In questa prima fase inizieremo a prendere contatto con gli enti locali, come la Soprintendenza, l’Ente Parco, il Comune, i docenti delle scuole e le varie associazioni attive sul territorio, per presentare il progetto e vedere chi è interessato a partecipare. L’obiettivo è raccogliere i primi segnali di interesse e cominciare a organizzare le attività che partiranno poi in autunno.
Durante l’estate ci concentreremo sulla progettazione delle attività sul campo e dei materiali da usare nei corsi universitari (triennali e magistrali), così da capire anche quanti studenti vogliono prenderne parte. In parallelo, con i docenti delle scuole locali prepareremo i materiali didattici destinati alle primarie e alle secondarie che saranno coinvolte. Nel frattempo metteremo online il sito web del progetto e inizieremo a diffondere le prime informazioni anche attraverso le pagine web dei corsi universitari dei docenti coinvolti. Entro la fine di questo periodo contiamo di avere tutti gli accordi di collaborazione firmati e i permessi necessari per avviare i lavori sul campo.
Con l’inizio del nuovo anno accademico e scolastico partiranno le attività di divulgazione: presenteremo il progetto sia all’Università di Bologna sia nelle scuole e alle associazioni del territorio di Ascoli Piceno e Arquata del Tronto.
Le prime attività concrete sul campo vedranno coinvolti gli studenti della magistrale in Antropologia, che raccoglieranno testimonianze orali dagli abitanti per capire l’impatto dell’abbandono di questi luoghi. In questo modo potremo studiare come le memorie collettive raccontano la resilienza della comunità. L’osservazione partecipante e la documentazione del legame emotivo con il territorio ci aiuteranno poi a creare percorsi narrativi per riscoprirlo e riconnettersi a esso.
Si svolgeranno incontri, laboratori e progetti di scuola-lavoro con le scuole primarie e secondarie del posto, così da coinvolgere direttamente gli studenti nelle attività sul campo condotte dai gruppi di Antropologia, Archeologia e Geografia, e far capire loro il valore di questo tipo di ricerca.
Il team di Geografia userà i propri strumenti e metodi per analizzare come il paesaggio si sia trasformato prima e dopo il terremoto, osservando i cambiamenti negli insediamenti e nei movimenti delle comunità. Coinvolgeremo direttamente gli abitanti per creare delle mappe di comunità che raccontino come vedono e percepiscono oggi il loro territorio.
In primavera ed estate gli studenti della magistrale in Archeologia applicheranno i metodi dell’archeologia del paesaggio e dell’architettura per fare ricognizioni di superficie e analizzare le strutture in alcune zone di Arquata del Tronto, coinvolgendo anche gli studenti delle scuole. Questo ci permetterà di capire le fasi di abbandono e trasformazione del paesaggio urbano e ricostruire la storia degli ultimi insediamenti.
Nell’ultima fase di questa prima parte del progetto, i tre gruppi di lavoro (Antropologia, Geografia e Archeologia) organizzeranno degli incontri conclusivi con gli studenti universitari e con quelli delle scuole coinvolte, per discutere insieme i risultati raggiunti. Questo ci porterà poi a un evento finale con tutte le istituzioni, associazioni ed enti che hanno partecipato, durante il quale ci sarà spazio anche per parlare di come valorizzare in futuro questi luoghi.