GLI OBIETTIVI

Il progetto intende rispondere principalmente all’obiettivo di fornire mezzi di contrasto alla diffusione del contagio da SARS-CoV-2 e della più ampia famiglia di coronavirus, ridurre il rischio di contaminazione per contatto con le superfici, rendere disponibile una soluzione tecnologica potenzialmente in grado di ridurre il rischio di contaminazione, con particolare attenzione ai luoghi dove vi è una significativa aggregazione di persone come ad esempio negozi di alimentari e supermercati.


L’attività progettuale permetterà il raggiungimento dei seguenti obiettivi specifici:

  • determinazione dei tempi di persistenza di SARS-CoV-2 negli alimenti e sulle tipologie di packaging considerati. Per tali verifiche, i proponenti hanno individuato come referente il Laboratorio Unico del Centro Servizi dell’AUSL Romagna, centro ad alta specializzazione, che fa capo all’Unità Operativa di Microbiologia diretta dal Prof. Vittorio Sambri;
  • individuazione delle condizioni di trattamento con plasma freddo più idonee con prototipo pilota per l’inattivazione di SARS-CoV-2 sugli alimenti e sugli imballaggi selezionati;
  • verifica ed ottimizzazione delle condizioni di trattamento con plasma freddo sul prototipo pilota per il mantenimento della qualità degli alimenti e delle performances degli imballaggi utilizzati, valutando anche il consumo elettrico e la produzione di specie reattive (in collaborazione con AlmaPlasma srl);
  • identificazione delle condizioni operative del processo in ambienti di produzione e confezionamento di differenti tipologie di alimenti e presso retailers e imprese di preparazione/somministrazione di alimenti. Le imprese agroalimentari che hanno manifestato interesse attraverso lettera di intenti (Macè srl, Caseificio Mambelli srl e Economia del Mare) e che parteciperanno gratuitamente al progetto investendo risorse in kind quali prodotti e materiali di imballaggio, saranno coinvolte come dimostratori industriali. Questo al fine di verificare come la tecnologia proposta possa essere integrata nel processo produttivo per la gestione del punto critico di controllo (CCP) nell’ambito dei rispettivi piani di autocontrollo, relativo alla contaminazione di alimenti e imballaggi da SARS-CoV-2, al fine di ottenere informazioni direttamente spendibili nella successiva fase di industrializzazione. Inoltre, i trattamenti verranno testati sulle confezioni simulando condizioni di distribuzioni e vendita, interagendo anche con operatori della GDO;
  • definizione ed espletamento delle strategie per lo sviluppo e l’industrializzazione del sistema prototipale pilota, con il coinvolgimento di alcune imprese regionali, anche attraverso la creazione dei presupposti per ’avviamento di una start-up nell’ambito del CIRI Agroalimentare, test di verifica funzionale e di durabilità degli impianti di trattamento, test di conformità per dotare il prodotto della marchiatura CE e messa punto ed espletamento di strategie di diffusione e marketing.