Le pergamene della Notte

𝟙 Vendesi indulgenze! La bolla dei vescovi Diodato, Mauro, Berardo e Giacomo (1292, Rieti) ~ 𝟚 Mens sana in corpore infirmo: il testamento di Giacoma (22 dicembre 1302, Lucca) ~ 𝟛 Quando un notaio si spegneva: la copia autentica del notaio Giovanni (post novembre 1342, Lucca) ~ 𝟜 'Il mio tesoro!'. Il notaio come Smeagol: il registro delle imbreviature di Barnaba Vangelisti (1470 circa) ~ 𝟝 Oltre Gutenberg: il frammento del “De Re Militari” di Roberto Valturio (XV seconda metà) ~ 𝟞 Mostruose scritture in Vaticano: la bolla plumbea di Innocenzo X (11 luglio 1647, Roma).

  • Vendesi indulgenze! La bolla dei vescovi Diodato, Mauro,Berardo e Jacopo (1292, Rieti)

    𝟙 I vescovi concedono un’indulgenza di 40 giorni ai fedeli che durante alcune importanti festività cristiane avessero elargito elemosine per contribuire alla fabbrica del monastero di S. Andrea di Lotrina. Una prassi dura a morire (Lutero docet!).

  • Mens sana in corpore infirmo: il testamento di Giacoma (22 dicembre 1302, Lucca)

    𝟚 Giacoma sente che la fine è prossima e decide di far testamento. Per far salva l’anima stabilisce un'ingente somma per le messe cantate e, prima che ai parenti, destina ricchezza a chiese e frati. Si sa: il paradiso è un lusso che va meritato!

  • Quando un notaio si spegneva: la copia autentica del notaio Giovanni (non prima del novembre 1342, Lucca).

    𝟛 Se un notaio moriva prima di perfezionare un atto, sarebbe stato il successore a farsene carico, traendo i dati dal registro delle imbreviature della buonanima! Il documento reca copia delle disposizioni che regolamentavano questo processo.

  • 'Il mio tesoro!'. Il notaio come Smeagol: il registro delle imbreviature di Barnaba Vangelisti (1470 circa)

    𝟜 Come oggi anche allora i notai redigevano delle bozze prima di produrre il documento definitivo. Queste carte intermedie erano GeLoSaMenTe custodite dal notaio nei registri delle imbreviature e trasmesse solo ai legittimi successori.

  • Oltre Gutenberg: il frammento del “De Re Militari” di Roberto Valturio (XV seconda metà)

    𝟝 Contrariamente al comune pensiero, con l'avvento della stampa la produzione libraria manoscritta non perse terreno per tutta la seconda metà del Quattrocento. Solo nel Cinquecento sarebbe rimasta appannaggio di scenari più intimi e riservati.

  • Mostruose scritture in Vaticano: la bolla plumbea di Innocenzo X (11 luglio 1647, Roma)

    𝟞 Dai primi decenni del XVI sec. nelle bolle pontificie prese piede la littera Sancti Petri, una scrittura artificiosissima che ometteva i tratti sottili delle lettere e tracciava solo i pieni. Nel 1878 Papa Leone XIII l'abolì per incomprensibilità!