Il progetto

Il progetto "La vulnerabilità come metodo critico. Una ricerca interdisciplinare tra teorie, dottrine e casi studio”  è finanziato nell’ambito del progetto di Ateneo ALMA IDEA.Il gruppo di ricerca è composto da Annalisa Furia (Principal Investigator), Silvia Zullo, Ludovica de Panfilis e Stefania Spada.

Attraverso una ricerca interdisciplinare dal carattere non solo teorico-dottrinale, ma anche empirico e applicativo, il progetto che qui presentiamo intende sottoporre a verifica alcune ipotesi sulla vulnerabilità.

La domanda di partenza del nostro lavoro riguarda la possibilità - o meno - che la vulnerabilità rappresenti una prospettiva critica per il rinnovamento degli apparati concettuali e dottrinali, per il rafforzamento dei meccanismi di inclusione e perequazione socio-economica, per la valorizzazione delle differenze e per la gestione del conflitto. Per rispondere a questa domanda il progetto parte dalla vulnerabilità non come categoria derivata ma come nozione centrale e, in modo fortemente innovativo, indaga, a livello teorico e pratico, le potenzialità critiche e trasformative di un tale cambio di prospettiva.

Detto ancora sotto forma di domanda: cosa significa, in termini di dottrine, norme e pratiche, collocare la questione della vulnerabilità al centro del pensiero politico contemporaneo, della riflessione sulla giustizia sociale, della bioetica e dell’etica della cura? Per rispondere a questo quesito utilizziamo non solo la ricerca teorica, ma anche due casi-studio concernenti le concezioni e le pratiche attivate nell’ambito della migrazione e della tutela della salute. Il primo caso di studio ha come oggetto il tema della vulnerabilità/migrazione, mentre il secondo quello della vulnerabilità/salute.

Per quanto riguarda l'ambito migratorio, a partire dalle riflessioni antropologico-critiche sulla sofferenza socialmente strutturata, oggetto del caso studio sarà il modo in cui la categoria della vulnerabilità plasma le traiettorie di vita dei soggetti migranti identificati come vulnerabili (per età, genere o stato di salute), e la relativa valutazione dell'impatto sulle condizioni materiali di esistenza e sul processo di riconoscimento (anche giuridico) dei non cittadini. La ricerca sul campo includerà interviste semi-strutturate e focus group e riguarderà l’analisi dei diversi percorsi attivati a tutela delle categorie considerate vulnerabili.

Il secondo caso studio si propone di analizzare il ruolo della vulnerabilità nei luoghi di cura e negli ambiti di ricerca, le modalità di tutela della v. e ciò che la v. mira a sua volta a tutelare. A partire da una revisione sistematica della letteratura sul tema della vulnerabilità, la ricerca includerà una raccolta dati tramite interviste semi-strutturate ai professionisti sanitari e ai componenti dei Comitati Etici appositamente predisposta sulla base dei risultati della revisione sistematica. L'obiettivo è quello di verificare la possibilità di adozione da parte dei CE e delle realtà sanitarie di linee programmatiche che utilizzino la vulnerabilità come metodo per garantire la tutela dei pazienti, la loro corretta informazione e partecipazione al processo decisionale, la loro sicurezza e qualità di vita.

Lo studio così impostato ambisce a far intersecare, dialogare e incontrare non solo piani di ricerca distinti, ma anche approcci disciplinari e metodi diversi.