L'esercizio fisico nella prevenzione e nella gestione del diabete

Un interrogativo molto comune è "che cos’è il diabete?"

Il diabete è una malattia in cui si osserva un aumento dei livelli di glucosio (zucchero) nel sangue. È una patologia molto complessa in quanto con il concetto di diabete intendiamo molteplici sindromi cliniche.

Di fatto sono malattie con origini diverse ma tutte accomunate da un aumento della glicemia condizione che in clinica si chiama iperglicemia. I principali tipi di diabete sono tipo 1 e tipo 2.  

Il diabete tipo 1, nella maggior parte dei casi, insorge nei bambini e negli adolescenti è di origine autoimmune, questo significa che l’organismo stesso distrugge le cellule del pancreas che producono insulina. L’insulina è un ormone che permette il passaggio del glucosio dal sangue alle cellule ed ha pertanto azione ipoglicemizzante (abbassa la glicemia). L’insulina è l’unico ormone ipoglicemizzante che abbiamo nel nostro corpo, quindi risulta chiaro che senza insulina non è possibile regolare la concentrazione degli zuccheri nel sangue che appunto resta elevata.  

Il diabete tipo 2 è invece detto il diabete dell’adulto ed è una delle malattie non trasmissibili più diffuse a livello mondiale. È dovuta ad alcuni fattori di rischio non modificabili, come l'età o fattori genetici, ma è anche associata a diversi fattori modificabili, come sovrappeso, obesità, cattiva alimentazione e inattività fisica. Pertanto, il diabete di tipo 2 è una malattia dipendente dallo stile di vita che si basa su abitudini e comportamenti che possono essere controllati e modificati.  

Il diabete di tipo 2 si sviluppa, nell’arco di molti anni, per un deficit di produzione di insulina che in genere si associa ad una minore efficacia dell’insulina stessa, detta insulino-resistenza. Anni addietro il diabete tipo 2 compariva soprattutto dopo i 40 anni ma ora l’età di insorgenza si sta abbassando per la sempre maggiore diffusione dell’obesità anche fra i più giovani. 

Quindi mentre il diabete di tipo 1 ha un’origine autoimmune, quello di tipo 2 ha un’origine spesso legata alle abitudini alimentari.

I casi di diabete di tipo 2 sono in costante aumento e ciò si deve principalmente a scorretti stili di vita.

Negli ultimi anni, le persone e soprattutto i bambini/adolescenti sono meno attivi fisicamente rispetto al passato perché vanno a scuola in auto o in autobus e non giocano più fuori casa e nei parchi.

Inoltre, la maggior parte delle persone fa un lavoro “da scrivania” passando molte ore seduta.

Spesso per gli spostamenti si usa l’auto con il risultato che la popolazione è sempre più inattiva.

È importante sottolineare che numerosi studi scientifici indicano che una perdita di peso, anche moderata, e un aumento dell'attività fisica sono efficaci per migliorare la sensibilità all'insulina e ridurre il rischio di diabete di tipo 2.  

Non tutte le persone hanno chiaro che la pericolosità del diabete non è nell’iperglicemia in sé, ma nelle complicanze causate dalla persistenza dell’iperglicemia. Avere costantemente livelli di zuccheri elevati nel sangue porta ad un danno nella parete dei capillari, i vasi sanguigni più piccoli che abbiamo, con conseguente restringimento e sanguinamento. A lungo andare questa fragilità capillare causa danni agli organi.   

Un tema che è particolarmente importante spiegare è proprio quello delle complicanze. Il diabete, se curato male o trascurato, determina danni agli occhi (retinopatia), al rene (nefropatia), ai nervi (neuropatia), al cuore (cardiopatia) ma anche in altri organi e tessuti. Le complicanze possono essere lievi, moderate ma anche gravi, disabilitanti e fatali.  

Per un paziente con diabete è importantissimo sapere che l’insorgenza delle complicanze può essere rallentata finanche a scomparire mediante la pratica costante dell’esercizio fisico. L’attività fisica deve essere parte integrante della routine quotidiana.

L'importanza dell'esercizio fisico nei pazienti con diabete è un concetto su cui vale la pena insistere perché l’attività fisica è definita come trattamento non-farmacologico nella gestione del diabete. L'esercizio fisico promuove meccanismi cellulari che aumentano la sensibilità dell’insulina, in questo modo lo zucchero passa dal sangue alle cellule e la glicemia si riduce. Ovviamente l’attività fisica deve essere praticata in modo costante, se possibile tutti i giorni, per ottimizzare i meccanismi regolatori del nostro organismo.  

Quando si parla degli effetti dell'esercizio fisico sul diabete di tipo 1 e tipo 2, la curiosità è sempre alta. L’attività fisica deve essere un piacere e un divertimento. Ci sono tantissimi tipi di attività fisica come andare a ballare, in bicicletta, in palestra, in piscina, camminare. L’importante è trovare il tipo di esercizio che più piace e cercare di praticarlo tutti i giorni per almeno 30-60 minuti come da linee guida dell’OMS. Si raccomanda di effettuare l’attività tutti i giorni o al massimo a giorni alterni per poter sfruttare i meccanismi regolatori spiegati prima.   

La prevenzione del diabete di tipo 2 è un tema che suscita molte domande. L’alimentazione scorretta e lo stile di vita sedentario sono da tempo considerati fattori di rischio per le malattie non trasmissibili.

L'inattività fisica è una delle principali cause di morte prevenibile.

È importante che le persone sappiano che il diabete di tipo 2 nella maggior parte dei casi si può prevenire e che la pratica costante dell’esercizio fisico può rallentare o eliminare il rischio di complicanze sia nel diabete di tipo 1 che di tipo 2.  

Conosci Milena Raffi

Prima di modificare la propria alimentazione o iniziare un'attività fisica, è sempre consigliabile consultare un medico o un professionista qualificato, soprattutto in caso di condizioni di salute preesistenti o terapie in corso.

Ogni persona ha esigenze diverse e i risultati possono variare. L'autore non può assumersi responsabilità per eventuali conseguenze derivanti dall’uso delle informazioni qui fornite: il benessere passa sempre attraverso scelte consapevoli e adatte alle proprie necessità.