Isabella Chierici
Negli ultimi anni si sente sempre più spesso parlare di palestre al femminile, luoghi dentro i quali le donne possono essere libere di andare ed essere loro stesse. Questo fenomeno nasce in America a partire dalla fine degli anni ‘90 del secolo scorso, ma è solo recentemente che ha riscosso un successo dapprima territoriale e successivamente mondiale. All’interno di queste palestre viene data la possibilità di prendersi cura del proprio corpo, senza aver paura di provare l’imbarazzo di essere guardate e/o giudicate da altri. In questo modo si dà la possibilità a tutte di entrare in un clima sereno dove l’unico requisito è quello di essere spensierate e mantenersi in forma in un luogo tranquillo e di complicità.
Nate in un contesto che richiede sempre più la tutela per quello che veniva definito il “gentil sesso”, queste palestre hanno spopolato e ora molte donne, che non si sentivano in grado o a proprio agio nel fare attività fisica, possono pensare alla loro salute e alla loro bellezza.
Il tasso di abbandono dalle palestre una volta iscritti è pari al 7-8%, di cui l’80% da parte di donne, un po’ per assenza di privacy, o semplicemente perché incapaci di distrarsi avendo sguardi indiscreti puntati addosso. (https://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/18_febbraio_25/a-bergamo-palestra-sole-donne-vogliono-fare-sport-senza-sguardi-maschili-448ecf9a-1ae6-11e8-b6d4-cfc0a9fb6da8.shtml?refresh_ce-cp). In risposta a questo fenomeno, sono nate le prime palestre al femminile.
Come scrive S. Commis sulla Gazzetta: “Niente trucco, niente top stringati e look studiati, totale libertà. Ecco la filosofia delle palestre per sole donne. Gli uomini restano fuori da questi circuiti femminili, non femministi. Privacy, completa naturalezza se qualche rotolino salta fuori quando si pratica sport, esercizi mirati a snellire i punti giusti”. (https://www.gazzetta.it/fitness/allenamento/05-11-2019/cari-uomini-fuori-qui-piace-palestra-sole-donne-350837433008.shtml).
Tra le ragioni che vengono menzionate sul perchè scegliere una palestra al femminile troviamo anche l’assenza di maschi, definiti nell’articolo di Partedeldiscorso come “marpioni”. Per riscontrare se effettivamente molte donne evitassero di andare in palestra per questo motivo, lo staff di questo sito ha deciso di condurre un sondaggio online ottenendo 150 risposte da frequentatrici regolari di palestre italiane. Nello specifico, i risultati hanno mostrato che “a essere state oggetto di sguardi indesiderati di sconosciuti sono circa il 59%, di cui un terzo che si sente osservata ogni volta che va in palestra. E, se uno sguardo strano sembra troppo equivocabile, il 13,4% delle intervistate dichiara di essere stata importunata o molestata in palestra, pur essendo uno spazio chiuso e controllato. Ne deriva che, per ricercare un ambiente dove sentirsi più tranquille e a proprio agio, più di un quarto delle intervistate si iscriverebbe a una palestra riservata alle donne, mentre il 30% ci penserebbe”. (http://www.partedeldiscorso.it/2018/04/palestre-donne-molestie/).
L’assenza degli uomini da queste palestre non è però l’unico motivo del loro successo. Tra gli altri vediamo:
Adeguata attrezzatura: le normali palestre sono dotate di macchinari standardizzati, spesso di difficile utilizzo per le donne più minute. Quelli presenti nelle palestre al femminile invece sono stati costruiti per adattarsi al movimento delle donne;
Complicità: “tra le donne dello stesso gruppo nasce una certa complicità e quella innata capacità di scambiarsi le proprie impressioni, darsi consigli e dritte per ritrovare non solo la forma e sconfiggere la cellulite, ma anche raggiungere un generale senso di benessere!” (https://www.superprof.it/blog/coaching-sportivo-in-rosa/#capitolo_10-buone-ragioni-per-scegliere-una-palestra-al-femminile);
Allenamento in un ambiente sereno: essere circondate da persone che individuano le stesse necessità e si aggregano con lo stesso desiderio, permette di frequentare questi luoghi con più tranquillità e piacere. Quasi tutte le donne che frequentano le palestre al femminile sono spinte dagli stessi principi e valori sulla cura del proprio corpo e del mantenersi in forma.
Tra le palestre con questi requisiti che negli ultimi anni hanno riscosso maggior successo spiccano Curves e Mrs. Sporty.
Curves è un franchise internazionale nato nel 1992 in Texas dai coniugi Gary e Diane Heavin. Il sistema di allenamento nasce nel pieno successo della dieta Weight Watchers. Le donne che la provavano per la prima volta trovavano risultati eccellenti, perdevano peso a vista d'occhio, ma nell'esatto momento in cui interrompevano la dieta, riacquistavano i chili persi o addirittura ingrassavano.
“Basandosi su questi dati, l'ideatore del sistema di allenamento Curves studiò la situazione, partendo dal presupposto che nessuna donna poteva stare a dieta per tutta la vita, che mangiando poco il metabolismo s'abbassa e i chili persi venivano recuperati non appena la dieta veniva interrotta e che lo sport deve essere una componente fondamentale per una vita sana e in salute di ciascuna persona”. (http://curvesbologna.it/cos-e-curves). Questa idea è nata perchè Gary aveva una madre obesa, che necessitava di seguire una dieta e fare attività fisica per non incorrere in conseguenze probabilmente mortali. Facendo fatica ad alzarsi, uscire e andare in palestra, il figlio decise di costruirgliene una in casa. A differenza degli attrezzi presenti fino a quel momento sul mercato, basati sul sollevamento di pesi sempre maggiore, Gary decise di utilizzare il principio alla base della resistenza idraulica.
La palestra che creò per sua madre, e successivamente anche per tutte le sue amiche, si basava sul principio di azione-reazione, senza bisogno di sforzare il proprio corpo più del necessario. Una stessa macchina perciò poteva essere usata da una donna sovrappeso, da una donna incinta e da una ragazza già allenata. Questo era possibile perché, in base alla forza che metteva una donna per spostare il peso sulla macchina, questa rispondeva con una forza uguale e opposta rispetto a quella appena prodotta da lei. Inoltre, in modo da spronare la madre all'allenamento, senza farle sentire alcun peso psicologico, decise che la stanza in cui si allenava sarebbe stata priva di specchi, in modo da lasciarla a proprio agio. Tutte le palestre del marchio adottano questa scelta, tuttora.
Entrando nello specifico del metodo di lavoro di Curves, il concetto su cui si basa questa palestra è l’allenamento di 30 minuti. Uno dei loro motti è: 2 ore per la spesa, 30 minuti per il tuo corpo. “Il tempo ‘ristretto’ delle sessioni è studiato appositamente anche per cercare di incastrare in modo più flessibile la palestra fra tutti gli altri impegni quotidiani”. (http://semplicementecurvy.it/palestra-per-sole-donne-curves/).
Entrando nel circuito si alternano pedane per la parte cardio dell'allenamento, alle macchine per l'esercizio muscolare. In ogni stazione ci si allena per un massimo di per 30 secondi, al termine dei quali una voce registrata invita a passare a un altro esercizio con un “cambio” oppure “scendete dalla stazione e preparatevi a contare i battiti” se è il momento di controllare lo sforzo che si sta facendo. Al termine di due giri completi del circuito, segue la parte dedicata allo stretching su una macchina apposta. Secondo le istruttrici Curves, è possibile bruciare fino a 500 calorie ad allenamento.
Sul loro sito internet è stata dedicata una sezione in cui vengono proposte idee per delle ricette o per degli esercizi da eseguire a casa, in modo da tenersi sempre in forma. (http://www.curves.eu/it/articles).
Il successo di Curves ha poco alla volta coinvolto l’intero mondo tanto da contare più di 4500 club in 76 Paesi differenti. Inoltre l’assetto di Curves è stato mostrato anche in alcuni cartoni molto famosi, come ad esempio I Simpsons e South Park, a sostegno del successo riscosso soprattutto in America.
Mrs. Sporty è un franchise che conta più di 200.000 iscritte in differenti territori, tanto da essere stata valutata come Miglior Sistema di Franchising in Germania dal 2012 al 2014.
Le frequentatrici si allenano a corpo libero davanti a dei pannelli dotati di Pixformance Smart Trainer, una tecnologia che ricorda i giochi come Eye Toy della PlayStation. In metà schermo un ologramma simula i movimenti che si devono fare, nell’altra metà la donna viene inquadrata e può confrontare se il movimento che sta compiendo è giusto o sbagliato. “La tecnologia Pixformance Smart Trainer utilizzata nei Club Mrs. Sporty è stata insignita con il prestigioso premio Innovation Award al FIBO, la più importante fiera nell’ambito del fitness a livello mondiale. Si tratta di uno specchio digitale che in tempo reale “osserva” lo svolgimento dell’esercizio fisico, ne valuta l’accuratezza, indica come correggerlo e sintetizza in maniera automatica e immediata i progressi in corso” (https://www.franchisingcity.it/franchising-fitness-femminile-mrs-sporty). Questo specchio “viene attivato grazie a un badge, sul quale in precedenza è stato caricato il programma di esercizi personalizzato. A quel punto, ci si può inserire con le altre signore già presenti in palestra. Si segue la stessa musica, ma ognuna con i suoi esercizi personalizzati, studiati in precedenza da una delle personal trainer” (https://www.ilsecoloxix.it/genova/2017/07/11/news/arriva-mrs-sporty-palestra-solo-per-lei-vietatissima-ai-maschietti-1.30830523).
Mrs. Sporty vuole dare alle donne la possibilità di conciliare lavoro, famiglia e impegni personali. Per questo motivo permette gli allenamenti di 30 minuti a gruppi ristretti, di massimo 16 persone, così da garantire l’assistenza costante di una trainer. “La flessibilità e la libertà di orario è massima, in modo tale che ogni donna possa allenarsi nel momento della giornata che le è più congeniale tra le ore 8.30 e le 20.30. Dopo un colloquio iniziale, si definiscono con il coach gli obiettivi specifici e il programma per raggiungerli e periodicamente vengono effettuati dei check-up per valutare i progressi compiuti” (https://www.amica.it/2015/10/26/mrs-sporty-fitness-in-rosa/).
Nella storia di queste palestre al femminile sono presenti casi di donne che hanno ottenuto dei risultati molto importanti a livello di salute o hanno continuato a prendersi cura del proprio corpo, nonostante le vicissitudini della vita. Di seguito verranno riportati tre casi di donne che frequentano la mia stessa palestra; alcune le conosco da anni perchè ci siamo iscritte assieme, altre le ho conosciute durante gli allenamenti. Hanno accettato di rendere nota la loro testimonianza in modo da ridare speranza e fiducia anche ad altre donne che hanno dimenticato cosa vuol dire volersi bene.
Jasmine è una ragazza tunisina di 21 anni che per la prima volta è riuscita ad approcciarsi al mondo dello sport potendo togliere il suo hijab. Fin da quando era una ragazzina, soprattutto nelle lezioni di educazione fisica a scuola, sentiva di poter compiere azioni limitate rispetto alle sue compagne; gesti semplici come il legarsi i capelli per sentire meno caldo per lei erano impensabili. Nonostante ciò è sempre stata propositiva e determinata nel seguire l’attività fisica come facevano le ragazze della sua età.
Grazie a un’amica di sua madre ha scoperto che nel suo paese erano presenti palestre al femminile. Insieme a sua madre e a sua sorella ha deciso di provare questa nuova esperienza. Una volta entrata ha visto l’amica che faceva allenamento senza hijab; il suo primo pensiero è stato: “cosa stai facendo? E se ti dovesse vedere qualcuno?”. Poi ha notato che attorno a sé c’erano solo donne: sia nel circuito che in reception c’erano delle coach, sia nello spogliatoio che in sala c’erano delle ragazze di ogni etnia e età. Inizialmente è stato difficile allenarsi senza hijab, entrava in sala per poi ricordarsi che poteva toglierlo, perchè lì poteva essere uguale a tutte le altre. Successivamente però è diventata un’abitudine. La prima cosa che ha fatto nel circuito? Legarsi finalmente i capelli per non avere caldo.
Molly non poteva credere che all’età di 41 anni sarebbe rimasta incinta, ma soprattutto non avrebbe mai pensato di poter continuare a frequentare la palestra una volta scoperta la gravidanza. Parlando con la sua ginecologa e spiegandole il funzionamento dell’allenamento, ha potuto continuare ad allenarsi fino a poco prima della nascita della sua bambina. Molte palestre consigliano di stare a casa, per il bene della mamma ma soprattutto del feto. In queste palestre invece una neomamma può continuare a volersi bene, prendendosi cura del proprio corpo e allo stesso tempo salvaguardando la salute del nascituro. Concedendosi un momento di spensieratezza, Molly, e come lei tutte le donne incinte che frequentano palestre al femminile, è riuscita a mantenersi in forma sia mentalmente che fisicamente.
Dafne è una donna di 44 anni piena di vitalità, energia e voglia di cantare (dilettandosi nel tempo libero come cantante di una band). Vedendola non si penserebbe mai che per due anni ha subito operazioni e terapie per combattere un tumore al seno. Questo l’ha demoralizzata psicologicamente ma soprattutto a livello fisico. Grazie alla sua voglia di reagire, ha deciso che era l’ora di lottare di nuovo e migliorare la sua salute fisica iscrivendosi in una palestra. Frequentare una palestra al femminile le ha dato l’opportunità di allenarsi in un luogo in cui poteva sentirsi a suo agio, sapendo che non sarebbe stata guardata con occhio torvo o impietosito, ma che avrebbe trovato donne che l’avrebbero capita e sostenuta. Grazie allo staff e alle altre donne con cui si allenava, Dafne ha avuto la possibilità di allenarsi sorridendo e tornare sul palco con più grinta di prima.
Molte donne evitano la palestra perchè ritengono che non sia un luogo adatto a loro, mentre altre sarebbero motivate ad andarci solo se fossero accompagnate da un’amica, in modo da sentirsi meno sole e imbarazzate. Grazie alle palestre al femminile queste preoccupazioni possono essere messe da parte e chiunque può cominciare ad amarsi di più, partendo da questi ambienti ricchi di empatia e frizzantezza. Si vengono a formare complicità, momenti pieni di risate e in questo modo l’allenamento risulta più leggero e divertente. Viene voglia di tornarci il prima possibile o di continuare l’allenamento in modo da prolungare il momento ritagliato per sé. Perchè quando siamo felici, oltre a essere più belle, regaliamo positività anche alle persone che ci circondano.
https://bergamo.corriere.it/notizie/cronaca/18_febbraio_25/a-bergamo-palestra-sole-donne-vogliono-fare-sport-senza-sguardi-maschili-448ecf9a-1ae6-11e8-b6d4-cfc0a9fb6da8.shtml, articolo di G. Laterza. Ultima visita 07/03/20.
https://www.gazzetta.it/fitness/allenamento/05-11-2019/cari-uomini-fuori-qui-piace-palestra-sole-donne-350837433008.shtml?refresh_ce-cp, articolo di S. Commis. Ultima visita 05/03/20.
http://www.partedeldiscorso.it/2018/04/palestre-donne-molestie/, articolo di M. Vesco. Ultima visita 05/03/20.
https://www.superprof.it/blog/coaching-sportivo-in-rosa/#capitolo_10-buone-ragioni-per-scegliere-una-palestra-al-femminile, articolo di Catia. Ultima visita 06/03/20.
http://curvesbologna.it/cos-e-curves. Ultima visita 06/03/20.
http://semplicementecurvy.it/palestra-per-sole-donne-curves/, articolo di RedazioneWeb. Ultima visita 06/03/20.
http://www.curves.eu/it/articles. Ultima visita 06/03/20.
https://www.franchisingcity.it/franchising-fitness-femminile-mrs-sporty, articolo di Staff FranchisingCity. Ultima visita 16/03/20.
https://www.ilsecoloxix.it/genova/2017/07/11/news/arriva-mrs-sporty-palestra-solo-per-lei-vietatissima-ai-maschietti-1.30830523, articolo di Red Web. Ultima visita 16/03/20.
https://www.amica.it/2015/10/26/mrs-sporty-fitness-in-rosa/, articolo di M. Barbieri. Ultima visita 16/03/20.
Foto 1 https://curves.id/en/about/