Gian Mario Anselmi
Questa è una proposta di lettori ad altri lettori. Del resto si fa così fra amici: cosa hai letto ? Che te ne sembra di quel romanzo? Dove vive quell’autore? Mi è piaciuta tanto quella raccolta di poesie, te la consiglio e così via all’infinito. Quell’infinita tela appunto che i lettori tessono intorno ai loro testi preferiti, a quelli che li hanno delusi, alle sorprese, agli spiazzamenti. Se George Steiner ci ha insegnato le regole di “una lettura ben fatta”, Ezio Raimondi ci ha sempre esortato a concepire l’atto di lettura come un “dialogo”, un dialogo certo fra lettore e autore con il suo testo ma anche di lettori fra di loro. La comunità dei lettori: a loro vogliamo rivolgerci, noi di “Griseldaonline” e la Carocci editore, con questa rassegna di “suggestioni” e mappe di orientamento sulle letterature del mondo oggi. Vogliamo darvi un coerente e variegato indice ben narrato per orientarvi in un mondo in cui non sempre è facile districarsi nelle tessere infinite che lo compongono e che la Rete, spesso in modo non adeguatamente sorvegliato, propone con le sue enciclopedie online e con le sue banche dati, con i suoi link. Abbiamo deciso di partire dal 1980: per intenderci l’anno dei Figli della mezzanotte di Salman Rushdie o del Nome della Rosa di Umberto Eco. Una sorta di data simbolo cui si è soliti far segnare l’inizio di una certa letteratura postmoderna e globale insieme. E poi di arrivare ai giorni nostri. E’ una proposta dicevamo per lettori non per gli specialisti delle varie letterature: quindi abbiamo affidato ad accorti lettori, non sempre necessariamente specialisti della letteratura di cui parlano ma sempre fini e garbati navigatori di testi, il compito di raccontarci quel che succede oggi e quel che è successo a partire dagli anni ottanta del secolo scorso nella letteratura di tanti paesi. Abbiamo perciò chiesto di far capo essenzialmente a testi tradotti in italiano, soprattutto di narrativa, e quindi accessibili e disponibili per la nostra comunità di lettori, proprio come si fa tra amici e non tra accademici. Fra l’altro in Italia si traduce molto e i nostri traduttori letterari sono tra i migliori al mondo. Abbiamo perciò anche voluto rivolgere un implicito omaggio al loro lavoro tanto prezioso quanto sovente trascurato o sottovalutato. L’italiano che leggono e sentono gli italiani è soprattutto l’italiano dei traduttori di romanzi e racconti, dei traduttori di poesie, dei traduttori di sceneggiature di film e serie televisive: la traduzione ci media lo scenario globale e plurilinguistico (niente affatto esaurito per fortuna dal pur imperante inglese “d’uso”) che ci circonda e per molti aspetti ci determina. Il baricentro della letteratura oggi è ben lontano dall’essere solo europeo, anzi i fenomeni più interessanti ci vengono da altri Continenti, da altre tradizioni, da mondi che spesso appena conosciamo. E’ un paesaggio appunto in cui domina “l’infinito narrare” ( che ha molto a che vedere in realtà con “l’infinito viaggiare” di Magris) su cui da tempo tanti richiamano l’attenzione: mai il “narrare” in quanto tale, lo storytelling forse hanno avuto una così vasta deflagrazione come oggi migrando dai romanzi e dai racconti alle serie televisive alle procedure della Rete e delle nuove forme di comunicazione, alla musica, ai film e così via. Una buona pratica di lettura “postcoloniale” (altro termine di cui si abusa come per altro per “postmoderno” di là dalla loro utilità pratica e didattica) è proprio questa: sommessamente e senza continue e fastidiose proclamazioni teoriche/ideologiche proporre nel farsi suo concreto al lettore una campionatura dello scenario globale in cui è immerso e in cui l’Europa e ancor più l’Italia sono un territorio fra i tanti e neppure ormai così decisivo come in passato. Uso un voluto tono di understatement: ma forse da queste pagine, da questo intreccio di collaborazioni di amici che vogliono, con garbo e senza arroganti prescrizioni, offrirvi un viatico puntuale e ben documentato, affabile per orientarvi meglio nelle letterature di oggi possono nascere imprevedibili sviluppi di nuove piste interpretative, di buone pratiche didattiche e formative. Certamente sarà nostra cura, come è tradizione di “Griseldaonline”, considerare questo un cantiere aperto; aperto a continui aggiornamenti, a ispezioni sulle novità più interessanti che emergeranno, ai contributi di chi vorrà proporre , dalla comunità dei lettori, sue piste, sue suggestioni. Saremo soprattutto prodighi di generose attenzioni a un mondo lacerato, dispersivo e distratto ma che nelle testimonianze letterarie, nella “letteratura del mondo”, cara al grandissimo Goethe (che in definitiva abbiamo voluto, piccoli ma entusiasti adepti, come nostra stella polare), ancora può trovare un bandolo per “riconoscersi”. La letteratura nel mondo non muore, ci chiede di ascoltarla poiché essa, come ci ricordava due secoli fa Shelley, unisce e unirà quello che altri saperi e troppi interessi tendono a dividere. Ne abbiamo bisogno: fatevi prendere per mano e seguiteci, non credo che ve ne pentirete.