Il Día de los muertos e la Death Education nel film Coco

Beatrice Bursese

Visitare il Messico durante il Día de los muertos è considerata un’esperienza unica e preziosa. Ogni cittadino e viaggiatore viene catapultato per circa sei giorni all’interno di un vortice di colori, feste e racconti lontani dalle tipiche celebrazioni funerarie europee. Il Día de los muertos non è solo una delle tradizioni messicane più popolari, ma una vera e propria rappresentazione culturale della famiglia, l’elemento chiave attorno al quale si sviluppa l’intera cultura messicana. In contrasto con il governo degli USA e le vecchie politiche di Trump, i messicani lottano da ormai diversi anni per riscattare il proprio popolo e le antiche origini, scontrandosi con la minaccia delle discriminazioni e delle difficoltà sociali.  

A questo proposito, nel 2017 la Disney ha deciso di dedicare un lungometraggio animato, Coco, diretto da Lee Unkrich e basato interamente sulla tradizione messicana del Día de los muertos. Narrando in maniera pittoresca tutte le varie sfaccettature dei riti di celebrazione messicani, il film d’animazione tocca tematiche profonde quali il ricordo, il perdono e il concetto di death education, il tutto accompagnato da melodie folkloristiche e colori sgargianti in grado di attirare anche l’attenzione del pubblico più adulto.

 

 

1. El Día de los muertos: storia e tradizioni

2. Halloween e il Día de los muertos: due festività a confronto

3. Il concetto di familia come impronta identitaria 

4. Coco: trama e significati

5. Sitografia

 

 

1. El Día de los muertos: storia e tradizioni

Una delle feste più antiche al mondo in grado di celebrare la vita e la morte nello stesso giorno, il Día de los muertos è forse il giorno più importante per la comunità messicana. Ogni anno, nel periodo in cui in Europa si festeggia la commemorazione dei defunti, il Día de los muertos rappresenta la festa dei morti messicana che apre i festeggiamenti attraverso colori sgargianti, sfilate di scheletri divertenti e cempasúchil, dei fiori tipici della zona.

Nonostante il giorno dell’anno coincida con la festività italiana del Giorno dei morti, il Día de los muertos ha delle radici molto più antiche risalenti alle tradizioni preispaniche degli Aztechi e dei Maya. A quell’epoca, il culto della morte era un elemento socialmente basilare: quando qualcuno moriva venivano organizzate delle feste da parte della famiglia del defunto con l’obiettivo di guidarlo fino all’aldilà. La celebrazione consisteva in una sorta di altare, tipicamente conosciuto come ofrenda, in cui venivano collocati cibo e bevande in suo onore. 

Il Día de los muertos è quindi il connubio perfetto dei culti indigeni e dei rituali cristiani della tradizione spagnola. La celebrazione ricade infatti durante il primo e il secondo giorno di novembre, mentre i festeggiamenti hanno inizio già dal 28 di ottobre, divisi in più parti. L’usanza vuole che ogni anno le famiglie creino una ofrenda, altari decorati con i fiori di cempasúchil, candele, papel picado (festoni ritagliati con dei motivi al loro interno), piccoli teschi detti calaveras, il tipo pan de muerto e dell’incenso - come da rito precolombiano. Anche le tombe devono essere decorate con gli stessi fiori, spargendo petali che servono a tracciare il cammino che ogni defunto dovrà percorrere per trovare la via verso casa. Durante i festeggiamenti i messicani indossano dei travestimenti da scheletri colorati che ballano e sfilano per le strade cittadine, celebrando la vita e annichilendo il concetto di morte come concetto da temere.

Ogni anno, il Día de los muertos pervade anche i mercati lungo le strade. Qui i commercianti si dilettano nella creazione di dolciumi a forma di calaveras con i cempasúchiles che adornano ogni scaffale. Tuttavia, questa festività si è successivamente espansa anche in altre parti del mondo, ne sono un esempio le Filippine, il Brasile e gli Stati Uniti, i quali adottano riti abbastanza simili, sia per appropriazione culturale sia per fattori inerenti all’immigrazione. Si tratta di una ricorrenza così speciale che ormai da qualche anno è stata considerata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, affermando le origini e l’identità di un popolo ancora troppo in ombra ai margini dell'integrazione.

2. Halloween e il Día de los muertos: due festività a confronto

L’egemonia statunitense ha da sempre cercato di annichilire la cultura e la società messicana attraverso barriere di separazione sia fisiche che culturali. La supremazia degli Stati Uniti si rispecchia anche nella popolarità della festa di Halloween: nonostante le due celebrazioni sulla carta possano sembrare molto simili, in realtà il Día de los muertos coincide solo in parte con la festività americana. Oltre alla data infatti (Halloween viene festeggiato ogni anno il 31 di ottobre, ndr.), è il significato ciò che differenzia maggiormente le due festività. Mentre il Día de los muertos celebra il trapasso come un qualcosa di naturale da accogliere con gioia, Halloween si presenta invece come una festività molto più tetra che trasmette una sensazione di timore nei confronti della morte.

Il Día de los muertos, infatti, non è una versione messicana di Halloween, nonostante il tema comune sia quello della morte: Halloween deriva dall’idea che gli spiriti siano tutti malevoli e che quindi i bambini dovessero camuffarsi da mostri per non essere riconosciuti dagli spiriti stessi che, secondo la tradizione, dovrebbero prendere vita durante la notte più oscura dell’anno. Durante i giorni del Día de los muertos, invece, gli spiriti vengono accolti con gioia poiché rappresentano i membri della famiglia che per una notte ritornano in vita. In questo caso, si indossano costumi variopinti nelle varie sfilate che circondano il Messico per vivere questo giorno pieno di felicità con feste e danze in ricordo dei propri cari.

Come se non bastasse, Halloween è considerata una tradizione esclusivamente pagana che anticamente scandiva la fine del periodo della vendemmia e l’inizio dell’inverno. Le sue origini, inoltre, hanno a che fare con l’antico festival celtico che tutt’ora viene riproposto in zone come gli Stati Uniti, il Canada e l’Irlanda attraverso il rito di Halloween.

3. Il concetto di familia come impronta identitaria

I territori latinoamericani lottano da sempre contro la minaccia della discriminazione e la paura di poter essere dimenticati e isolati dal resto del mondo. Oltre alla forte crisi economica, l’America Latina è da sempre culla di numerose discriminazioni e difficoltà sociali che hanno in qualche modo dissacrato la raffigurazione di questi popoli nell’immaginario collettivo. Il Messico, ad esempio, nonostante le numerose difficoltà sociali, possiede un’identità culturale molto forte. I suoi riti, l’impatto linguistico e le vicende storiche lo rendono infatti, agli occhi degli occidentali, uno dei paesi latini più intriganti sotto molti aspetti. Il popolo messicano sta quindi cercando di riscattarsi in qualche modo grazie anche a tradizioni come quella del Día de los muertos, che porta con sé una serie di tematiche rappresentative della sua cultura e delle sue usanze.

Il modo in cui i messicani celebrano il ricordo dei propri cari si ricollega infatti al concetto di famiglia e all’importanza che questa possiede nei territori sudamericani. Come insegnano anche i grandi classici della letteratura di García Márquez e Isabel Allende, il nucleo familiare latino-americano è per convenzione molto unito e inclusivo e il capofamiglia (spesso coniugato al femminile considerando che si tratta perlopiù di donne, ndr.) è il nucleo attorno al quale ruota tutta la stirpe. Gli anziani, infatti, sono quasi delle figure autoritarie poiché portatori di tradizioni antiche capaci di legare ogni membro alle proprie origini.

Negli ultimi anni, i film Disney si sono occupati di far emergere alcuni aspetti culturali dei territori latini concentrando interi lungometraggi animati su questi posti. Ne sono un esempio il film Coco, ambientato in Messico durante il periodo del Día de los muertos, e il più recente Encanto, ambientato invece nella Colombia dei primi del Novecento. Entrambi i film ruotano attorno al concetto di famiglia e alla figura di una capostipite che detiene le redini dell’intera stirpe.

4. Coco: trama e significati

Uscito nelle sale italiane a dicembre 2017, Coco è un film d’animazione prodotto da Disney Pixar completamente incentrato sulla festività messicana del Día de los muertos. Miguel Rivera, un dodicenne con la passione per la musica, è il protagonista della storia. Appartenente ad una famiglia di antichi calzolai, Miguel è però desideroso di diventare un musicista rinomato come il suo idolo Ernesto de la Cruz. La famiglia Rivera però si oppone al sogno del ragazzino e la nonna, in particolare, vieta qualsiasi riferimento musicale all’interno della famiglia. L’odio smisurato nei confronti della musica è infatti dovuto all’abbandono del padre della bisnonna, Coco, che lasciò la famiglia per proseguire con la carriera di musicista. L’intero film è incentrato sulla celebrazione del Día de los muertos: durante questa giornata il giovane Miguel si intrufola per sbaglio nel mausoleo di Ernesto De la Cruz catapultandosi nel regno dei morti a seguito di una maledizione che lo aveva colpito proprio dopo aver rubato la chitarra del suo beniamino durante i festeggiamenti funebri. Da qui ha inizio il viaggio ultraterreno del ragazzo che lo porterà a scoprire la verità sul passato della sua famiglia e a comprendere l’importanza dei propri sogni.

L’avventura di Miguel per tornare a casa cela infatti molte riflessioni utilizzate come pretesto per sottolineare il tema centrale dell’intero film: l’importanza del ricordo e il legame con i propri cari. La pellicola vuole infatti spiegare come i morti svaniscono definitivamente solo nel momento in cui vengono dimenticati dai parenti in vita, facendo capire quanto la morte sia ovviamente inevitabile ma non definitiva, poiché la loro presenza continuerà a esistere finché il ricordo dei cari sarà mantenuto in vita. Il regista Lee Unkrich presenta costantemente il tema della morte senza mai farlo diventare troppo negativo o terrificante, ma rendendolo accessibile anche al pubblico dei più piccoli. Mentre gli adulti riescono a cogliere anche i significati più nascosti e commoventi della narrazione, i bambini possono invece approcciarsi al tema della morte senza immagini crude o tematiche eccessivamente pesanti. Al contrario, i popoli dell’America centro-meridionale posseggono un legame trascendentale con la morte, raffigurata come un passaggio naturale che può semplicemente essere accettato attraverso il ricordo.

La cultura messicana è quindi capace di celebrare la morte senza però occultarla. Ogni cosa viene infatti esposta e rappresentata anche ai più piccoli, che crescono quindi con la consapevolezza del lutto e una minore paura nei suoi confronti. Questo approccio è conosciuto con il nome di Death Education, un’attività rivolta a tutte le età sviluppatasi in alcune culture per accrescere la consapevolezza della morte, aiutando così a gestire la paura del lutto. Coco, in questo senso, si dimostra essere un ottimo strumento per approcciarsi con i bambini, insegnandogli che si può e si deve parlare di defunti attraverso il ricordo. Questa tematica, inoltre, è resa ancora più leggera all’interno del film grazie alla raffigurazione del Día de los muertos e a una totale immersione nei colori onirici e fiabeschi della celebrazione. La musica, così come gli elementi visivi, offre infatti un’allegra e fedele rappresentazione della festività messicana. 

Il film riesce quindi a parlare di morte, sconfiggendo un tabù ancora molto radicato, e a celebrare la vita attraverso balli e musiche che pongono l’attenzione sui festeggiamenti funebri latinoamericani. Un inno alla vita che celebra il ricordo in una delle festività messicane più colorate di sempre. 

 

5. Sitografia

“Coco”: la morte e l’importanza della memoria nel nuovo emozionante film Pixar, illibraio.it (data di ultima consultazione 27/10/2022)  

Coco, un coloratissimo inno alla vita, ecointernazionale.com (data di ultima consultazione 27/10/2022) 

Coco (2017): un esempio di Death Education - Recensione del film di animazione, stateofmind.it (data di ultima consultazione 27/10/2022)

¿Cómo celebra México el Día de Muertos?, nytime.com (data di ultima consultazione 27/10/2022)

Día de Muertos, tradición mexicana que trasciende en el tiempo, gob.mx (data di ultima consultazione 27/10/2022)

“El día de muertos y Halloween son festividades culturales totalmente diferentes”, lavozdegalicia.es (data di ultima consultazione 27/10/2022)