IL PROGETTO

La recente diffusione di un nuovo coronavirus umano, SARS-CoV-2 è diventato un problema di salute
globale. L'analisi di 23 studi rivela che i coronavirus umani possono persistere su superfici come metallo,
vetro o plastica fino a 9 giorni. Tuttavia, mancano studi specifici sulla persistenza in prodotti alimentari
freschi e imballaggi alimentari. L’obiettivo di questo progetto è di verificare l’efficacia di trattamenti con
plasma freddo effettuati con un prototipo pilota di nuova concezione, per l’inattivazione di SARS-CoV-2 in
alimenti non trattati termicamente (ortofrutta fresca, formaggi freschi e tartare di pesce) e su superfici degli
imballaggi più diffusi nel settore alimentare (polipropilene: PP, polietilentereftalato: PET, polietilene: PE,
cartoncino). Inoltre, verranno chiariti i tempi di persistenza di SARS-CoV-2 sulle superfici dei prodotti
considerati e valutati gli effetti dei trattamenti sulla qualità e la stabilità degli alimenti e sulle perfomances
degli imballaggi. A seguito di dimostrazione sperimentale e messa a punto di strategie per
l’industrializzazione, gli ambiti di possibile utilizzo dei prodotti risultanti sono stabilimenti di produzione e
confezionamento di alimenti, piattaforme di distribuzione e retailers, quali negozi di prodotti alimentari e
GDO.

Il progetto è finanziato dai Fondi europei della regione Emilia-Romagna – Programma POR FESR 2014-2020 e coordinato dal CIRI Agroalimentare – Alma Mater Studiorum Università di Bologna.

 

Il problema

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La possibile soluzione

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Come funziona la tecnologia?

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Contatti

Pietro Rocculi

Professore associato - Responsabile tecnico del progetto

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