L’idea principale del Lexicon è di tracciare una mappatura concettuale e socio-culturale in divenire, mobile e liquida, tanto sul piano sincronico che su quello diacronico, aperta a sempre nuove “combinazioni”. Il Lessico dell’acculturazione religiosa nell’antichità è dunque concepito come work in progress: all’interno della mappatura i percorsi euristici e le prospettive ermeneutiche saranno evidenziati da marcatori digitali (es., tag clouds, pop-up) strettamente connessi alle due componenti principali, religione e linguaggio.
Nella nostra mappatura virtuale abbiamo pensato i marcatori del (“fatto” “campo”, “oggetto”) religioso – inteso come prodotto storico e human phaenomenon – organizzandoli secondo tre domini principali (rappresentazione, comunicazione, fruizione), rispettivamente suddivisi in tre ambiti di pertinenza (pratica, credenza, finzione; segno, significato, discorso; sistemi, strumenti, strutture), dove per “dominio” (sott. concettuale) s’intenda una qualsiasi organizzazione coerente dell’esperienza (oggetto di conoscenza specifico), ovvero, il campo generale di appartenenza di una categoria in una determinata situazione (vd. Gunter Radden e Rene Dirven, Cognitive English Grammar, Amsterdam 2007), mentre per “ambito” (sott. costitutivo) intendiamo l’area, sistema o spazio circoscritto di azione, appartenenza, estensione (agito, esperito, concettualizzato, fruito, condiviso).
Partendo dall’idea di religione come “sistema di comunicazione simbolico” altamente efficace, gli ambiti e i domini individuati sono tutti intesi come spazi di conoscenza in fieri, soggetti cioè a una analisi “interna” rispondente a logiche di definizione e ridefinizione processuali.