Liceo Galvani - Bologna
“ (…) qual suspira anni di Dio quarantasette pieni rifiniti appresso a una femina, e ‘n vita e ‘n morte di lei, mai non arrivando quella opprimere viva, e morta lasciarle pace nella sepoltura, l’italiani lo fanno un canonico. Et anco di gran ciccia.”
(C. E. Gadda, Il primo libro delle favole, Garzanti, Milano, 1976)
Abbiamo scelto di lavorare su uno degli autori “ineludibili” del programma del I anno del secondo biennio sia per concentrarci sulle procedure della didattica per competenze, piuttosto che sulla “bellezza” del percorso inventato e sui contenuti, sia perché tale modulo, vicino alla pratica didattica quotidiana, può risultare facilmente riproducibile in altre situazioni. E’ opportuno sottolineare in partenza che, almeno finora, in una scuola come il Galvani di Bologna, sia nei corsi classici sia in quelli sperimentali, la motivazione e la curiosità verso lo studio letterario e verso i “grandi autori” (a partire da Dante) rimane piuttosto forte, grazie anche alla tradizione familiare della maggioranza degli studenti; non c’è pertanto necessità di portarli al gusto del letterario partendo da altro, semmai può essere opportuno partire dal letterario, secondo le loro aspettative, per poi portarli altrove, a linguaggi espressivi diversi (ad es. dal mondo classico al fumetto) o, come in questo caso, alle radici stesse della canalizzazione espressiva dell’interiorità, mettendoli alla prova in prima persona con gli strumenti espressivi petrarcheschi. Si tratta di un modulo che cerca di accompagnare gli studenti all’incontro con un’opera-monumento della nostra letteratura giocando sull’interazione con le loro esperienze sia di studenti che hanno già affrontato la letteratura e il mondo medievale, specialmente Dante, sia di adolescenti alle prese con il bisogno di esprimere la propria interiorità e il proprio mondo sentimentale.
Prerequisiti:
Saper: • seguire una lezione frontale e prendere appunti • partecipare a una lezione interattiva • parafrasare o comunque comprendere un testo del 200 e del 300 con un adeguato supporto di note • usare a livello elementare le nozioni di base di metrica, retorica, stilistica e le parole chiave
Conoscere: • la lirica del 200 • la produzione di Dante • le nozioni di base di metrica, retorica, stilistica
Obiettivi formativi
Sviluppare:
• l’abitudine all’attività cooperativa in particolare per la formazione del sapere
• la pratica del dialogo e dell’ascolto reciproco
• l’acquisizione e l’uso di competenze
• la ricerca di informazioni e il loro uso appropriato
Veicolare
in modo più consapevole l’espressione della propria interiorità e dei sentimenti.
Metodologia
• Lezione frontale; lezione guidata con domande; lezione dialogata; ricerca e relazione orale; esercitazione a piccoli gruppi e individuale (in tal caso domestica) Il tutto tenendo ben presente i principi base della centralità del testo, del lettore e del procedimento euristico
Valutazione e verifiche
In itinere: tramite l’interazione continua con gli studenti.
Finale: prova scritta di analisi del testo (testo non conosciuto dagli studenti) e prova di tipo creativo.
Diario delle attività
Lezione 1 (lezione dialogata con domande continue)
Primo approccio con l’autore: a. la classe e Petrarca
Sollecitazioni con domande dirette: Lo conoscete? Cosa sapete di lui?
Risposte: è noto praticamente solo il nome. Pochissimi allievi l’hanno trattato (un sonetto) alle scuole medie o al biennio. Riflessione sul divario di notorietà con Dante oggi e prima dell’800.
Riflessione sulla diffusione attuale dei nomi di Beatrice e Laura.
Primo approccio con l’autore: b. Petrarca si presenta
Lettura dell’incipit della Posteritati come di una sorta di “messaggio nella bottiglia”; confronto coi dati che ci ha trasmesso di sé Dante per far emergere la modernità di Petrarca.
Interpretatio nominis su “Petrarca” (ipotesi di Ceserani)
Lezione II e III (lezione frontale)
La biografia condotta secondo la linea interpretativa di Santagata, sottolineando il radicamento nella cultura e nella società dell’epoca e instaurando continui confronti con Dante.
Foglio di lavoro 1: Predisposizione di pagina a tripla colonna con sinottica degli eventi più importanti della biografia di Dante, Petrarca e Boccaccio per confronto.
Le opere in latino e il progetto culturale che è loro sotteso
Le opere in volgare e il progetto culturale che è loro sotteso
Rerum vulgartium fragmenta: titolo, struttura, tempi di composizione, rapporti numerici interni; autobiografia e diario.
Esercizi assegnato per casa:
a). ricerca sui siti internet di immagini sui luoghi petrarcheschi (Avignone, Carpentras, Vaucluse, Arquà)
b). esercizi del manuale sulla lettera a Giacomo Colonna (ep. I,6)
Lezione IV (relazione; lezione dialogata)
Relazione sulla ricerca assegnata. Correzione degli esercizi assegnati. Focalizzazione sui seguenti nuclei: a. Laura e l’amore b. Valchiusa c. il modello di vita.
Fino a questo punto si è lavorato sul livello della conoscenza (di dati, più che come competenza letteraria), sulla comprensione (rinvio all’extratesto) e in modo marginale sulla riappropriazione (ipotesi sui significati, analogie e differenze fra testi di autori diversi)
Lezione V-VI (lezione guidata con una serie di domande)
Analisi-modello di RVF I-III: analisi- modello fortemente guidata, volta a cogliere:
a. le parole-chiave risemantizzandole rispetto all’epoca
b. la sostanza fonica e il suo valore semantico
c. l’importanza dei tempi verbali
d. l’importanza delle strutture sintattiche nel condizionare i valori semantici
e. la contrapposizione sacro-profano
IL PERSONAGGIO DI LAURA
Lezione VII (lezione guidata con una serie di domande)
Analisi guidata di RVF V-XC: interpretatio nominis di Laura, confronto con la tradizione (i sonetti di lode dello stilnovo)
Esercizi assegnati per casa: passo dal l. III del Secretum: lettura e
a. individuazione delle tesi contrapposte (e relativi argomenti) di Francesco e Agostino
b. caratterizzazione del personaggio di Laura
c. confronto con RVF I)
Lezione VIII (lezione dialogata)
Correzione esercizi.
Esercizi assegnati per casa: RVF CXXVI: parafrasi, struttura metrica, individuazione dei temi e dei piani temporali delle strofe.
I PERSONAGGI E IL PAESAGGIO
Lezione IX (lezione dialogata)
Correzione esercizi. Il rapporto tra Laura e il paesaggio di Vaucluse. La natura simpatetica.
Lezione X (esercitazione a piccoli gruppi)
RVF CCCX- CCLXXIX: esercizi guidati. Il paesaggio di Laura; tempo della natura e tempo dell’uomo.
Lezione XI (lezione guidata con una serie di domande, poi frontale)
RVF XXXV: il paesaggio di Petrarca. Il paesaggio –stato d’animo. Lo stile che esprime l’interiorità (andamento binario e antitesi)
Esercizi assegnati per casa: passo dal l. II del Secretum (la descrizione dell’accidia): a. definizione di accidia b. individuazione della sintomatologia c. analisi dell’immagine dell’assedio
IL PERSONAGGIO DI PETRARCA
Lezione XII (lezione dialogata)
Correzione esercizi. L’introspezione psicologica di Petrarca. RVF XVI: analisi guidata (la contraddittorietà dei comportamenti; la poesia in assenza di Laura)
“Pace non ho…”
“La vita fugge ….”
La conclusione del Canzoniere
PROVE DI VERIFICA
Si assegna una analisi del testo tipologia A dell’esame di stato su sonetto non analizzato preventivamente.
Si assegna anche una verifica di tipo creativo, cui viene data una valutazione formativa.
1) VERIFICA SCRITTA DI ITALIANO (Analisi di un testo poetico)
Il sonetto è stato probabilmente scritto nel momento in cui Petrarca ritorna in Provenza dopo essersene allontanato per un certo periodo. I riferimenti spaziali sono quelli di “Chiare, fresche, dolci acque”.
Sento l’aura mia anticha, e i dolci colli
veggio apparire, onde ‘l bel lume nacque
che tenne gli occhi miei mentr’al ciel piacque
bramosi et lieti, or li tèn tristi et molli.
O caduche speranze, o penser folli!
Vedove l’erbe et torbide son l’acque,
et vòto et freddo ‘l nido in ch’ella giacque,
nel qual io vivo, et morto giacer volli,
sperando alfin, da le soavi piante
et da’ belli occhi suoi, ch ’l cor m’ànn’arso,
riposo alcun de le fatiche tante.
O servito a signor crudele et scarso:
ch’arsi quanto ‘l mio foco ebbi devante,
or vo piangendo il suo cenere sparso.
(Rerum vulgarium fragmenta CCCXX)
Note ragionate
v. 2: bel lume:si tratta di una metonimia: l’origine della luce che gli ha illuminato la vita; di chi si tratta? v. 4: tén: tiene molli: umidi di lacrime v. 7: nido…giacque: il luogo in cui visse v. 9: piante: si tratta dei piedi di Laura che avrebbero dovuto calpestare il terreno dove sarebbe dovuta sorgere la tomba del poeta, almeno questo è quanto viene detto in Chiare, fresche, dolci acque v. 12: ò: ho signor crudele e scarso: Amore, crudele e avaro nel concedere quanto il poeta desiderava v. 13: quanto: finché ‘l mio foco: si tratta di una metonimia innestata su una metafora: l’origine del mio fuoco. A cosa si riferisce la metafora del fuoco? Quale personaggio viene indicato con tale espressione?
Conoscenza:
1. Esprimi con parole tue il significato di ogni strofa del sonetto
2. Il sonetto appartiene alla sezione “in vita” o “in morte” di Laura? Motiva brevemente la tua risposta
3. Cosa è l’aura al v. 1?
4. Sulla base dei tempi verbali e degli indicatori temporali ricostruisci cosa appartiene al presente e cosa al passato: puoi fare uno schema
Comprensione:
5. Ci sono termini consueti del lessico petrarchesco? A quali aree semantiche sono riconducibili? Quali di questi sono riconducibili alla tradizione lirica precedente? (tralascia a questo riguardo il paesaggio, oggetto di una domanda seguente)
6. Entrambe le quartine terminano con un verso in cui domina una figura retorica di ordine logico. Individuala e spiega l’effetto che produce. Riappropriazione:
7. Il sonetto è una ripresa a posteriori di alcuni motivi della canzone “Chiare, fresche e dolci acque”, di cui di seguito è riportata la prima stanza. Soffermati sugli elementi spaziali presentati nel sonetto, prestando particolare attenzione agli aggettivi ad essi attribuiti. Opera quindi un confronto con la canzone citata: come sono cambiati il paesaggio e l’atteggiamento del poeta? Quali i motivi di ciò?
Chiare, fresche et dolci acque,
ove le belle membra pose colei
che sola a me par donna; gentil ramo
ove piacque (con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse
co l'angelico seno; aere sacro, sereno,
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme a le dolenti mie parole estreme.
Valutazione:
8. Marco Santagata, uno dei più importanti studiosi di Petrarca, individua la grandezza e la modernità del Canzoniere in una sorta di “rivoluzione copernicana” per la quale: “la donna delle rime cortesi (e stilnoviste: ndr.) non si concedeva, ma il desiderio frustrato produceva poesia. Petrarca rovescia questo meccanismo. In apparenza suscita desiderio, ma in realtà esiste solo perché è investita dall’amore-desiderio. Neanche lei si concede, ma colui che desidera va a occupare tutto lo spazio che fino ad allora era riservato alla raffigurazione della donna, ai rituali del corteggiamento”. Ti sembra che questo giudizio critico sia adeguato per leggere questo testo? Riesce ancora la centralità dell’io di cui parla Santagata a colpire la sensibilità di un adolescente del secondo millennio?
2) VERIFICA “CREATIVA”
Scrivi in classe un breve testo creativo, tenendo conto delle riflessioni su personaggi e paesaggio in Petrarca, a partire dal seguente stimolo:
Mi affaccio alla finestra della mia anima e vedo……
(Tempo 40 minuti)
6 ottobre 2020