2025-2026 Spazi ritrovati, città reinventate

Spazi ritrovati, città reinventate: il laboratorio delle Capitali europee della cultura 

Abstract

 

Obiettivi

Il laboratorio si inserisce nell’ambito del progetto Jean Monnet "Arts” and PoliticsEuropean cultural heritage policies between old and new values (HEURITAGE), coordinato dalla Prof.ssa Anna Pellegrino. In occasione del quarantesimo anniversario dell’istituzione del programma delle Città europee della cultura avviato nel 1985, divenute Capitali europee della cultura a partire dal 1999, e in concomitanza con la designazione di Gorizia quale Capitale Europea della Cultura per il 2025, il laboratorio si propone di offrire agli studenti un percorso di analisi e riflessione critica sulla storia, l’evoluzione, gli sviluppi e gli impatti sul medio-lungo periodo di tali eventi sulle città designate.  

 

Descrizione

Il laboratorio si concentrerà sui quattro casi di città italiane che hanno rivestito il ruolo di Capitale Europea della Cultura tra il 1985 e il 2019: Firenze, Bologna, Genova e MateraL’analisi, condotta con il supporto di documenti, materiali e schede predisposte e fornite dai docenti, si focalizzerà sull’analisi comparativa tra la fase pre e post evento al fine di verificare se e in che misura il titolo di Capitale Europea della Cultura abbia rappresentato per le città in oggetto un’opportunità di sviluppo culturale, artistico, urbanistico ed economico-turistico. Particolare attenzione sarà rivolta ai processi di trasformazione urbana e agli interventi di recupero del patrimonio; alla riapertura e il riutilizzo di siti e musei dismessi; alle manifestazioni culturali e artistiche pianificate e organizzate, quali spettacoli teatrali, mostre, allestimenti di vario genere, eventi musicali e così via; all’impatto sui flussi turistici e sul posizionamento internazionale delle città; al contributo offerto alla definizione e promozione delle città come parti integranti della cultura europea. Solo per fare esempio, nel panorama italiano il caso di Matera rappresenta un esempio emblematico e a suo modo “eccezionale” di come il titolo abbia trasformato radicalmente l’immagine e la percezione della città, accelerando decisamente un processo da tempo avviato. Da città percepita a lungo come “periferia del Mezzogiorno” e simbolo di marginalità, è divenuta un punto di riferimento internazionale per la valorizzazione del patrimonio e per l’innovazione culturale. Il titolo ha prodotto una profonda riqualificazione urbana e turistica, un incremento significativo dei flussi di visitatori e un riposizionamento dell’immagine della città nello scenario europeo e globale.  

Il laboratorio ha una durata complessiva di 18 ore, articolate come segue: 3 ore di lezione introduttiva, a carattere storico (in presenza o da remoto da stabilire)12 ore di attività pratico-laboratoriali in aula, suddivise in quattro incontri da 3 ore ciascuno: dopo una breve introduzione (circa un’ora) a cura di uno dei docenti sulla città oggetto della specifica attività, gli studenti saranno divisi in piccoli gruppi di lavoro e - con l’ausilio di dati e documenti forniti in precedenza e, se necessario, di ulteriori materiali reperibili online - compileranno apposite schede di analisi. Ogni gruppo si concentrerà su un aspetto specifico (trasformazioni urbane, patrimonio, eventi, turismo, ecc.), e avrà il compito di elaborare confronti e riflessioni. L’attività si concluderà con la presentazione dei risultati delle elaborazioni e la discussione collettiva (3 ore online).  

Come prodotto finale, ciascun gruppo sarà chiamato a elaborare e presentare la candidatura ipotetica di una città a Capitale Europea della Cultura. Tale esercizio consentirà agli studenti di mettere in pratica le competenze acquisite durante le ore di laboratorio pratico, sviluppando capacità di analisi critica e progettazione culturale, nonché riflettendo sulle potenzialità e sulle sfide future di questo programma. I risultati saranno depositati in un repository digitale del progetto HEURITAGE (EU Commission).