Laura Marinangeli - Ieri come oggi “La guerra non ha un volto di donna”

Percorso interdisciplinare di educazione civica

 

L’idea per il percorso didattico sviluppato nella classe 5F di Liceo linguistico del Liceo «G. Leopardi» di Recanati prende spunto dal laboratorio Il mondo salvato dai ragazzini: Elsa Morante contro “La storia”, tenuto dalla prof.ssa Maria Cristina Casoni durante la giornata iniziale del corso di formazione ADI che si è svolto il 3 settembre 2025 presso il Liceo Scientifico E. Medi di Senigallia.

Il percorso è stato inserito nell’UDA di educazione civica della classe, che è stato intitolata come il romanzo di Svetlana Aleksievic (titolo anche del corso ADI 2024-2025), e ha coinvolto anche le discipline di Lingua e Letteratura francese e Lingua e Letteratura tedesca. 

Da spunti forniti dalla docente sono partita per focalizzare l’attenzione, in una classe prevalentemente femminile, sulle conseguenze che la guerra provoca non solo su chi combatte in prima linea e perde la vita, ma anche sulle donne, protagoniste silenziose dei conflitti.

All’inizio dell’anno sono stati proposti agli studenti alcuni articoli di approfondimento sulle violenze e sugli stupri che le donne subiscono attualmente nei conflitti in Ucraina e in Palestina, per vedere come essi siano una costante nel tempo di guerra.

Dato che ho deciso di anticipare lo studio di alcuni autori del Novecento al primo quadrimestre, Elsa Morante è stata trattata già da fine ottobre e ai ragazzi sono stati assegnati in lettura alcuni capitoli de La storia (l’incipit con l’incontro tra Ida e Gunther e lo stupro, la deportazione degli ebrei dopo il rastrellamento del ghetto di Roma, la morte di Useppe) per illustrare come l’autrice si sia servita del punto di vista femminile per mostrare la guerra e gli avvenimenti storici in una prospettiva inedita.

Il passo successivo è stato in concomitanza con la Giornata della memoria, in occasione della quale sono stati presentati alla classe dei testi che hanno permesso ai ragazzi di approfondire la conoscenza della condizione della donna durante la deportazione e nei campi di concentramento. Ciò è stato fatto attraverso passi tratti dal Diario di Hetty Hillesum, ebrea che vive ad Amsterdam e che decide di non nascondersi alla deportazione e condividere il destino del suo popolo continuando a credere fino alla fine nella bellezza della vita, e dal testo Come una rana d’inverno di Daniela Padoan, che raccoglie la testimonianza di quattro deportate ad Auschwitz, da cui è stata letta una parte della testimonianza di Liliana Segre.

Nel mese di maggio, nell’affrontare la narrativa della Resistenza, è stato presentato alla classe un passo da L’Agnese va a morire di Renata Viganò, che è servito per fare luce sui ruoli che hanno ricoperto le donne nella Resistenza (staffette, portalettere o semplicemente “mamme” che preparano il cibo e curano i partigiani).

Successivamente sono state proposte delle pagine di Natalia Ginzburg Il figlio dell’uomo, tratte da Le piccole virtù, in cui la scrittrice parla della guerra come fatto epocale che cambia la Storia ma anche la vita dei singoli, nonchè lo sguardo degli scrittori sulla realtà e sul modo di raccontarla.

Ultimo tassello è stato l’incontro a inizio maggio tra la classe e Adrian Bravi, autore del romanzo Adelaida, che gli studenti hanno letto integralmente, e in cui hanno potuto constatare come la perdita di figli o familiari, l’abbandono della patria sono situazioni comuni in tutte le guerre e le dittature. Il romanzo in questione, infatti, ha come protagonista una donna i cui figli sono stati considerati “desaparecidos”.

 

Come valutazione finale è stato assegnato un video, che i ragazzi hanno elaborato a gruppi, sul significato per loro della frase “La guerra non ha un volto di donna” o su figure femminili legate alla guerra che hanno destato la loro curiosità.

 

Contestualmente allo svolgimento del percorso illustrato, l'insegnante di Lingua e  Letteratura francese della classe, prof.ssa Marta Montesarchio, ha trattato la scrittrice Irene Nemirovsky e il romanzo Suite francese, la collega di tedesco, prof.ssa Leonia Antognini, ha proposto un lavoro sulle “Trümmerfrauen”, donne che in Germania hanno avuto un ruolo cruciale nella ricostruzione delle città distrutte.

 

I punti di forza del percorso sono stati quelli di permettere agli alunni di comprendere che quando si parla di spazio delle donne nella società, nella cultura e nella storia, è opportuno mettere in prospettiva il loro sguardo, che per molto tempo è stato messo ai margini. Gli alunni sono anche riusciti ad interiorizzare gli autori studiati. La maggiore criticità è stata quella di affrontare un’autrice del secondo dopoguerra, come Elsa Morante, in un momento dell’anno in cui tale periodo non era ancora stato trattato in storia.   

 

 

14 novembre 2025