9:00 Andrea Brunello - Scrivere, raccontare e usare storie per affrontare argomenti complessi

  • Data: 09 SETTEMBRE 2023  dalle 9:00 alle 11:00

  • Luogo: Aula Magna, Dipartimento di Fisica e Astronomia "A. Righi", via Irnerio 46, Bologna - Evento in presenza e online

  • Tipo: Seminari teorici

L’impostazione classica della comunicazione della scienza (Modello del Deficit di Conoscenza) si scontra con il fatto che spesso l’essere umano prende posizioni irrazionali dal punto di vista scientifico, basate su metodi di valutazione legati al proprio sistema di valori, a informazioni incomplete, al sentito dire, a calcoli e interessi che sono divergenti rispetto all’evidenza scientifica.

Questo fatto è chiaramente palese, per esempio, quando scienziati e politici basano le loro proposte di intervento pubblico su dati e fatti scientifici e, nonostante questo, non conquistano una buona parte dell’opinione pubblica che invece sceglie altre proposte, meno razionali ma più in sintonia con i suoi interessi.

Il motivo è che noi esseri umani siamo molto sensibili alle storie, il nostro cervello entra più facilmente in sintonia con una struttura narrativa che non con un elenco di fatti, seppur ben motivati. Noi costruiamo una percezione della nostra realtà attraverso la narrazione e condivisione di immagini. Potremmo dire, prendendo spunto da Shakespeare, che noi siamo fatti della materia di cui sono fatte le “storie”. Chi sa raccontare una buona storia è in grado di convincerci molto più facilmente di chi, invece, snocciola dati scientifici. I buoni comunicatori della scienza, così come gli insegnanti e tutti quelli che sono interessati a trasferire conoscenza, farebbero quindi meglio ad impossessarsi degli strumenti della narrazione non per distorcere i fatti e tradire la fiducia di chi ascolta, ma per arrivare con più efficacia a creare una sintonia di ascolto, un senso di adesione e di apertura da parte del loro pubblico per poi affrontare, in maniera narrativa, argomenti scientifici anche complessi.

 In questa lezione andremo a sviluppare queste riflessioni per elaborare gli elementi fondamentali che compongono un approccio narrativo. Vedremo assieme che struttura deve avere una storia per essere definita tale e come può essere usata per spostare l’interazione dal Modello del Deficit ad uno più in sintonia con la nostra naturale attrazione verso temi e argomenti più universali e meno scientifici. Tutto questo senza distorcere la verità scientifica e, anzi, aprendo nuovi canali di comunicazione capaci di elaborare e affrontare argomenti potenzialmente molto complessi.

Riferimenti bibliografici

Masoud Irani and Emma Weitkamp (2023). Factors affecting the efficacy of short stories as science communication tools. JCOM 22(02)(2023)Y01 https://doi.org/10.22323/2.22020401

 Cormick, C. (2019). Who doesn’t love a good story? — What neuroscience tells about how we respond to narratives. JCOM 18 (05), Y01. Doi:10.22323/2.18050401

 Dahlstrom, M. F. (2014). Using narratives and storytelling to communicate science with nonexpert audiences. Proceedings of the National Academy of Sciences 111 (supplement_4), 13614–13620. doi:10.1073/pnas.1320645111

 Dahlstrom M.F., Scheufele D.A. (2018) (Escaping) the paradox of scientific storytelling. PLoS Biol 16(10): e2006720. https://doi.org/ 10.1371/journal.pbio.2006720

 Jones, M. D. & Anderson Crow, D. (2017). How can we use the ‘science of stories’ to produce persuasive scientific stories? Palgrave Communications 3, 53. doi:10.1057/s41599-017-0047-7

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