Metodologia

La selezione dei materiali sarà condotta attraverso l’analisi del patrimonio: l’azione sarà portata avanti da ciascuna struttura attraverso i suoi referenti, in qualità di membri del team. Ogni struttura provvederà quindi alla scelta del materiale da digitalizzare (verifica del possesso di microfilm e segnalazione di volumi rari in possesso) e a comunicare al referente scientifico lo stato di inventariazione e catalogazione.

Le scansioni saranno realizzate in gran parte dall’ADLAB dotato di attrezzature avanzate per formati e tipologie documentarie diverse. Il laboratorio metterà dunque a disposizione expertise e personale per la preparazione, l’acquisizione e il post-processing di parte dei materiali; altri macchinari sono poi disponibili presso i laboratori TEMPLA e FrameLab. Si prevede anche l’acquisizione di un’attrezzatura specifica per la digitalizzazione dei microfilm e relativo sistema di storage. Altra parte delle scansioni sarà realizzata da service esterni che opereranno presso le sedi coinvolte.

Inventariazione, catalogazione e metadatazione degli oggetti digitalizzati sarà svolta attraverso l’acquisizione di servizi esterni e sotto il coordinamento scientifico del gruppo di ricerca (esteso al gruppo Abulafia e al Comitato di Indirizzo per quanto attiene al fondo Eco). In particolare, l’aggiornamento OPAC in caso di dati già presenti in catalogo sarà in parte gestito dalle biblioteche dei Dipartimenti, in parte realizzato attraverso servizi esterni. La conversione dei dati OPAC in metadati per la DL sarà analogamente gestita da service sotto la supervisione del gruppo di ricerca sulla base dell’esperienza già condotta per la FICLIT DL con il DH.ARC.

L’archiviazione sarà gestita attraverso il servizio AMS Historica, tanto per la conservazione quanto per la messa online di parte del patrimonio digitalizzato e metadatato, garantendone la preservazione e l’erogazione del servizio di fruizione. Il materiale per il Web confluirà anche su un sistema di hosting in cloud che consenta un servizio efficace ed efficiente. Si provvederà anche ad un sistema di storage locale su RAID acquisibile da ADLAB.

Per quanto attiene alla divulgazione, un'ampia porzione del materiale che sarà acquisito è esente da copyright e, una volta digitalizzata, potrà essere pubblicata liberamente su internet. Altre parti ricadono ancora sotto il diritto editoriale e potrebbero essere messe a disposizione del pubblico in forme controllate, ad esempio attraverso repository digitali ad accesso regolato, consultabili all'interno delle biblioteche. Altre ancora troveranno adeguato e specifico spazio di disseminazione (per esempio il fondo Umberto Eco, una volta acquisito digitalmente, inventariato, catalogato e metadatato, verrà valorizzato nel più ampio contesto comunicativo coordinato dal Comitato di Indirizzo, incluso il progetto Abulafia).

Le applicazioni Web che pescheranno i dati dal repository e consentiranno la costruzione di diverse tipologie di strumenti di fruizione delle immagini e dei relativi metadati, saranno realizzate da service esterni. Su tali applicazioni ci si impegna ad una garanzia di preservazione per 10 anni dopo il progetto e per questo si prevede anche l’acquisto di un nuovo server comprensivo di spazio di archiviazione (RAID).

La comunicazione e disseminazione richiederà l’individuazione di diversi target utente (docenti, studenti, cittadinanza, comunità scientifica a livello nazionale e internazionale) e dei mezzi di trasmissione del messaggio più adeguati in base all’utenza stessa, su piano nazionale e internazionale.

Tutte le azioni e metodologie correlate saranno portate avanti in linea con i protocolli stabiliti per la Digital Library del MiC e in particolare con le buone pratiche rilasciate dall’Istituto centrale per la digitalizzazione del patrimonio culturale.