati sembrano essere già disponibili dispositivi in grado di offrire soluzioni analoghe a quanto proposto, anche basati su tecnologie differenti (es. ozono, UV). Tuttavia, ad una prima verifica, non sembrano emergere dispositivi dalle alte funzionalità e prestazioni.

Le soluzioni che si trovano in commercio appaiono talvolta proposte senza una adeguata base scientifica a supporto, tanto da apparire spesso inefficaci o persino pericolose. Ne sono un esempio i generatori di ozono, compreso le lampade al quarzo, che sono a volte commercializzati senza tenere in conto di come l’ozono rappresenti un gas altamente tossico già a concentrazioni molto basse e per esposizioni piuttosto limitate (0,06PPM per 8 ore o 0,3PPM per 15 minuti). Potenzialmente tossici sono anche i prodotti a base di ipoclorito di sodio e perossido di idrogeno, mentre inefficaci appaiono quelli con sali di ammonio quaternario, in quanto notoriamente inattivi sul gran parte dei virus e germi patogeni. Infine, molte di queste sostanze tendono a favorire l’ossidazione (es. sistemi elettronici) come nel caso dell’ozono (che proprio per questo è proibito in ambito aerospaziale). D’altra parte, i sistemi a raggi UV, modo diffusi nella sterilizzazione, hanno il limite di non sanificare le zone in ombra ma, solo quelle esposte all’irraggiamento diretto, oltre a risultare dannosi per l’uomo, i tessuti, i materiali plastici ed i pigmenti in genere.
Dalla ricerca da noi effettuata, l’unico prodotto chimico che al momento appare in grado di sanificare gli ambienti anche in presenza di SARS-CoV-2 senza provocare danni a persone o cose è il Rely+On Virkon della Lanxess, spin-off della Bayer. Il suo uso è di solito manuale, diluito in acqua, spruzzato sulle superfici, lasciato agire per 10-15 minuti ed infine asciugato con un panno. Impiegato in questo modo, tutti i limiti del trattamento emergono quali costo e tempi di intervento, incertezza sulla efficacia (non si può essere certi, ad es., su come e se l’operatore abbia sanificato tutte le superfici esposte). Questo progetto ha non solo lo scopo di arrivare all'utilizzo del prodotto attraverso un dispositivo nebbiogeno, ma anche di certificarne procedure e potenzialità attraverso verifica indipendente.