Il progetto di ricerca CYBER-VAWG è composto da tre unità di ricerca: Unità di Bologna, Unità CNR e Unità del Salento.
Coordinatrice nazionale e Coordinatrice Unità di Bologna
Chiara Gius ha conseguito un dottorato in sociologia della cultura e della comunicazione presso l'Università di Padova. Attualmente è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Sociali e Politiche dell'Università di Bologna. I suoi interessi di ricerca riguardano i temi del genere, della violenza di genere, della comunicazione umanitaria e sociale, nonché dell’esperienza migratoria. All’attivo ha diverse pubblicazioni sui temi della violenza di genere agita tramite le tecnologie digitali, con un focus sulla costruzione sociale del problema e la sua rappresentazione mediatica anche all’interno delle campagne di prevenzione e sensibilizzazione. Ha collaborato con centri di ricerca e istituzioni accademiche a livello nazionale e internazionale.
Coordinatrice Unità CNR
Angela Toffanin è ricercatrice al Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR), Istituto di Ricerche sulla Popolazione e le Politiche Sociali (IRPPS) e insegna “Modelli Familiari e Transnazionalità” all’Università di Padova. I suoi interessi di ricerca riguardano gli studi di genere e l’analisi delle migrazioni internazionali, la sociologia delle emozioni, la cura, i metodi di ricerca qualitativa. In particolare, cerca di analizzare i processi di riproduzione e rinegoziazione dei rapporti di potere nelle routine della vita quotidiana. In quest’ambito, temi d’analisi privilegiati sono le diseguaglianze di genere e le pratiche di cittadinanza informali e dal basso, letti con un approccio di tipo intersezionale.
Lo studio della violenza di genere e nello specifico della violenza maschile contro le donne è una costante nel suo percorso professionale, in cui ha approfondito sia le esperienze di vittimizzazione, sia gli interventi e le politiche di prevenzione e contrasto. Nel percorso di dottorato di ricerca in Scienze Sociali (conseguito all’Università di Padova nel 2012), ha realizzato uno studio di tipo qualitativo su violenza e condizioni per il riconoscimento a partire dalle narrazioni di donne nate e cresciute in Paesi del centro e sud America e residenti in Veneto. Successivamente, come assegnista di ricerca, ha collaborato alle attività del Progetto “ViVa– Monitoraggio, Valutazione e Analisi degli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza contro le donne”, diretto da Maura Misiti. Attualmente, si occupa di temi meno visibili: l’esperienza di vittimizzazione di disabili e/o migranti, ma anche i percorsi per l’autonomia economica, lavorativa e abitativa.
Ha lavorato anche a ricerche sul sistema d’accoglienza per richiedenti asilo e rifugiati, sulle pratiche di cura, sui percorsi di cittadinanza dal basso, sull’orientamento scolastico di studenti nat- da genitori stranieri.
Coordinatrice Unità del Salento
Valentina Cremonesini è Professoressa Associata di Sociologia generale presso l’Università del Salento ed è Responsabile Scientifico dell’Unità Prin per il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Ateneo leccese. Dopo una formazione filosofica e il conseguimento del dottorato di ricerca in sociologia, dal 2008 insegna Sociologia generale, Storia del Pensiero sociologico e Teorie sociologiche contemporanee. I suoi temi di ricerca riguardano le rappresentazioni dell'identità, l’immaginario sociale, il potere e le nuove forme di controllo sociale. Questi temi sono affrontati in numerose ricerche locali, nazionali e internazionali alle quali ha preso parte dal 2000 ad oggi, coniugando l’attenzione teorica per le trasformazioni sociali delle società europee e occidentali con la ricerca empirica focalizzata su diversi temi della contemporaneità, tra i quali: la rappresentazione sociale della donna e dell’uomo, la mentalità marketing, la città e le sue trasformazioni biopolitiche, la rappresentazione mediatica del Sud Italia, la rappresentazione giornalistica dei femminicidi, la formazione del soggetto prestazionale.
Tra le sue pubblicazioni più importanti, Il potere degli oggetti. Il marketing come dispositivo di controllo sociale (Franco Angeli 2006), Città e potere. Per un’analisi foucaultiana dello spazio urbano (Besa 2012), Il salotto invisibile. Chi ha il potere a Lecce? (con M. Longo e S. Cristante, Besa 2014), La parte cattiva dell’Italia. Sud, media e immaginario (con S. Cristante, Mimesis 2016), Non è amore malato (Pensa 2019), Anime fragili e storie criminali. Il racconto giornalistico pugliese sui femminicidi (con I. Colonna e S. Cristante, Il Mulino 2020), L’immaginario della prestazione. Percorsi di ricerca sulle nuove forme di soggettività (H-ermes JC 2021), Michel Foucault: teorie, convergenze, pratiche (con E. Bevilacqua, C. Punzi, M. Vignola, Tangram 2023), Michel Foucault: Sex and sexuality in the genealogy of the modern western subject (Routledge 2024).
Componente Unità di Bologna
Antonella Mascio è Professoressa Associata in Sociologia dei processi culturali e comunicativi presso l'Università di Bologna, Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali. Negli ultimi anni la sua ricerca si è concentrata sulle relazioni sociali online e sui rapporti tra Internet, serie televisive, celebrità e moda. Collabora con Henry Jenkins al progetto Pop Junctions (http://henryjenkins.org/). Tra le sue ultime pubblicazioni: Serie di Moda (FrancoAngeli, 2023); “Streaming Audiences: Deconstruction of Fashion Gender Stereotypes Through the Imitation of TV Series Outfits” (in The Routledge Companion to Media Audiences, Routledge, 2024); “Media Convergence, Fashion and TV Series” (in The Routledge Companion to Fashion Studies, Routledge, 2021); “Sponsored Things: Audiences and the Commodification of the Past in Stranger Things” (in Investigating Stranger Things Upside Down in the World of Mainstream Cult Entertainment, Palgrave Macmillan, 2021).
Attualmente fa parte dei gruppi di ricerca dei PRIN “Social representations of cyber-violence against women and girls: advancing knowledge on an under-conceptualised issue” (coordinatore Chiara Gius) e “CELEBR-ETÀ - Ageing celebrity in contemporary media and sport contexts: a model of social and cultural well-being” (coordinatore Roy Menarini).
Componente Unità di Bologna
Saveria Capecchi è professoressa associata presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali, Università di Bologna. Insegna Sociologia della cultura, Sociologia dei media e della comunicazione e Comunicazione e genere. Ha scritto libri e saggi e svolto ricerche, utilizzando metodi prevalentemente qualitativi, su: teorie sugli effetti dei media, usi sociali dei media, Media and Gender Studies, comunicazione politica, Media Education, immaginario preadolescenziale. Per quanto riguarda il tema “genere e media”, che la caratterizza come sociologa, nello specifico si è occupata della rappresentazione di genere nella pubblicità (di recente ha analizzato il fenomeno delle campagne online di “femvertising” che inneggiano all’empowerment femminile cogliendone le contraddizioni), nella fiction (in particolare ha analizzato le figure femminili e maschili nelle soap opera), nell'informazione (ad esempio, ha analizzato la rappresentazione delle figure “esperte”, come le donne politiche del Governo Renzi e le scienziate emerse sulla scena pubblica durante la pandemia, nella stampa e nei talk show televisivi delle principali reti italiane). Inoltre, ultimamente si è occupata della rappresentazione della violenza maschile contro le donne – compreso il fenomeno del femminicidio - nelle campagne sociali italiane antiviolenza e nei mezzi d’informazione, individuando i principali frame (o “cornici di significato” in senso goffmaniano) utilizzati. Tra le sue monografie: “Identità di genere e media”, Carocci (2006); “L’audience attiva. Effetti e usi sociali dei media”, Carocci (nuova ed. 2015); "La comunicazione di genere. Prospettive teoriche e buone pratiche", Carocci (2018); (con Maria Grazia Ferrari) “L’inventrice di robot e lo youtuber”, Franco Angeli (2023).
Componente Unità di Bologna
Claudia Capelli è ricercatrice presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, dove tiene il corso di Giornalismo e media digitali per il Corso di laurea magistrale in Comunicazione giornalistica, pubblica e d'impresa. Laureata in Scienze della Comunicazione all'Università di Bologna, ha successivamente conseguito il Dottorato di ricerca in Sociologia presso l'Università di Milano.
La sua attività di ricerca si concentra in particolare sulle rappresentazioni sociali, l’intersezione tra informazione e media digitali e in particolare sull’emersione di nuove forme di giornalismo all’interno delle piattaforme. Recentemente si è occupata anche di violenza di genere e del ruolo giocato dalle piattaforme nel processo di costruzione del dibattito sui femminismi contemporanei.
Ha partecipato a numerosi progetti di ricerca internazionali e nazionali, tra cui, attualmente, il progetto Horizon Europe PAIR (2024-2029). Altre collaborazioni rilevanti includono un progetto sulla rappresentazione mediatica della campagna vaccinale legata alla pandemia da COVID-19, coordinato dall’Université Jean Moulin Lyon 3 (2021-2022), e il progetto PRIN 2015 “Rappresentazioni sociali della violenza sulle donne: il caso del femminicidio in Italia”, in seguito al quale ha mantenuto la collaborazione con l’Osservatorio di ricerca sul femminicidio dell’Università di Bologna. Ha inoltre partecipato al progetto “StInGSStop «aidiesse»: informazione giovane per la salute dei giovani”, promosso dal Ministero della Salute.
Assegnista Unità di Bologna
Rosa Sorrentino è assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Politiche e Sociali dell’Università di Bologna, collaborando al progetto PRIN 2022 "Social Representation of cyber-violence against women and girls: advancing knowledge on an under conceptualized issue". Ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze Sociali e Statistiche presso il Dipartimento di Scienze Sociali dell'Università di Napoli Federico II con una tesi incentrata sui Centri antiviolenza in Regione Campania, e ha collaborato a diversi progetti di rilevanza nazionale incentrati sul sostegno di soggetti vulnerabili. I suoi interessi di ricerca includono lo studio delle questioni femminili e di genere, la violenza maschile contro le donne, i media studies, l'analisi delle politiche sociali territoriali e lo studio del Terzo settore.
Assegnista Unità CNR
Tatiana Motterle è laureata in Istituzioni e politiche dei diritti umani e della pace e PhD in Scienze sociali all’Università di Padova. Ha lavorato come assistente alla ricerca per il progetto internazionale Citizens in Diversity: A Four Nation Study on Homophobia and Fundamental Rights, indagando le diverse dimensioni della les-bi-omofobia in Italia. Ha poi partecipato come ricercatrice post-doc, dal 2014 al 2019, al progetto INTIMATE – Citizenship, Care and Choice: The Micropolitics of Intimacy in Southern Europe (ERC Grant Agreement) presso il CES - Centro de Estudos Sociais di Coimbra (Portogallo). Per INTIMATE si è occupata, nel team di ricerca sull’Italia, di relazioni sesso-affettive lesbiche, esperienze di padri gay che hanno fatto ricorso alla gestazione per altri, reti di cura e sostegno fra persone trans. In seguito ha collaborato con associazioni, istituti e università in Spagna, Italia e Portogallo su violenza di genere, maschilità, violenza sessuale in contesti universitari, benessere lavorativo.
Collocandosi negli ambiti degli studi femministi, di genere e queer, si interessa di transfemminismo, intersezionalità, violenza di genere, educazione, strategie e reti di cura - in particolare fra persone LGBTQIA+ anziane. È attualmente docente a contratto di Sociologia dell’educazione all’Università di Padova (FISPPA) e assegnista di ricerca IRPPS-CNR nel contesto di questo progetto (unità di ricerca di Padova), per il quale si è occupata soprattutto dell’analisi delle rappresentazioni della cyberviolenza di genere nelle politiche pubbliche e nelle campagne di prevenzione europee, italiane, spagnole e francesi e delle interviste a persone professioniste ed esperte nel campo della prevenzione della e intervento contro la violenza di genere.
Assegnista Unità del Salento
Gabriele Forte è Assegnista di Ricerca in Sociologia Generale presso il Dipartimento di Scienze Umane e Sociali dell’Università del Salento. I suoi principali campi di ricerca sono: media & communication studies; internet studies; gender, media & communication. Tra le recenti pubblicazioni: Forte, G. (2024). Corpi sonori queer: Soggettività e comunità transfemministe nello spazio performativo safe del dj set. Connessioni Remote. Artivismo_Teatro_Tecnologia, (8). https://doi.org/10.54103/connessioni/26589; Calefato, P., Forte, G., 2024, Fashion Performances in a drag scene, Russian Fashion Theory: The Journal of Dress, Body & Culture, 74, pp. 343-364; Attimonelli, C., Forte, G., 2024, “L’Internazionale Drill. Media, suoni, immaginari di una scena dai tratti sfuggenti: Rondo, Baby Gang”, Tedua e Massimo Pericolo, in Benasso, S., Benvenga, L., "Trap! Suoni, segni e soggettività nella scena italiana, Novalogos, pp. 92-117; Forte, G., 2023, “L'intrattenimento tecnomagico su Twitch Italia. Lavoro, community e pubblici produttivi”, in Im@go. A journal of Social Imaginary, 23, XII, Mimesis Edizioni, ISSN 2281-8138, pp. 121-145. Per il team di ricerca dell’Università del Salento si occupa di analisi quali-quantitativa della rappresentazione della cyberviolence nella stampa italiana.
Componente Unità del Salento
Simona De Carlo vive a Lecce dove studia sociologia in Università del Salento. Per 10 anni, ha vissuto a Milano, dove ha gestito tutte le fasi della selezione del personale (recruiting, selezione curricula, focus group, colloqui individuali), la formazione (on the job, continua o professionalizzante) e il successivo avviamento professionale in Trenkwalder (Agenzia per il Lavoro – Multinazionale). Dal 2015 collabora con Pannonica Agenzia Musicale, dove coordina la creazione di contenuti multimediali (Video making, Presa diretta Live e Social media manager), la logistica e la produzione (Gestione artisti, logistica e spostamenti esterni ed interni, gestione timing, Food & Beverage) di Festival musicali: Time in Jazz, Locomotive Jazz, A Nome Loro.
Nel 2017 ha contribuito a creare la Casa Editrice transfemminista Collettiva Edizioni Indipendenti, per la quale ha curato: editing dei manoscritti, creazione di spettacoli, video/reading e diffusione della lettura nella casa circondariale “Borgo San Nicola” - Lecce.
Da sempre attiva nel sociale, partecipa a gruppi informali di associazioni (Officine Mai+, Queer Market Show) sensibili alle tematiche di genere e transfemministe con le quali inaugureranno il primo Centro Anti Discriminazione a Lecce.
Borsista di ricerca Unità di Bologna
Marta Massera è laureata in Filosofia Politica e Giuridica presso l'Université Jean Moulin Lyon3. Attualmente, è laureanda in Comunicazione Pubblica e Sociale presso l’Università di Bologna. I suoi interessi di ricerca riguardano le teorie femministe e di genere, la performatività del linguaggio, l’approccio sociotecnico e il design delle piattaforme tecnologiche nelle loro intersezione con le questioni di genere. All’interno di questa ricerca si occupa delle gestione della comunicazione del progetto.