Michela Grossi - Le novelle del Decameron e la loro lettura in classe

Un esperimento in una scuola secondaria di primo grado

 

Premessa teorica

 

Insegno nella scuola secondaria dal 2006, dopo una breve esperienza di insegnamento nella scuola primaria. Ho sempre amato leggere ai miei alunni estratti di opere letterarie, raccontando personaggi e episodi che fanno parte del mio patrimonio di studio e hanno accompagnato la mia formazione: sono, infatti, pienamente convinta che la letteratura metta in luce una serie di comportamenti tipici degli esseri umani che, dunque, rappresentati all’interno di un’opera, acquistano valore anche come modelli e danno valore all’esperienza letteraria stessa. Com‘è chiaro, la proposta di fruizione di brani letterari da parte mia è soprattutto orientata al fatto che credo profondamente agli effetti della lettura di opere letterarie sulla costruzione di identità e sullo sviluppo di competenze.

Il tipo di contenuti proposti, opportunamente selezionati dal docente, può, dunque far sperimentare, a chi ascolta e mette metaforicamente “le mani in pasta“, attraverso l’esperienza dell‘immaginazione narrativa, mondi possibili e far esplorare le proprie possibilità, al fine di prendere decisioni consapevoli per una vita ricca e soddisfacente.

La narrazione, dunque, diventa una strumento fondamentale per la costruzione del significato del proprio percorso esistenziale,[1] secondo quanto sostenuto anche dall’assunto teorico dell’orientamento narrativo[2] in cui credo fermamente.

Ogni anno, dunque, nell’insegnamento dell’italiano, dedico uno spazio specifico alla lettura di parti di opere letterarie, attingendo ai testi delle opere originali, opportunamente selezionati o alle traduzioni facilitate, tenendo conto delle caratteristiche della classe e degli interessi degli alunni.

Partendo da questo presupposto e considerando i desideri e le predisposizioni, i bisogni e le necessità dei ragazzi, in una seconda della scuola secondaria di primo grado ho scelto di leggere alcune novelle di Giovanni Boccaccio.

 

Perché leggere le novelle del Decameron di Giovanni Boccaccio.

In genere le novelle di Boccaccio, proposte nell’edizione facilitata per il primo grado,[3] sono testi che i ragazzi leggono con interesse, proprio perché l’autore ha saputo sapientemente e ironicamente rappresentare la varietà dei sentimenti e delle condizioni emotive dell’uomo, come amore, odio, paura e fiducia, rendendo i propri personaggi figure concrete che si muovono in contesti altrettanto realistici.

Di notevole interesse è anche la cornice entro cui sono inserite le storie, che richiama molto un periodo che i nostri ragazzi hanno vissuto sulla loro pelle, quello della pandemia di COVID 19.

La peste diventa, per quei dieci ragazzi, occasione per stare insieme, un momento di crescita personale e riscoperta di valori autentici e fondamentali, come la solidarietà in momenti difficili, stemperando la visione negativa, che i ragazzi hanno, di questo vissuto.

 

Ma veniamo alla descrizione dell’attività.

 

Pianificazione dell’attività

  • Ordine di scuola: scuola secondaria di primo grado
  • Classe: seconda
  • Tempi: 4
  • Obiettivi
    • Leggere testi letterari individuando tema principale e intenzioni comunicative dell’autore; personaggi, loro caratteristiche, ruoli, relazioni e motivazione delle loro azioni; ambientazione spaziale e temporale; genere di appartenenza 
    • Leggere silenziosamente e ad alta voce dei testi in modo corretto e scorrevole
    • Comprendere il contenuto del testo letto e saperne individuare gli elementi costitutivi
    • Ricostruire la trama di un testo, individuarne l’ambiente e i personaggi 
    • Produrre comunicazioni chiare, logiche, coerenti, relative a testi letti
    • Saper ascoltare
    • Saper chiedere chiarimenti e spiegazioni
    • Sintetizzare con appunti i messaggi ascoltati (avvio)
    • Saper collaborare con i compagni in un lavoro di gruppo.
  • Metodologie: lavoro di gruppo. 
  • Strumenti: fotocopie distribuite dall’insegnante.
  • Contenuti: cinque novelle tratte dal Decameron di Boccaccio (Lisabetta da Messina, Nastagio degli Onesti, Federigo degli Alberighi, Andreuccio da Perugia, Frate Cipolla).
  • Verifica: Quiz.

 

Descrizione dell’attività

Prima di svolgere il lavoro in classe ho predisposto con precisione le varie fasi dell’attività in modo che niente risultasse da decidere al momento o da improvvisare; la preparazione iniziale quindi è stata impegnativa, ma a mio avviso necessaria affinché i lavori di gruppo funzionassero al meglio.

Ho letto chiaramente ai ragazzi le consegne, che avevo strutturato in modo sintetico e preciso e ho illustrato le varie tappe dell’attività: dato che gli alunni sono 25, ho scelto di dividere la classe in 5 gruppi da 5, e ad ogni gruppo ho assegnato una novella di Boccaccio.

Nello scegliere le novelle ho preferito quelle più note e più accattivanti nella trama e le ho scelte da giornate diverse del Decameron, in modo che ognuna avesse una tematica principale diversa dalle altre: nella novella di Lisabetta da Messina il tema prevalente è l’amore, e nello specifico un amore infelice; nella novella di Nastagio degli Onesti e in quella di Federigo degli Alberighi il tema è quello della felicità raggiunta dagli amanti dopo tanto tempo e in seguito ad una serie di avventure, felicità raggiunta nel caso di Nastagio attraverso l’astuzia e la sagacità del protagonista, nel caso di Federigo attraverso la sua generosità e la sua magnanimità, cha hanno finalmente colpito la donna amata da tempo; nella novella di Andreuccio da Perugia si hanno avventure rocambolesche a volontà, dove entra in gioco la Fortuna, intesa come sorte positiva o negativa, e dove tutto termina con un lieto fine; nella novella di Frate Cipolla si celebra invece la capacità fornire risposte pronte e argute, che permettono di togliersi dai guai o da una situazione imbarazzante. Ho preparato, quindi, le fotocopie in cui era presente la novella seguita da alcuni brevi esercizi, prevalentemente domande di comprensione, utili per focalizzare meglio i contenuti e le tematiche.

 

Lavoro in classe: prima di cominciare l’attività, ho schematizzato alla lavagna le tre fasi del lavoro di gruppo. La metodologia scelta è stata quella del jisaw, metodologia del cooperative learning che mira a ridurre eventuali conflitti tra gli studenti a a migliorare la motivazione verso l’apprendimento.

 

Prima fase: Ho formato cinque gruppi da cinque ragazzi ciascuno e assegnato una novella diversa ad ogni gruppo. Successivamente i ragazzi dovevano leggere la novella e svolgere gli esercizi in cooperazione, nel gruppo. Alla fine di questa prima tappa, tutti i componenti di ogni gruppo dovevano conoscere adeguatamente la novella affrontata (ne diventavano in qualche modo “esperti”). 

 

Seconda fase: i gruppi della prima fase si sono sciolti e se ne sono formati esattamente altri cinque, costituiti sempre da cinque ragazzi ciascuno; in questo caso, però, ogni nuovo gruppo era formato da un componente di ciascuno dei gruppi precedenti.

In questi nuovi gruppi ogni componente ha raccontato agli altri la trama della novella letta nel gruppo precedente, in modo tale che alla fine tutti conoscevano il contenuto di tutte e cinque le novelle.

In questa seconda parte dell’attività, dove ogni alunno diventava esperto della novella che aveva letto nel primo gruppo e doveva raccontarla a quelli del secondo, anche gli alunni svantaggiati o con qualche difficoltà si sono sentiti protagonisti dell’apprendimento, sia per sé che per gli altri, avendo così la gratificazione di sentirsi utili e indispensabili al gruppo (perché gli unici a conoscere la loro novella nel nuovo gruppo erano loro).

 

Terza fase: ogni gruppo della seconda fase è diventato una squadra in sfida con le altre per rispondere alle domande del quiz elaborato dall’insegnante sulle cinque novelle lette.

 

Modalità di verifica

Per questa attività non ho previsto una verifica vera e propria con correzione e assegnazione di un voto, ma mi sono voluta affidare alla validità che talvolta può avere il gioco nell’apprendimento: i ragazzi hanno partecipato attivamente a tutte le fasi proposte, dimostrando serietà e impegno verso le consegne.

La valutazione, quindi, non si è svolta come di consueto: la riflessione valutativa, tuttavia, è stata l’esito di un certosino processo d’osservazione: gli alunni, nel rispondere alle domande del quiz, hanno fatto pochissimi errori e chi ha vinto l’ha fatto per uno scarto minimo, quindi ho valutato che l’attività svolta nei gruppi aveva dato i suoi frutti e che erano stati perseguiti discretamente gli obiettivi che mi ero prefissata.

 

ALLEGATO: DOMANDE QUIZ FINALE PDF

 

Bologna, 11 giguno 2025

 


[1] S.Giusti, M. A. Molè, Orientare con la letteratura, Franco Angeli, 2024.

[2] F. Batini, G. Del Sarto, Narrazioni di narrazioni. Orientamento narrativo e progetto di vita, Erickson, 2005.

[3] G.Boccaccio, Decameron, novelle scelte, (a cura di Alessandro Mazzaferro), La Spiga, 2024