Elena Bernardini - Ecoltura. Per un’ecologia della cultura

Incroci tra linguaggi digitali e linguaggi letterari

Introduzione e obiettivi del progetto

Raccontare storie di donne e uomini a partire dal materiale che ci hanno lasciato in eredità: questa l’idea da cui nasce il progetto di ricerca “Ecoltura. Per un’ecologia della cultura”, avviato nel 2020 dall’Ateneo di Trento[1]. Come? Tracciando un metodo per valorizzare e diffondere il patrimonio “nascosto” attraverso un linguaggio alternativo a quello verbale, sfruttando la comunicazione grafico-figurativa per tradurre visivamente luoghi, persone, opere, storie, concetti e idee.

Il materiale di partenza sono scritti, libri, disegni e fotografie, ma anche oggetti e collezioni tematiche, legati a personaggi che hanno contribuito a costruire l'ecosistema culturale del territorio e custoditi in archivi, biblioteche e musei del Trentino[2].

Il nodo centrale della sperimentazione è la natura eterogenea dei personaggi, suggeriti dalle Istituzioni locali: Giacomo Bresadola, micologo (1847-1929); Vittore Bona, militare (1920-1943); Giacomo Gotifredo Ferrari, musicista (1763-1842); Gianfrancesco Malfatti, matematico (1731-1807); Luisa Anzoletti, poetessa (1863-1925); Marco Anzoletti, musicista (1866-1929), Bianca Laura Saibante, scrittrice (1723-1797)[3].

Il gruppo di ricerca ha tentato di mettere in relazione tutte le biografie attraverso un linguaggio comune, che fosse facilmente riconoscibile e che permettesse di veicolare diversi livelli di dettaglio narrativo, dal più generico al più specifico.

Il proposito non è solo di stimolare l’interesse di potenziali utenti a partire dalle fonti, ma di incentivare anche un flusso in senso opposto. La narrazione per immagini può essere sia incentrata sul personaggio, riproponendo i documenti e le opere che gli appartengono, sia orientata all'interazione con i cittadini, incoraggiati a partecipare attivamente al processo di conservazione e diffusione.

Il nome del progetto deriva dalla fusione delle parole “ecologia” e “cultura”, in cui la prima è da intendersi con una duplice accezione. Si tratta di un’iniziativa ecologica in quanto interviene sul territorio (eco da oikos, “casa” in greco) e in quanto è basata sulla reinterpretazione, dunque sul riuso, di materiale già esistente.

 

Metodologia applicata. Parallelismo composizione digitale/composizione oratoria

Come utilizzare la visualità e le tecnologie digitali tra le innumerevoli possibilità di elaborazione di documenti storico-archivistici? In un certo senso, l’iter di costruzione della narrazione visuale, personaggio per personaggio, ricalca gli stessi passi fondamentali della composizione oratoria, traslati e reinterpretati alla luce di un differente linguaggio, con differenti codici espressivi.

In primo luogo l’inventio (o èuresis, ricerca), la ricerca di informazioni e spunti, per scoprire quali temi esplorare a partire da quelli esistenti; si articola in raccolta dei materiali disponibili e meticolosa classificazione dei contenuti attraverso categorie utili di caso in caso (ad esempio, pubblicato/inedito, scritto da/scritto sul personaggio, scritto/disegnato, ecc;); segue la dispositio (o taxis, disposizione), l’organizzazione degli argomenti da trattare: nel caso di “Ecoltura” è la selezione dei temi biografici cruciali per la realizzazione di esperienze culturali coinvolgenti, per un pubblico quanto più variegato possibile; conseguentemente, si possono scegliere i materiali più interessanti per la narrazione e trasformarli in un formato digitale adeguato al riuso.

Dunque si passa all’elocutio, (o lexis, linguaggio), l’individuazione del miglior modo di esprimere i temi e la realizzazione delle soluzioni più adatte per la promozione di una specifica biografia. La scelta è da operare tra i diversi tipi di elaborati multimediali: disegni digitali, fotoritocco e fotomontaggio da immagini originali (fotografie, disegni a mano, cartoline, mappe, ecc,.), infografiche, diagrammi, modelli 3D, immagini interattive, immagini animate e video multimediali. La caratteristica più rilevante di questa fase è la necessità di tenere sempre conto delle relazioni che intercorrono tra: il significato dell'immagine e la sua percezione (significante/significato); tra il contenuto dell'immagine e il suo supporto, in relazione al pubblico di riferimento.

Infine, il processo si chiude con l’actio, che tradotta nei termini dell’ambito d’intervento coincide con la comunicazione e la condivisione dei risultati attraverso il canale più idoneo (mostre fisiche o virtuali, siti web[4], piattaforme e social media esistenti, etc.,).

 

Risultati e conclusioni

Analogamente ai componimenti oratori, anche agli elaborati di “Ecoltura” è richiesto di rispondere alle medesime caratteristiche. Ciascun prodotto deve docere et probare, far conoscere il patrimonio sommerso e convincere il pubblico della necessità e dell’utilità della sua promozione; delectare, essere accattivante e avvincente per un’utenza varia e trasversale; infine movere, coinvolgere la cittadinanza e renderla attiva nel rapporto con la sua storia, rafforzando il legame con i luoghi fisici e istituzionali della conservazione del patrimonio.

Infine, ci si auspica che “Ecoltura” possa essere vista come un’opportunità per riflettere sul valore delle opere digitali come patrimonio stesso, e non solo come strumenti "per" il patrimonio fisico. Superando rigide gerarchie e logiche strumentali unidirezionali, è forse possibile facilitare scambi di idee e competenze tra sfere che hanno apparentemente poco in comune.

 

Bibliografia e sitografia

Ceserani, R., Convergenze. Gli strumenti letterari e le altre discipline, Bruno Mondadori, Milano, 2010.

Cicalò, E., Saving images. Memory and oblivion of knowledge in the digital age, in «XY. Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte», 7 (2019, pp. 92-107.

Cicalò, E., Trizio, I., Linguaggi Grafici. Illustrazione, Publica, Alghero, 2020.

Colin, G., Troiano, A., Le mappe del sapere: visual data di arti, nuovi linguaggi, diritti: l’infografica ridisegna le conoscenze, Rizzoli, Milano, 2014.

Discover Tartini Homepage, https://www.discovertartini.eu/, ultimo accesso 16 settembre 2022.

Eco, U., La vertigine della lista, Bompiani, Milano, 2009.

Gefen, A., Territoires de la non-fiction. Cartografie d’un genre émergent, Brill Rodopi, Leiden-Boston, 2020.

Ippoliti, E., Casale, A., Representations of the City. The Diffuse Museum The Esquilino Tales, in «Disègno» 8 (2021), pp. 197-210.

Menchetelli, V., Reproduce to preserve. From the disappearance of the original to the multiplied memory, in «XY. Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte», 7 (2019), pp. 74-91.

Posavec, S., Writing Without Words, http://www.stefanieposavec.com/writing-without-words, ultimo accesso 16 settembre 2022.

Todesco, G.M., The image as a mind tool, in «XY. Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte», 2 (2016), pp. 10-19.

Uffizi Galleries Homepage, https://www.uffizi.it/en/online-exhibitions, ultimo accesso 16 settembre 2022.

Zen, E., Conservation and sharing on the internet site and the digital archives of the Civic Museum of Rovereto Foundation, in «XY. Rassegna critica di studi sulla rappresentazione dell’architettura e sull’uso dell’immagine nella scienza e nell’arte», 2 (2016), pp. 68-79.

 


[1] “Ecoltura” è stato finanziato dal Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive (Dipsco), in accordo con il Laboratorio di Analisi, Modellazione e Rappresentazione dell’Architettura e Comunicazione (https://r.unitn.it/it/dicam/lamarc) del Dipartimento di Ingegneria Civile Ambientale e Meccanica (Dicam), e con un contributo del Comune di Rovereto. Coordinatrici scientifiche del progetto per i due dipartimenti sono rispettivamente le prof.sse Lucia Rodler e Giovanna A. Massari.

[2] Hanno collaborato al progetto, fornendo il materiale originale o digitalizzato: Archivio Diocesano Tridentino, MUSE (Museo delle Scienze di Trento), Fondazione Museo Storico del Trentino, Biblioteca comunale di Ala, Biblioteca civica “Tartarotti” di Rovereto e Biblioteca comunale di Trento.

[3] Le persone valorizzate da “Ecoltura” interessano un ampio spettro di discipline: per questo motivo sono promotori del progetto anche docenti dei dipartimenti di Matematica (Marco Andreatta e Claudio Fontanari) e di Lettere e Filosofia (Carla Gubert). Hanno collaborato Cristiana Volpi, storica dell’architettura del Dicam, Angela Romagnoli, musicologa dell’Università di Pavia, e Maria Giulia Lugaresi, matematica dell’Università di Ferrara. Ecoltura ha contato anche sul lavoro di tirocinanti, studenti e studentesse dell’Associazione teatrale Universitaria (Atu) e dell’Alternanza scuola lavoro.

[4] Si invita a visitare il sito in cui sono caricati gli esiti di “Ecoltura”: https://libguides.unitn.it/Ecoltura.

 

 

28 settembre 2022