L’isola in mezzo all’Atlantico di Gianni Celati: sceneggiatura di una novella
Nel 1985 Gianni Celati pubblica la raccolta di racconti Narratori delle pianure; il volume, che segna una svolta significativa nella sua produzione letteraria e stilistica, si apre con una brevissima novella, L’isola in mezzo all’Atlantico. Cinque pagine caratterizzate da descrizioni sintetiche e dialoghi concisi, una prosa essenziale e la programmatica censura di ogni dettaglio accessorio, siglano efficacemente l’inizio di una nuova, fortunata, fase della scrittura di Gianni Celati.
La suggestione della storia del radioamatore di Gallarate e il fascino del viaggio in luoghi lontani, raccontati dall’autore, non si esauriscono però in questa singola prova di Narratori delle pianure. Celati ritorna sul soggetto della novella, rielaborandolo a distanza di pochi anni, tra il 1987 e il 1988, come testimoniano alcune carte autografe e i dattiloscritti, conservati presso la Biblioteca Panizzi di Reggio Emilia e catalogati da Nunzia Palmieri nelle buste 3/38 e 3/39 a – b.
I documenti attestano una riscrittura serrata e una transcodifica del racconto in forma di sceneggiatura per un film. Quest’operazione di rifacimento è scandita da una cronologia compositiva, che ho potuto ricostruire, e che pone in una successione temporale evolutiva i dattiloscritti n. 2, busta 3/39 b, da me siglato α, scritto incompiuto; n. 3, busta 3/39 b, che ho siglato β, e n. 1, busta 3/39 b, indicato da me come γ. Quest’ultimo testo rappresenta il grado più maturo ed articolato di rielaborazione del plot originario, il punto di arrivo del progetto, sperimentale ed ambizioso, di sceneggiare la novella. Del dattiloscritto γ, inedito, pubblico in questa sede la trascrizione fedele.
Ringrazio la Prof.ssa Nunzia Palmieri, mentore delle mie ricerche, e la Prof.ssa Teresa Nocita, relatrice della mia tesi di laurea magistrale sul Fondo Gianni Celati, discussa presso l’università degli studi dell’Aquila nel luglio del 2018.