Emily in Paris: una storia di amore, moda e tanto lavoro

Isabella Chierici

Emily in Paris: una storia di amore, moda e tanto lavoro Isabella Chierici Canadausa

Il 2 ottobre 2020 viene rilasciata su Netflix la prima stagione della serie tv Emily in Paris, con protagonista l’attrice Lily Collins nei panni della marketer americana Emily Cooper. Alla fine del 2022 è stata rilasciata la terza, e per ora ultima, stagione (anche se è già stata confermata l’uscita della quarta, si presuppone entro la fine del 2023). L’opera è la nuova creazione del produttore Darren Star, famoso per aver dato vita a programmi cult degli anni Novanta e Duemila come Beverly Hills 90210, Dawson’s Creek, The O.C. e, soprattutto, Sex and the City

La storia inizia a Chicago, dove Emily lavora presso un’agenzia di comunicazione con l’obiettivo di diventare, nel giro di qualche anno, esattamente come la sua capa Madeline. Il destino però ha dei piani differenti: diffondere il “punto di vista americano” nella tradizionale Parigi.

Emily parte perciò per la Francia senza conoscere la lingua e presentandosi presso Savoir, l’agenzia locale che collabora con la sua di Chicago, come la persona meno adatta a ricoprire il ruolo richiesto. In un contesto nuovo, ricco di stereotipi e passione per l’alta moda, la protagonista inizia poco alla volta a conquistare tutti con la sua positività e determinazione. Grazie al sostegno di cari amici come l’ereditiera Mindy, il fascinoso vicino di casa Gabriel e la sua ragazza Camille, Emily riesce a trovare il modo per portare una ventata di novità e frizzantezza in ogni scenario proposto. 

Nella seconda stagione Emily inizia a essere più a suo agio negli uffici parigini, con i suoi colleghi e, soprattutto, la sua capa francese Sylvie. È proprio grazie a questi eccentrici personaggi secondari che la storia diventa più divertente, perché viene data maggiore rilevanza alle loro storie personali, creando degli intrecci di segreti e passione molto intriganti.

Emily in Paris: una storia di amore, moda e tanto lavoro Isabella Chierici Canadausa

Sul piano sentimentale, Emily incontra  Alfie, un ragazzo inglese che frequenta la sua stessa scuola di francese e che, poco alla volta, tenterà di prendere, seppur con molta fatica e incomprensioni, il posto di Gabriel nella testa e nel cuore della protagonista. Alla fine, ogni storia d’amore che si rispetti ha bisogno di un triangolo amoroso e quella di Emily in Paris non è da meno.

Ciò che scombussola i piani e l’armonia è l’arrivo inaspettato di Madeline. La capa di Chicago viene mostrata ora come una donna kitsch, in contrapposizione con l’elegante e raffinata Sylvie. Il suo desiderio di portare il “punto di vista americano”, viene visto come un mero tentativo di chiudere contratti e fatturare. Un approccio molto diverso rispetto a quello a cui lo spettatore si è abituato nel corso delle puntate, in cui al centro di ogni strategia vengono messi sempre il cliente e la sua umanità. La stagione si conclude con Emily che deve scegliere tra Madeline e Sylvie, gli Stati Uniti e la Francia, tra la sua vecchia e la sua nuova vita.

L’ultima stagione si presenta, al pari delle altre, come un divertissement a cui si approda per vivere una serie frivola di cui conosciamo già, molto probabilmente, il suo finale. Partendo perciò con un duplice bivio - Madeline o Sylvie, Gabriel o Alfie - Emily decide di non scegliere, anche se questo la porterà, inevitabilmente, a subire l’effetto degli eventi. Nonostante ciò, Emily ne esce sempre vincitrice e riesce a riconquistare la fiducia sia di Sylvie sia di Alfie. 

Una stagione certamente di impatto con alcuni colpi di scena, del tutto aspettati e che non portano grossi cambiamenti nella trama. Le incomprensioni si appianano durante il tempo di un café e non sembrano portare troppe conseguenze. L’ultima puntata si conclude però con un sospeso: Camille davanti all’altare con Gabriel decide di porre fine alla loro storia perché sa che in realtà il suo cuore batte solo per Emily. Ed è con l’attesa di una risposta da parte della stessa protagonista che aspettiamo di vedere, nella prossima stagione, chi sceglierà di amare tra Gabriel e Alfie.

Emily in Paris: una storia di amore, moda e tanto lavoro Isabella Chierici Canadausa

Nascendo come un prodotto leggero e dall’umorismo tagliente, non possono mancare dichiarazioni d’amore, drammi e questioni irrisolte. Ogni puntata di circa mezz’ora riesce a intrattenere lo spettatore, mostrandogli in modo lineare e genuino i colpi di genio, e spesso di fortuna, che Emily trova per salvare qualsiasi situazione. Unendo poi una location memorabile e dei costumi di forte impatto, la serie ha ricevuto fin dalla prima stagione l’approvazione e l’appoggio del pubblico. 

Emily in Paris si propone come una favola moderna, una storia leggera in cui le cose vanno come devono andare in modo molto semplice. Un’avventura in cui la protagonista riesce a conquistare il cuore di tutti, a farsi perdonare degli errori che commette e, soprattutto, a trovare sempre la soluzione migliore per i drammi del momento.

Sembra che la vita le sorrida senza il minimo sforzo, ed è proprio questo che rende la serie tv tanto piacevole e accattivante. Mostra un mondo fittizio ambientato in una città reale, in cui le cose vanno nel verso giusto senza troppe complicazioni. Uno scenario idilliaco che si avvicina molto alle classiche commedie romantiche, in cui la principessa riesce a conquistare il cuore del principe e vivere per sempre felici e contenti. 

Ed è con questa voglia di speranza e fantasie irrealistiche che si decide di guardare un contenuto leggero come Emily in Paris. Perché poi, come dice Remi nel cartone animato Ratatouille: “Quale posto migliore di Parigi per sognare?”.

 

Foto 1: nbcnews.com

Foto 2: theeverygirl.com

Foto 3: timeout.com