La Storia di Elsa Morante: un laboratorio di lettura e scrittura
Il lavoro proposto nasce da una riflessione condivisa su una questione che sentiamo urgente e profondamente significativa per la formazione culturale delle nuove generazioni: la necessità di ripensare il canone letterario femminile insegnato nelle scuole.
In particolare, dopo aver seguito il laboratorio su Elsa Morante proposto da Adi-sd Marche e tenuto dalla collega Maria Cristina Casoni, abbiamo constatato che ad una figura di spicco del panorama letterario italiano del Novecento come quella di Elsa Morante venissero riservate poche pagine nei manuali scolastici in adozione e a un testo cardine come La Storia, lo spazio di un solo capitolo.
Ciò ci è apparso come una limitazione seria alla comprensione della ricchezza e della complessità della nostra letteratura, considerando anche la ricorrenza dei 50 anni dalla pubblicazione del romanzo. Il nostro intervento nasce dunque dal desiderio condiviso di argomentare la necessità di ampliare la prospettiva con cui l'opera di Elsa Morante viene presentata nel contesto scolastico, dal momento che crediamo che riconoscere la sua importanza non sia solo un atto di giustizia storico-letteraria, ma un passo fondamentale verso la costruzione di un canone femminile più inclusivo e rappresentativo, capace di offrire agli studenti una visione più completa e sfaccettata del panorama letterario italiano.
Proponiamo di seguito la descrizione delle due distinte esperienze didattiche, proposte in due classi quinte parallele di un Liceo delle Scienze Applicate.
Vania Caporaletti
Prima di raccontare la modalità in cui ho proposto il romanzo nella mia quinta, voglio fare una premessa di carattere personale, scaturita da una riflessione a margine. Quante volte, ad inizio settembre, scrutando il “progetto didattico” di quinta, ho accarezzato l’idea di condurre i miei studenti e le mie studentesse tra le pagine vibranti ed intense dei romanzi della Morante. Nei miei sogni didattici di inizio anno, ho immaginato letture ad alta voce e discussioni sulle passioni travolgenti, sulle fragilità umane, sulla Storia che si insinua nelle pieghe delle vite individuali. Ma in ogni circostanza sono arrivate altre scelte, vuoi il Covid, la didattica a distanza, le corse contro il tempo o le incombenze che mi hanno portata a non addentrarmi in un romanzo comunque così complesso. E così, La Storia, con la sua forza dirompente, ma anche con la sua delicatezza struggente, ha continuato a guardarmi dallo scaffale della mia libreria, quasi attendendo silenziosamente che arrivasse il momento in cui il mio sogno didattico potesse diventare realtà.
L’occasione è arrivata quest'anno, in cui ho di nuovo una classe quinta, proprio grazie alla proposta formativa Adi-sd (il laboratorio con Maria Cristina Casoni che mi ha fatto capire che il percorso non era irraggiungibile) e al bando pubblicato in occasione della “Giornata della Letteratura” dedicata proprio a La Storia.
In particolare il bando suggeriva varie modalità di lavoro e prevedeva anche una eventuale partecipazione alla mattinata di studi del 18 novembre 2024 presso l’Aula Magna del Rettorato dell’Università la Sapienza di Roma. Noi non abbiamo partecipato per difficoltà organizzative ma abbiamo comunque inviato i lavori svolti.
Quindi, in primo luogo, c’è stata la connessione con un'iniziativa nazionale: l'aggancio al bando Adi per la “Giornata della Letteratura” dedicata a Elsa Morante ha fornito un contesto significativo e mi ha “autorizzata” a trattare questa autrice ad ottobre, cioè prima del tempo “previsto”. Voglio sottolineare anche l’aver potuto contare per qualsiasi confronto sulla “colleganza” con Morena Rosciani, che aveva la classe parallela alla mia.
Tra tutte le proposte a cui il bando faceva riferimento, mi sono concentrata su quella che ho reputato più congeniale per i miei 26 ragazzi e ragazze di quinta Liceo delle Scienze Applicate, adattandola alla classe.
La proposta era così articolata:
- 1 ora di lezione introduttiva alla lettura del romanzo per promuovere la conoscenza di aspetti essenziali dell’opera e suscitare l'interesse dei lettori e delle lettrici.
- 5 ore di laboratorio di lettura ad alta voce. La prima mezz’ora era dedicata alla lettura ad alta voce di sequenze del romanzo, utilizzando le tecniche apprese sulla lettura espressiva. La successiva mezz’ora prevedeva attività di scrittura in gruppo: gli studenti e le studentesse hanno riportato su un file condiviso frasi e liste di parole che li avevano colpiti particolarmente, le loro impressioni e connessioni, riflessioni e commenti su cosa è cambiato rispetto alle abitudini di vita e/o mappe dei luoghi che vengono descritti da Morante nel romanzo.
- Attività finale: al termine delle attività di lettura e scrittura i contributi sarebbero stati ordinati e organizzati secondo opportuni criteri di fruibilità (per sequenze significative; per temi; per impressioni e connessioni, ecc.).
Dunque ho cercato di seguire la pista fornita e ho organizzato il lavoro in questo modo:
Fase introduttiva mirata:
- Due ore di lezione introduttiva sul romanzo;
- visione di una puntata di “Passato e Presente”, dedicata al romanzo La Storia (36 minuti) con approfondimenti anche sulla “fortuna” dell’opera.
Questa fase ha offerto agli studenti strumenti utili per avvicinarsi al romanzo, fornendo informazioni sul contesto storico-letterario e stimolando la loro curiosità.
Scelta delle macrosequenze:
- Ho suddiviso la classe in 5 gruppi di lavoro e selezionato 5 macrosequenze, ciascuna delle quali supportate dalle relative pagine da leggere ed analizzare. Data l’impossibilità di una lettura integrale, che avevo comunque proposto nei mesi estivi - senza risultato - ho dovuto necessariamente fare una selezione delle parti che ne rispecchiassero in qualche modo una visione organica, privilegiando le pagine di collegamento storico. La suddivisione in gruppi e l'assegnazione di compiti specifici ha favorito la collaborazione e la focalizzazione su aspetti diversi dell'opera.
Gruppo 1:
Prima sezione. Ida (capitoli 1 e 2-l’incipit del romanzo)
Analisi del personaggio di Ida, della sua storia e del contesto in cui vive.
Gruppo 2:
Seconda sezione. La nascita di Useppe (capitoli 1 e 2, seconda sezione)
Approfondimento sulla nascita di Useppe, un personaggio che incarna l'innocenza e la fragilità.
Gruppo 3:
Terza sezione. La scoperta infantile del mondo (capitolo 1, 1943)
Quarta sezione. Il bombardamento di Roma. (capitolo 3, 1943)
Esplorazione della visione del mondo attraverso gli occhi di un bambino e l'impatto devastante della guerra sulla città di Roma.
Gruppo 4:
Quinta sezione. Il rastrellamento del ghetto di Roma (capitolo 7, 1943)
Approfondimento su questa sezione di importanza storica e impatto emotivo molto forte.
Gruppo 5:
Sesta sezione. La morte di Nino (capitoli 7 e 8, 1946)
Analisi delle conseguenze della guerra e della perdita.
Metodologia del laboratorio:
Ho chiesto a ciascun gruppo di:
• Leggere attentamente le sezioni assegnate
• Realizzare una sintesi della sezione letta.
• Selezionare frasi e parole che hanno suscitato maggiore impatto.
• Condividere impressioni e connessioni personali.
• Elaborare riflessioni e commenti critici.
• Scegliere immagini significative.
• Creazione di un ppt o di un video da presentare alla classe.
L'integrazione della lettura ad alta voce con attività di scrittura collaborativa ha promosso una fruizione più consapevole del testo e ha permesso agli studenti di esprimere le proprie reazioni, connessioni e riflessioni. L'utilizzo di un file condiviso per la raccolta di frasi, parole e impressioni ha facilitato l'organizzazione del materiale. Tempi: 4 ore a scuola e lavoro autonomo a casa.
Attività finale di rielaborazione e presentazione
Come restituzione finale ciascun gruppo ha presentato il prodotto alla classe (per un totale di due ore di lezione) e in conclusione a questo laboratorio ho proposto la tipologia A dell’Esame di Stato del 2019, con il passo che narra l’incursione aerea su Roma del 19 luglio del 1943 e che offre varie piste di elaborazione. La traccia era la seguente:
Il romanzo mette in campo due questioni fondamentali: da una parte il ruolo della Storia nelle opere di finzione, problema che da Manzoni in poi molti scrittori italiani hanno affrontato individuando diverse soluzioni; dall’altra, in particolare in questo brano, la scelta dello sguardo innocente e infantile di un bambino, stupito di fronte ad eventi enormi e incomprensibili. Sviluppa una di queste piste mettendo a confronto le soluzioni adottate dalla Morante nel testo con altri esempi studiati nel percorso scolastico o personale appartenenti alla letteratura o al cinema novecentesco e contemporaneo.
Mi sono poi ripromessa di riprendere il lavoro e anche alla luce di una conoscenza più precisa degli eventi legati alla seconda guerra mondiale, leggendo e rileggendo alcuni passi o alcuni capitoli e così, tra aprile e maggio, ho accostato La Storia ad altre importanti opere del Novecento successivamente trattate.
Il laboratorio di lettura, analisi, interpretazione e riappropriazione di passi, episodi e capitoli del capolavoro della Morante ha avuto, tra gli obiettivi, quello di avvicinare i giovani lettori a un'opera fondamentale della letteratura italiana del Novecento e a un’opera scritta da una donna; quello di riflettere sulla sua capacità di parlare alla nostra epoca con una profondità rara, con una compassione e una forza che anche oggi ci interrogano e ci commuovono.
Morena Rosciani
Anche io come Vania Caporaletti ho aderito alla proposta dell’Adi-sd e di Maria Cristina Casoni cercando, anche se con meno organicità della mia collega, di proporre ai miei studenti il lavoro sul romanzo La Storia.
Correva l’anno 1994….
Il capolavoro di Elsa Morante per me è legato ad un preciso evento personale: è stato il regalo per il mio 18° compleanno da parte di una mia cara zia. Ricordo ancora le parole con cui mi fu consegnato il pacchetto: «Abbiamo chiesto al libraio che cosa potesse piacere ad una ragazza che ha deciso di fare Lettere… e lui ci ha detto: sicuramente La Storia di Elsa Morante».
La proposta dell’Adi-sd quest’anno ha permesso, oltre che far riaffiorare questo ricordo… che un po’ mi commuove, soprattutto di riprendere in mano un testo che, ammetto, non avevo mai proposto prima nelle mie classi.
a.s. 24-25: Un tentativo
Avendoci avvisato lo scorso anno del percorso che avremmo affrontato dal titolo “La guerra non ha volto di donna: lo sguardo femminile sui conflitti”, del laboratorio che avremmo potuto seguire a settembre con la Prof.ssa Casoni, della Giornata della Letteratura del 18 novembre 2024 e del relativo bando proposto da Adi-sd Lazio per celebrare i 50 anni della pubblicazione del romanzo La Storia, ho pensato, giocando un pochino di anticipo, di assegnare alla mia classe la lettura integrale del testo per l’estate, senza nessun tipo di restituzione o recensione da fare, contando sul lavoro che poi avrei svolto seguendo il laboratorio di settembre.
Cosa che ho fatto con molte aspettative: avevo delle titubanze soprattutto rispetto alla tempistica, ma devo dire che l’entusiasmo di Maria Cristina mi ha contagiato e l’appoggio di Vania mi ha sostenuto. Quindi ho provato.
Ad ottobre così, ho trovato un buon collegamento con il romanzo naturalista-verista e con la poetica del “fanciullino” di Pascoli all’unico brano proposto nella nostra antologia e che abbiamo letto insieme in classe: “La scoperta infantile del mondo”, si tratta di alcune pagine tratte dalla sezione “….1942” che esemplificano la dimensione favolosa e incantata che nel romanzo si intreccia alla ricostruzione realistica degli umili nello scenario della guerra.
Dopo questo assaggio testuale, ho introdotto i punti principali della vita e della produzione di Morante basandomi sulla lezione della prof.ssa Casoni per fare poi un affondo sul romanzo prendendo spunto dalla lezione di Adi-sd Lazio.
Ho poi assegnato agli studenti un questionario che è stato svolto da tutti.
Infine ho proposto di aderire con libertà al concorso Adi-sd Lazio.
La traccia da me scelta è stata la A1. “Uno scandalo che dura da diecimila anni”:
Nel romanzo sono memorabili alcune pagine che rappresentano scene individuali e collettive di dolore, violenza, masse sfollate e deportate, che attraversano la storia. Sono scene che vengono da un passato per noi lontano (quasi un secolo fa), ma parlano con forza al presente.
Proposta di attività: scegliere una di queste scene del romanzo, accostarla a pagine letterarie di altre/i autori/autrici (racconti, romanzi, reportage, lettere, poesie degli ultimi decenni) e a fotografie che raccontino drammi contemporanei; elaborare un testo di commento (massimo 3000 caratteri spazi inclusi) da cui emergano il senso della scelta e i punti di contatto nello sguardo sulla realtà ‘narrata’, nelle modalità, nel tono, nello stile della rappresentazione.
Il lavoro andrà consegnato montando di seguito in un unico file o ppt il testo prodotto, la scena dalla Storia, la pagina che dialoga con il romanzo di Morante e la/e fotografia/e.
Letture consigliate: Elsa Morante, La Storia (lettura integrale o per sequenze); G. Rosa, Elsa Morante. Profili di storia letteraria, Il Mulino, Bologna, 2013, pp.107-39; Concetta D’Angeli, Leggere Elsa Morante, Carocci, Roma 2003, pp. 81-103 (utile anche per il rapporto tra Morante e Simone Weil; di quest’ultima si consigliano letture opportunamente scelte dal saggio Sulla guerra. Scritti 1933-1943, Il Saggiatore, Milano, 2017 e da L’Iliade o il poema della forza, Asterios, Trieste, 2012).
In pochi lo hanno realizzato e il lavoro migliore, svolto dalle mie alunne Angelica Badiali ed Elena Bartolini della 5a Blsa, è stato presentato sotto forma di Power point alla Giornata della Letteratura di Adi-sd Lazio.
Ho detto poi agli studenti che avremmo ripreso il testo una volta giunti in storia alla Seconda Guerra Mondiale e in letteratura alla narrativa del secondo Novecento. Ci sono arrivata ad aprile e ho accostato Morante a Renata Viganò, anche grazie alla giornata di studi promossa da Adi-sd Marche che si è svolta proprio nella nostra Castelfidardo dal titolo “L’altra Resistenza: sguardi e voci di donna” con una relazione tenuta dalla prof.ssa Carla Carotenuto dell’Università di Macerata e a cui hanno partecipato in tanti delle classi quinte.
In conclusione posso affermare di condividere in pieno gli obiettivi della mia collega: aprire un ponte tra i nostri grandi classici e gli scenari attuali, cercando anche di mettere in luce quanto fatto dalle donne, per cercare di volgere il canone al femminile.
Ho voluto fare un conteggio sull’indice della antologia che abbiamo in adozione: 69 scrittori contro 5 scrittrici. Non è un gender gap… è un abisso. Abbiamo molto da fare.
Grazie al Direttivo dell’Adi-sd per le proposte che ogni anno ci rivolge e per la possibilità di condividere un pezzetto di strada insieme.
14 novembre 2025