Collana di Studi Indo-Mediterranei diretta da Carlo Saccone
La Bactriana individua un territorio situato tra l'Hindu Kush (l' antico Caucasus Indicus) e l'Oxus (oggi Amu Darya) che aveva la sua capitale nella città di Battra (o Battria), corrispondente alla Balkh dell’odierno nord Afghanistan. Già territorio dell’impero achemenide a partire dalla conquista di Ciro il Grande, fu via via sottomessa da Alessandro, dai Seleucidi, dai Sassanidi e infine dagli arabi, entrando a far parte del califfato musulmano nel VII-VIII sec.d.C. Un momento particolarmente significativo della sua storia è segnato dalla fondazione di un regno greco-battriano (225 a.C., corrispondente all’incirca agli inizi dell' epoca dei Parti) che si rese indipendente dall’impero dei Seleucidi, e si sviluppò per oltre due secoli in direzione della valle dell’Indo sino a formare un più vasto regno indo-greco. La lingua greca fu la lingua dell’amministrazione e della monetazione, ma la simbiosi di elementi greci, persiani, centroasiatici e indiani (uno degli ultimi re di stirpe greca, Menandro si convertì al buddismo, divenendo poi celebre come re Milinda) fu il tratto più caratteristico di questa civiltà che, per certi versi, ricorda un po’ la civiltà arabo-andalusa col suo caratteristico melting pot islamico-ebraico-cristiano.
In questa collana compaiono volumi dedicati all’approfondimento della storia dei popoli indo-mediterranei, con particolare riguardo alla storia religiosa e della società, delle forme linguistiche, artistiche e culturali in senso lato, e alla storia delle esplorazioni e scoperte archeologiche.
Ezio Albrile (CESMEO, Torino), Maurizio Pistoso (Università di Bologna), Alessandro Grossato (Facoltà Teologica del Triveneto, Padova), Francesco Furlan (Università di Venezia), Nahid Norozi (Università di Bologna), Fabio Tiddia (ricercatore ASTREA, Teheran), Francesco Omar Zamboni (University of Jyväskylä – Finland)
Il comitato scientifico prende in esame le proposte di volumi per i quali gli autori chiedono l'uso gratuito del logo del Centro Essad Bey, e, dopo avere acquisito i risultati di una peer review, comunica l'esito al proponente in tempi ragionevoli. La collana è promossa dall’associazione culturale Centro Essad Bey che è proprietaria del logo. Gli autori agendo autonomamente si avvalgono per la pubblicazione, la distribuzione e la riscossione dei diritti dell'editore americano Amazon IP di Seattle e consociate.