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Un virus contro il cancro, che si attiva con la luce - Osservatorio Terapie Avanzate

UN VIRUS CONTRO IL CANCRO, CHE SI ATTIVA CON LA LUCE - OSSERVATORIO TERAPIE AVANZATE

All’Università di Bologna è stato sviluppato un fago anti-cancro: un virus, innocuo per gli esseri umani, ingegnerizzato geneticamente e modificato chimicamente per attaccare le cellule tumorali.

Il fago M13, cioè un virus che infetta naturalmente i batteri, è il protagonista dello studio condotto da un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna nell’ambito del progetto NanoPhage, sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro. I risultati, pubblicati sulla rivista Nanoscale, descrivono il processo di ingegnerizzazione del fago che diventa così un veicolo in grado di raggiungere ed eliminare selettivamente le cellule tumorali. Questo è possibile grazie alla terapia fotodinamica: con dei meccanismi di riconoscimento il fago viene internalizzato dalle cellule tumorali dopodiché - essendo stato modificato chimicamente - sotto lo stimolo di uno specifico impulso luminoso trasforma l’ossigeno presente nelle cellule in molecole altamente reattive in grado di indurre la morte cellulare. Ne abbiamo parlato con i due coordinatori dello studio: Matteo Calvaresi e Alberto Danielli.

Newspread - Ci sono anche virus buoni

Ci sono anche virus buoni: una nuova terapia mirata contro il cancro si basa sull’azione di un fago, un virus che infetta i batteri, geneticamente modificato. Il fago è un virus innocuo per gli esseri umani, ingegnerizzato geneticamente e modificato chimicamente per eliminare in modo selettivo solo le cellule tumorali. Il trattamento, mirato e non invasivo, viene attivato dalla luce.

Lo studio, che ha conquistato la copertina della rivista Nanoscale, è stato realizzato da un gruppo di ricerca dell’Università di Bologna nell’ambito del progetto NanoPhage, sostenuto da Fondazione AIRC per la ricerca sul cancro.

#Newspread è la rubrica di videonotizie in collaborazione tra Unibo Magazine e MMP webTV

#Unibo #ricerca AIRC - Fondazione AIRC per la Ricerca sul Cancro

 

Un gruppo di ricerca coordinato da studiosi dell’Università di Bologna ha messo a punto un sistema innovativo che, sfruttando l’effetto fotoacustico, potrebbe permettere non solo di identificare con maggiore precisione le cellule tumorali, ma anche di guidarne l’eliminazione

Comunicato stampa AIRC

Un docente Unibo al Quirinale per “I Giorni della Ricerca”

Professore al Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician”, Matteo Calvaresi sarà tra i protagonisti dell’iniziativa che raccoglie i più autorevoli rappresentanti del mondo della ricerca oncologica in Italia. Il suo gruppo di ricerca ha avviato quest’anno il progetto NanoPhage, finanziato da Fondazione AIRC

"NANOSTELLE" E "NANOFIORI"? IL PROBLEMA DELLA FORMA NELLE NANOPARTICELLE

Hanno dimensioni nell’ordine dei miliardesimi di metro, ma la loro forma può essere cruciale per determinare le loro interazioni con cellule, molecole e con i sistemi biologici in generale. Ad oggi, però, non esiste un consenso scientifico su come classificarle. UniboMagazine ne ha parlato con il professor Matteo Calvaresi, che guida il NanoBio Interface Lab al Dipartimento di Chimica “Giacomo Ciamician” [Unibo Magazine]

Notte dei Ricercatori 2017 - SIR Unibo

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    Matteo Calvaresi and Eleonora Turrini groups

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    Unibo SIR groups

Città più sane: grafene e nanoparticelle - 5 per mille

5 PER MILLE UNIBO / Abbattere l’inquinamento atmosferico con l’uso di cementi additivati con nanoparticelle fotocatalitiche trattate con il grafene: è l'obiettivo del gruppo di lavoro dell’Alma Mater all’interno del Consorzio Graphene. Leggi l'intervista su UniboMagazine: http://www.magazine.unibo.it/archivio/2015/05/21/nutriamo-la-ricerca-con-il-tuo-aiuto-intervista-a-matteo-calvaresi

DALLA COSMOLOGIA ALLE DISUGUAGLIANZE ECONOMICHE: AL VIA I PROGETTI SIR UNIBO

Sono nove - su oltre cinquemila partecipanti - i progetti coordinati da giovani ricercatori dell'Università di Bologna selezionati per il programma Scientific Independence of young Researchers. Porteranno all’Ateneo oltre tre milioni di euro di finanziamenti ministeriali [continua]

RICERCA TRA BOLOGNA E PECHINO

Crescono le opportunità di scambi e collaborazioni tra l'Italia e la Repubblica Popolare cinese offerte a ricercatori e professionisti di entrambi i Paesi. L'università di Bologna occupa una posizione di primo piano grazie ai numerosi accordi e convenzioni con università o istituti della Repubblica Popolare cinese. [continua]