Federica Fontanesi
Federica nasce sei anni dopo la caduta del muro Berlino dal capo opposto dell’autobrennero. Passa gli anni migliori della sua infanzia a Carpi, una grigia cittadina della bassa modenese dove la nebbia è talmente tanto fitta che a volte, d’inverno, non si riesce nemmeno a scorgere il sole. A otto anni scopre l’America in televisione e comincia a giocare come esterno sinistro e terza base nella squadra di baseball, anche se preferirebbe non fare niente, perché il suo passatempo preferito è rimanere sdraiata e sognare a occhi semi-aperti, mentre ascolta un disco o sfoglia un libro. Assidua esploratrice del sottosuolo letterario e musicale, dopo una promettente carriera scolastica in un liceo scientifico-tecnologico, cambia idea e sceglie di studiare le lingue straniere a Verona, poi a Bologna. Quando lascia la sua casa per la prima volta tutto quello che ha con sé – oltre a qualche dozzina di maglie, maglioni, felpe, pantaloni, gonne, calze, coperte, cuscini, libri, riviste e una poltrona – sono soltanto una vecchia cornice di legno e una foto sgranata di Francis Scott Fitzgerald, che però a suo malgrado tutti gli ospiti puntualmente scambiano per un qualche parente defunto.