Marginalità e mobilità nell’Appennino tra età antica e contemporanea: prospettive storiche a confronto nella valle del Reno
Il progetto nasce proprio dall'importanza che la valle del Reno ha rivestito durante il periodo etrusco, in particolare fra VI-IV secolo a.C., e in anni recenti per la storia dell'Etruscologia padana. Lo scopo è quello di riportare l'attenzione sulle strategie insediative e le dinamiche di mobilità nell’Appennino partendo dal fortunato caso studio del comparto fluviale Reno-Setta-Limentra.
In particolare l'indagine si prefigge di indagare anche il tema della marginalità, intendendo nella parola la concezione di paesaggio marginale o paesaggio al limite, dipendente però dal concetto di distanza dal punto primario di osservazione. In questo senso le vallate del Reno-Setta-Limentra sono state a lungo oggetto di un pregiudizio che ha portato a considerarle principalmente come vie di transito e di commercio, piuttosto che valorizzarle come paesaggio proprio (si veda la definizione di Kainua/Marzabotto come "città carovaniera" proprio in virtù della sua posizione). In tal misura, e recuperando gli strumenti propri dell'archeologia della montagna, la ricerca mira a mettere a fuoco il distretto vallivo del Reno nell'ottica del più ampio quadro di strategie di occupazione e sfruttamento del territorio in ambito etrusco, diretto in primo modo alla comprensione del popolamento e della mobilità.
Per meglio comprendere l'interazione fra uomo e ambiente nell'Età del Ferro, la ricerca prevede un approccio integrato grazie al recupero dell'antica viabilità pre-industriale. La costruzione della ferrovia Transappenninica (1864) e della strada Porrettana (1847) hanno fortemente influenzato la mobilità locale, sostituendo le mulattiere che fino a quel momento rappresentavano gli unici percorsi attivi nella vallata. Indagare le strategie di comunicazione e mobilità prima dei grandi interventi antropici Ottocenteschi può permettere di indagare un approccio alla viabilità antica, ora perduto. La comparazione fra questi due approcci al territorio e alla mobilità rappresenta il secondo obiettivo del progetto, aprendo la strada ad un diverso approccio nella comprensione del territorio.
Infine, il progetto prevede la progettazione di percorsi ed itinerari che uniscano gli aspetti archeologici ma anche geo-storici del territorio, concorrendo alla valorizzazione del patrimonio culturale locale. Grazie alla collaborazione con guiede ambientali-escusionistiche sarà così possibile prevedere archeo-trekking per coinvolgere gli enti locali e la popolazione, incentivando lo sviluppo di un turismo lento archeologico.