Nel Nord-Est italiano le prove in aziende biologiche hanno verificato il percorso tecnico di consociazione tra camelina e cece o lenticchia, valutando anche le potenzialità di costituzione di una filiera che rendesse economicamente sostenibile la pratica. Le prove hanno messo in evidenza le potenzialità della tecnica di consociazione nel controllo delle malerbe e nel facilitare la crescita delle leguminose, che beneficiano dell’effetto tutore di una coltura come la camelina. Il risultato è stato di particolare rilievo nel 2023 e 204, annate ad alta piovosità che ha reso difficile o impossibile intervenire con mezzi meccanici per il controllo delle malerbe nelle colture in purezza. Inoltre, l’alta piovosità ha comportato l’allettamento, con conseguenti difficoltà di raccolta, nelle leguminose in purezza, mentre la presenza della camelina ha sorretto la massa vegetale delle leguminose e consentito di raccoglierle normalmente. La costituzione di un Living Lab dedicato ha permesso il confronto tra produttori, tecnici, ricercatori e gli attori della filiera che rappresentano lo stoccaggio, la prima lavorazione, la trasformazione e la commercializzazione di tutti i prodotti ottenuti. Per le leguminose da granella la gestione della filiera è relativamente semplice, mentre l’utilizzo della camelina, sotto forma di olio e panello, è resa complessa sia dal fatto che è un prodotto non conosciuto, che dalla necessità di impianti dedicati, possibilmente di piccole dimensioni.