Pushpanjali Dallari

Pushpanjali Dallari

Sono nata in India il 20 di Dicembre (per chi crede nell'astrologia sotto il segno del Sagittario; per chi crede nella numerologia sotto il numero 1). Sono poi stata adottata da bambina come le due eroine letterarie rigorosamente anglosassoni della mia infanzia, Anne Shirley e Pollyanna. A differenza loro tuttavia la mia infanzia non è stata costellata da adulti arcigni di cui ho dovuto guadagnare l'affetto o camere da letto situate in tetre soffitte di cui crucciarmi, né da vestitini di percalle o viaggi in carrozza. Ho proseguito la mia involontaria formazione letteraria nordamericana durante l'adolescenza, quando mi sono imbattuta in sad girls (quando ancora non venivano chiamate così) come Sylvia Plath ed Elizabeth Wurtzel e trascorrevo i miei pomeriggi scrivendo poesie brutte e pretenziose. Ho sempre parlato troppo e, anche per dare un po' di tregua a chi mi circondava, ho presto realizzato quanto la scrittura potesse essere per me conveniente. Più che un'urgenza espressiva o uno strumento di autocoscienza, si è trattato di sopravvivenza sociale. Dopo averlo fatto per anni su diari a tinte pastello e quadernoni a righe, adesso scrivo su WhatsApp, sulle note del telefono e su Moleskine nere, oltre che su riviste e piattaforme online.