Ricerche 2016-in corso

Il Progetto Agrigento Insula III è diretto dal prof. Giuseppe Lepore a partire dal 2016 e tuttora sono in corso le ricerche all'interno del Parco Archeologico e Paesaggistico "Valle dei Templi".

IL QUARTIERE ELLENISTICO-ROMANO

Il Quartiere ellenistico-romano rappresenta una delle aree abitative più interessanti e significative dell’antica città di Akragas, antica fondazione da parte di Gela e di genti provenienti dalle isole di Rodi e Creta del 580 a.C. La città era enorme: più di 400 ettari, circondata da mura (12 km, con 9 porte), collocata a 3 km dalla costa e circondata strategicamente da colli: la collina di Girgenti e la rupe Atenea a nord (probabili acropoli con i due santuari di Zeus Atabirio e di Atena) e la collina dei Templi a sud.  Il Quartiere ellenistico-romano si colloca proprio al centro della città e rappresenta uno dei contesti abitativi meglio documentati della Sicilia: almeno quattro insulae (isolati), divisi a metà da un ambitus longitudinale, comprendono le abitazioni dal periodo arcaico fino all’alto medioevo. Le abitazioni presentano, per lo più, il ben noto schema della “casa a pastàs”, spesso trasformato in peristilio durante l’età romana.

PROGETTO DI STUDIO E RICERCA:

  1. recensione e riordino della documentazione di archivio degli anni precedenti (disegni, planimetrie e materiale a partire dagli anni ’50)
  2. indagini geofisiche per definire l’impianto urbanistico del Quartiere e, ove possibile, le fasi più antiche delle abitazioni
  3. nuovo rilievo delle strutture per una nuova analisi dei rapporti tra le murature e per la definizione delle fasi cronologiche. Tale lavoro confluisce nella creazione di un modello digitale dell’intera insula e di una banca dati informativa, utile anche alla diagnostica per la conservazione e per la valorizzazione
  4. Studio delle forme dell’abitare dall’età arcaica al medioevo, con particolare attenzione alla forma della cd. “casa a pastàs” di età ellenistica
  5. Studio delle pitture parietali e delle modanature in stucco (Progetto “Pinxerunt” con Valentina Caminneci del Parco), attraverso l’organizzazione di workshop, Field School e seminari internazionali (2018 Pittura ellenistica dalla Macedonia alla Sicilia. Il caso di Agrigento, 2019 Le forme dell’abitare nel Mediterraneo. Il caso di Agrigento e la Mostra I colori di Agrigentum presso il Museo Archeologico Regionale “P. Griffo”)
  6. Studio degli aspetti produttivi del Quartiere, secondo le modalità della moderna “Archeologia della produzione” (produzione agricola, fornaci, calce, zolfo)
  7. Studio della cd. “Archeologia del rito”, declinata nella definizione dei sacra privata e dei rituali di fondazione e di abbandono delle singole unità abitative
  8. Diagnostica per la conservazione e monitoraggio delle strutture archeologiche, in previsione del restauro e delle operazioni di manutenzione.

La Casa IIIM

La Casa IIIM è stata motivo d'interesse fin dalle prime ricerche condotte nel Quartiere Ellenistico-Romano di Agrigento, da parte della Missione Insula III, ed è tuttora in corso di scavo. La sua storia contemporanea coincide inizialmente con gli scavi nell'Insula III del 1954. In quel momento però sarà terreno di risulta degli scavi e non verrà più intaccata fino alla ripresa delle ricerche da parte dell'Università di Bologna nel 2016.

La sua denominazione segue quella formulata dal prof. Ernesto De Miro, il primo che cercò di delineare una sintesi storica e archeologica dell'area presa in esame. 

La zona è stata indagata inizialmente attraverso analisi geofisiche sistematiche, volte a studiare la porzione dell'abitato e alla fine è stata messa in luce una nuova abitazione di ca. 500 mq, strutturata secondo lo schema della casa "a pastas" (tipico delle abitazioni del Quartiere).

L'abitazione sorse tra la fine del III e il I secolo a.C. e subì diverse fasi: alla fine del II-I a.C. fu oggetto di una ristrutturazione e un cambio di proprietà da parte di un dominus di lingua latina per poi subire un crollo e il progressivo abbandono nel II d.C.

La sua ampia articolazione spaziale prevede un cortile centrale e un portico sul lato breve (la pastas), che disimpegna la parte più prestigiosa della casa, composta da un sistema a tre vani in sequenza: un'esedra, luogo in cui il dominus riceveva gli ospiti ed esponeva gli arredi più prestigiosi; ai lati due andrones, stanze dedite alla pratica del simposio e della convivialità con ospiti privilegiati. I due ingressi alla casa avvengono dallo stenopos III, e probabilmente portavano a percorsi funzionali differenti: il vestibolo all'ingresso con annesse scale che portavano al piano superiore, era un punto di smistamento verso le diverse aree funzionali della casa (di servizio, private e di rappresentanza). Oltre al cortile (l'aulè), e gli altri ambienti già citati è stato intravisto un vano (a), probabilmente di ricevimento, il quale ha restituito durante le campagne di scavo diversi elementi che ne connotano il prestigio: un pavimento in cocciopesto rosso con tracce di sovradipintura e tessere bianche di calcare con motivo a losanghe mentre alle pareti sono presenti tracce di un raffinato sistema di intonaco dipinto con zoccolatura blu-nerastra e parte mediana bianca. In questo vano è stato ipotizzata una decorazione pittorica in Stile a Zone (diffusione in età ellenistica). Anche la pastas (vano b) ha restituito dei dati: una pavimentazione in cocciopesto di colore rosso e decorazione di tessere bianche di calcare a "puntinato sparso".

Per la destinazione d'uso, probabilmente i vani al piano terra avevano una funzione pubblica mentre è ipotizzabile la presenza al piano superiore di stanze (almeno due), dedicate alla sfera privata: forse cubicola, ovvero ambienti adibiti al riposo. Queste aree della casa, hanno restituito nel corso delle campagne di scavo (in crollo sul vano a), una notevole quantità di frammenti pittorici e cornici in stucco che hanno portato a ipotizzare tre diverse decorazioni pittoriche: un sistema strutturale con l'imitazione di litotipi, un sistema architettonico-illusionistico "chiuso" con pannelli sormontati da bugne policrome e un sistema architettonico-illusionistico "aperto", con in primo piano elementi della trabeazione simulata e colonne, fregi e soffitto a cassettoni. 

  • Indagini diagnostiche nella zona (2018)

  • Pavimento del vano a

  • Frammenti di decorazione architettonica-illusionistica

  • Frammenti pittorici e cornici del piano superiore in crollo

  • Pavimento in crollo

  • Pavimento a cubi prospettici

  • Frammento di vernice nera

Le ultime scoperte provenienti dalla Casa IIIM

Un breve video in cui viene raccontata la storia della Casa IIIM e vengono messe in luce le novità delle ultime campagne di scavo.